Per una sana Costituzione

Ci troviamo davanti ad una riforma o a un?operazione
Era il 2012 quando consideravo Matteo Renzi una nuova speranza, una svolta per questa nostra bellissima Italia. Non ero solo, lo desideravano in tanti. Lo dimostrai entrando persino nella sede del PD per le primarie e poi, per una volta, solo per una volta, mettendo anche un segno sulla scheda elettorale. Pensavo che quella croce rappresentasse altro, una “croce” sul passato, sul cambiamento e sul rinnovamento. Ora sono di nuovo qui a giudicarlo. In fondo l’ha suggerito lui di valutarlo, con una croce sul Sì o sul No.

Il mio voto terrà conto dell’Art. 117, il quale prevede che lo Stato può attribuirsi qualsiasi Legge Regionale e portarla a suo controllo esclusivo… per “interesse nazionale”. Una scelta che andrà così a ridisegnare la geografia delle competenze locali in ambito di infrastrutture, tutela ambientale e paesaggistica, senza più prevedere bisogni e necessità del territorio. Questa “espropriazione” di competenze locali è, di fatto, una scelta rischiosissima per ambienti critici e delicati come ad esempio il nostro Appennino.

Devo inoltre considerare l'attuale Costituzione. Inevitabile quindi pensare al 1946, a quell'assemblea libera e indipendente con il compito di scrivere la Legge fondamentale della Repubblica. Una commissione composta dai partiti più rappresentativi per un’ampia condivisione: da De Gasperi a Togliatti. Ora, tra i nuovi costituenti-mediatori, c'è anche Denis Verdini.
Non posso assecondare questa possibilità di “scippo”, assumermi questa responsabilità, principalmente perché la ritengo troppo di parte, voluta da sola una parte politica e guidata da un premier nemmeno eletto dal popolo.

Ecco che allora entra in gioco "L'operazione cervelli" per supperire a quella mancanza parlamentare dei due terzi. E' da qui che l'arroganza di Renzi inizia i suoi effetti: impadronirsi di tutte le tv per trasformarle in un bollettino governativo; inquinare il voto degli italiani all'estero con una propaganda solo per il Sì; trasmettere spot televisivi; dire addio a Equitalia; ingaggiare testimonial e diffondere i soliti sondaggi... metodi che, in un modo o nell'altro, riescono a far cambiare idea a tante persone. Bingo! Ma ci troviamo davanti ad una riforma o a un’operazione di marketing? 
 
Voterei Sì al vero cambiamento. Voterei Sì a una Costituzione condivisa da destra, sinistra e centro. Voterei Sì se avessero semplicemente chiesto: “Volete abolire il Senato e il CNEL?”. Invece ci ritroviamo tra le mani un pistolotto incomprensibile perfino a costituzionalisti più preparati.
Cosa c’è “dentro” e “dietro” al Referendum nessuno lo sa bene. Di loro non mi fido. Perciò voto No.


55 Commenti
  1. Davide Dellasavina

    Perfettamente... Nn capisco perché persone come te' nn si candidano per il bene del proprio Comune. Perché è proprio nei comuni che inizia il brutto in Italia. Ed è lì che si inizia a lavorare per un paese migliore poco alla volta...

  2. Io vagabondo

    Io voterò NO perché il nostro parlamento, essendo molto irascibile, con questa riforma si vogliono soffocare le opposizioni e zittire il popolo. Il governo la riforma la sta già attuando. Guardate quante leggi sono state approvate con il voto di fiducia. Se vince il "SI" i piccoli comuni non avranno più una loro autonomia territoriale e il governo sarà libero di fare e disfare il territorio a suo piacimento, magari ricorrendo anche agli espropri. Salviamo l'autonomia dei nostri territori e votiamo NO.

  3. Rodolfo

    Condivido i tuoi argomenti e ne aggiungerei molti altri, ma i tuoi bastano e avanzano per dire NO!

  4. Fiammetta

    Anche a me Renzi piaceva quando faceva il rottamatore. Sembrava nuovo, fresco e al passo coi tempi. Invece è solo un amante delle campagne elettorali, sta bene sui palchi, col microfono, con la sua gigantografia alle spalle.

  5. Giovanna f

    Bravissimo Gigi, come sempre hai centrato il punto. Condivido dalla prima all'ultima riga.

  6. Stefania M.

    C'è da dire che un quesito così criptico ci ha spinto ad approfondire un po' di più per votare con la ns testa senza seguire ciò che ci viene detto da uno o dall'altro

  7. Beppe Bertorelli

    E' di questa sera la notizia che il professore prodi vota si ... e' dovere del popolo italiano con un pò di sale in zucca votare no

  8. Mantovani

    Ma perchè invece che limitarvi a dire no non dimostrate la vostra scelta con dei ragionamenti a sostegno della vostra idea magari provando a controbattere al sì ?

  9. Stefano Bruschi

    ... tra le tante cose che si sono volutamente evitate, se per mala fede o per incapacità nulla cambia e ciò rimane un fatto di una gravità inaudita, c'è la revisione di tutto ciò che è a "statuto speciale" o simile ... !
    Le ragioni di tali privilegi risalgono, più o meno, al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale per arginare, per esempio, spinte secessioniste della Sicilia o le tensioni delle minoranze linguistiche in provincia di Bolzano e dintorni.
    Ma dalla fine della guerra sono passati 75 dicasi settantacinque anni ... forse era ora di una revisione.
    Infatti qui si che si risparmia davvero !!!
    Per ogni abitante della provincia di Bolzano lo stato "trasferisce" 8.963 €uro, ossia il triplo di quello che trasferisce per un "comune" cittadino italiano: 3.612 €uro !!!
    Evitiamo poi di parlare della Sicilia e della sua famigerata ARS (Assemblea Regionale Siciliana) ... !?!
    Basta solo questo per dire un NO infinito ... !!!!!!!!
    SB

  10. Remo Ponzini

    Sono stanco delle indecenti strombazzate e gazzarre televisive che ci perseguitano da mesi su tutti i canali. Non mi è mai piaciuta la politica urlata dove, anzichè discutere civilmente, si fa a gare a chi strepita ed urla più forte. Sembra di assistere ad una disfida senza fine tra partiti politici dove, invece di ragionare con pacatezza sui contenuti, si abbaia alla stregua di cani rognosi sovrapponendo voci con reciproco scambio di insulti.

    Io non appartengo ad alcun partito e quindi ignoro gli inviti a votare pro o contro. Mi sono soffermato a valutare e mi sono posto questa semplice domanda.
    Le variazioni alla Costituzione miglioreranno il nostro farraginoso sistema operativo rendendolo più snello, più efficiente e meno dispendioso ?

    La risposta non è stata immediata perchè, come tutte le leggi italiane, vengono scritte nella lingua "burocratese" che ha scarse affinità con l'italiano. Inoltre più che una vera riforma, secca e netta, mi sembra un lavoro fatto a metà.
    Forse per renderlo più accettabile alle masse ?
    Ma mettendo sulla bilancia il tutto e pur storcendo il naso io voterò: SI.

  11. Gianpaolo

    LA DEMOCRAZIA non è la pancia. Domenica votiamo NO. Diciamolo che la sovranità appartiene al Popolo e non a Matteo Renzi & la sua Band! Possiamo battere anche le Banche e le Multinazionali che vogliono questa riforma. Possiamo cambiare la storia con un semplice segno della matita. Il Senato non verrà abolito ma non solo, non avremo più il diritto di voto per i senatori. Questa Costituzione permetterà al Governo di collocare centrali a carbone, inceneritori, gasdotti o qualsiasi grande opera sotto il nostro sedere senza rispettare il parere della comunità coinvolta.

  12. Andrea

    D'accordissimo. Inoltre non sopporto di essere bombardato tutti i giorni da sponsor per il SI in tv, su FB e ora persino su Youtube! Poi si parla di tagli e risparmi, ma intanto i nostri soldi sono usati dall'attuale governo per inculcarci che è bene votare come fa comodo a loro. Personalmente una campagna del genere sortisce l'effetto opposto, e non ci vuole molto a intuire che dietra a tanta insistenza e confusione c'è del losco. Se poi qualcosa deve essere cambiato che sia fatto in modo chiaro e con l'intento comune di più parti politiche, non da un pistola che, come lui stesso afferma si è ritrovato presidente del consiglio per caso, e che non è stato eletto dal popolo.

  13. Mrm

    Caro gg, mi ricordo della tua speranza e di quella di molti altri, ricordo della grande delusione di una mia amica che diceva: se avessimo avuto renzi invece di bersani... (era bersani, allora? boh, io da queste cose sono un po' fuori, non ho mai votato in vita mia, ho iniziato a farlo in tarda età, sentendomi in colpa per la rielezione del b.).
    vabbè, a parte questo, ricordiamoci soprattutto che questo signore che pretende di modificare la nostra costituzione non è stato eletto da noi (casomai qualcuno lo aveva eletto sindaco di firenze, se non ricordo male, ma lui se n'è fregato della volontà popolare (!!) ed ha cambiato mestiere).
    credo che anche soltanto questo basti e avanzi.

    p.s. ma che dico... mestiere... sedia, dovevo dire sedia.

  14. M.Cacchioli

    Argomenti di merito a sostegno del no ce ne sono tanti. Personalmente, nel corso di questa (troppo) lunga campagna referendaria, ho provato ad affrontarli tutti, sia nel mondo virtuale che in quello reale, ma quello che Gigi mette in primo piano, ovvero la ripartizione di competenza tra Stato e Regioni, è sicuramente uno dei punti più delicati e controversi della riforma. Non voglio dilungarmi in spiegazioni, e preferisco riportare un esempio concreto per far comprendere meglio cosa comporterebbe questa modifica. Vi ricordate il famoso Parco Eolico del Santa Donna? Voluto dall'Amministrazione comunale, è stato fermato grazie all'immenso lavoro del Comitato No Eolico, e allo stop della Provincia (ente cancellato), che ha recepito una legge regionale che vieta la costruzione di pale eoliche che non siano in grado di funzionare alla massima potenza per almeno 1.800 ore all’anno. Ecco, con la riforma, una materia complessa e scivolosa come l’energia (che essendo potenzialmente remunerativa, è sovente oggetto di speculazioni da parte dei grandi gruppi industriali), passerà in campo allo Stato, e con lei, anche buona parte delle sorti dei nostri territori.

  15. Io

    A noi, purtroppo, non cambierà comunque niente in meglio in ogni caso; partendo da questo presupposto, trovo veramente becero il modo in cui il premier ed il suo entourage si sono mossi per convincere le masse al si... in confronto machiavelli sarebbe un dilettante. aldilà del merito (pure importante) del referendum, davvero vogliamo consegnare le nostre speranze e la nostra fiducia nelle mani di chi, pur di rimanere al comando, è disposto a piazzare i malati di tumore negli spot elettorali???? riflettiamoci bene, "urliamo" tutti un po' meno ed iniziamo ad essere cittadini attivi, qualunque sia la nostra idea.

  16. Barbara Cavalli

    Quando ho aperto la cassetta delle lettere e ho trovato DUE buste, perfettamente uguali, ho sperato vivamente che il contenuto non fosse quello che immaginavo... invece sì! Avrei preferito una bolletta!!! Intanto mi sembra superfluo commentare sulla enormità della spesa affrontata per mandare queste missive, anche perché in famiglia siamo in tre e ne sono arrivate due, meno male che mia figlia è minorenne!

    Secondo, ma Renzi pensa veramente che gli italiani siano un popolo di inbecilli che, se non gli arriva la sua letterina, non sanno come votare???
    Terzo, ed è il punto che più mi fa i.......e, le poste notoriamente non funzionano, ma quando devono arrivare bollette, multe e comunicazioni propagandistiche allora tutto ok!!! Ma che vadano tutti a quel paese e speriamo che gli italiani non si dimostrino gli imbecilli che Renzi spera possano essere!!!!

    P. A. Mi spiace che non ho la stufa a legna!!!

  17. Marino

    Io ho la stufa a legna e delle letterine di renzino ho fatto un bel fuoco, ma il fuoco l'ho fatto coi nostri soldi visto che lui i nostri soldi li usa per fare propaganda alla sua riformetta boscoverdiniana, in una cosa è riuscito bene il nostro grande premier, cosa che non ritenevo possibile mai, farmi rimpiangere il berlusca!!! almeno il berlusca si divertiva in modo piacevole.

  18. Paolo agnetti

    La Costituzione appartiene a tutti, ecco perchè va cambiata con l'accordo più ampio possibile della minoranza e maggioranza ELETTE DAL POPOLO SOVRANO. In questa riforma si vuole IMPORRE il cambiamento e lo stravolgimento della stessa Costituzione con la sola maggioranza incostituzionale di nominati

  19. Remo Ponzini

    Egregio signor Paolo Agnetti

    Lei asserisce che " in questa riforma si vuole IMPORRE il cambiamento" .
    Ma siamo alla vigilia di un REFERENDUM che è la più alta forma di democrazia.
    Sarà il popolo a decidere se cambiarla o meno.
    Non Le pare ?

  20. Maddalena Lusardi

    Art. 57 Il Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica.
    Facciamo luce.

    1. Sull'immunità.
    Estendere l'immunità stabilita dell'art.68 ai sindaci significherebbe, ad esempio, rendere difficoltosa o addirittura impossibile la repressione dei delitti contro la pubblica amministrazione. Per non parlare del commissariamento dei Comuni per mafia, che a questo punto diverrebbe pura utopia.

    2. I risparmi in danno della democrazia.
    Se vogliamo parlare di risparmi iniziamo ad abbassare gli stipendi, evitando di incidere su democrazia e rappresentatività. Si poteva intervenire sui costi della politica senza minare il sacrosanto diritto di ogni cittadino di scegliersi il proprio rappresentante. Già che c'era una legge elettorale incostituzionale, ora pure la Costituzione è incostituzionale.

    3. L'art. 139.
    Se l'art. 139 - da sempre interpretato estensivamente - stabilisce che non possono essere oggetto di revisione i principi fondamentali su cui si regge la nostra Repubblica, id est, l'art. 57 non può essere oggetto di revisione proprio perché specifica i contenuti della democrazia.

    4. Vorrei chiedere al sindaco di Bologna o di Torino o di Canicattì quanto e quale tempo pensa di dedicare al raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica, al concorso all'esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all'esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della repubblica e l’Unione europea. Sono curiosa di sapere in quale dimensione temporale parallela riuscirà a partecipare alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e infine quanto tempo sacrificherà alla sua vita privata per poter valutare le politiche pubbliche e l’attività delle pubbliche amministrazioni nonché per verificare l’impatto delle politiche dell’Unione europea sui territori.

    Ah, dimenticavo... gli chiederei anche se, alla fine, gli rimarrà un po' di tempo anche per concorrere ad esprimere pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge e per verificare l’attuazione delle leggi dello Stato (dal "nuovo" art. 55 Cost). Ammesso che il tempo lo trovi, magari è un po' stanco, distratto, disattento...

  21. Claudio Agazzi

    Buongiorno a tutti.

    Come dice Remo il referendum è la massima espressione della democrazia. I costituenti l'avevano previsto. Avevano previsto anche che i cittadini potessero presentare una proposta di legge accompagnandola da 50.000 firme.

    Siccome i nuovi costituenti hanno talmente a cuore la partecipazione diretta dei cittadini che questo quorum da 50.000 l'anno alzato a 150.000.

    Era davvero necessario questo cambiamento. Va nella direzione della partecipazione del popolo alla democrazia del paese?

    Ho preso questo piccolo pezzettino del "cambiamento" per raccontare il mio pensiero verso questo importante passaggio della nostra vita sociale.

    Per me e solo per me e per chi la pensa come me è sufficiente per capire che c'è qualche cosa che non va.

    Pensiero personale per carità. Remo voterà Si. Io voterò NO. Il NO vincerà con uno scarto superiore al 10% e questo mi rinquora.

    A lunedì :)

    Claudio Agazzi

  22. Remo Ponzini

    Caro Claudio,

    Considerando che tu hai capito:" c'è qualcosa che non va " non ti sei chiesto come mai tutti i partiti politici (escluso il proponente) si sono schierati ferocemente contro il SI ?

    Dicono che " a pensare male è peccato ma spesso si indovina ". Sarò permaloso ma temo che, le 315 poltrone del Senato che spariranno, facciano ritenere, a tanti "aspiranti", che gli mancherà la sedia sotto il culo.

    Si poteva certamente fare di meglio ma penso che con l'approvazione si farebbe mezzo passo in avanti.

  23. Paolo Agnetti

    Signor Ponzini mi passi il termine " imporre " perchè intendo usarlo contro il servizio pubblico RAI e per tutti i media che favoreggiano il SI e censurano le voci del NO! E l'agicom non solo fa finta di niente ma nasconde pure i dati. Noi la libertà di stampa ce la sogniamo. Mussolini avrebbe sbavato per avere dei media così compiacenti. Risultato = il popolo voterà in libertà ma come indicato dall ' " alto "

  24. Astutillo

    A pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. Infatti il partito che ha proposto e sostiene a spada tratta la riforma, ha congegnato il nuovo Senato in modo tale da averne comunque la maggioranza (controllando lui 17 regioni su 20, a cui come noto spetterà la nomina dei senatori). Così che se il Pd alle prossime politiche vincesse anche alla Camera, il Senato diventerebbe un dopolavoro (il nuovo ente inutile tipo Cnel). Ma se alla Camera dovessero invece vincere i Cinque Stelle o il centrodestra, ecco che il Senato diventerebbe uno strumento utilissimo al Pd per impedire ai vincitori di governare (richiamando ogni legge possibile e sollevando conflitti di attribuzione). Si può approvare una furbata del genere? Votiamo no e teniamoci ben stretta la nostra cara Costituzione del '48...

    Post scriptum. Qualcuno ha detto che la Costituzione è quella legge che un popolo si dà quando è sobrio per quando sarà ubriaco. Penso proprio che abbia ragione...

  25. Daniele Uboldi

    Un paio di secoli fa gli illuministi, Rousseau in particolare, ragionarono del rapporto tra l'individuo ( presto cittadino del nuovo stato democratico), la società e lo stato medesimo. Fu un percorso travagliato, perchè si trattava di delineare una nuova filosofia, un nuovo patto, mai conosciuto prima, in epoca feudale. L'uomo libero, anzi, tutti gli uomini liberi, consapevolmente rinunciavano a una parte della propria sovranità per conferirla al corpo dello Stato.

    Finiva la legge del piu' forte, la logica del sopruso, quella dei diritti feudali basati sul censo. Ciascuno contava uno, secondo la logica della libertà, fratellanza, uguaglianza. Venne concepita la democrazia rappresentativa, dove ogni cittadino poteva eleggere i propri rappresentanti.
    Anche questo non fu un percorso nè semplice nè breve: al suffragio universale ci si arriverà solo nel XX secolo e il voto alle donne venne riconosciuto solo alla metà del novecento, in molti stati. Il "patto sociale" ora si è ridotto a due manifestazioni piuttosto elementari: pagare le tasse e le imposte in base al proprio reddito, esprimere il proprio diritto/dovere di voto.In cambio del welfare e della ridistribuzione del reddito, di cui lo stato si deve fare carico.

    Nei tempi recenti è percezione comune che questo non basti piu'. Qualche movimento, come quello di Grillo e Casaleggio, ha proposto forme di democrazia diretta, utilizzando la rete come luogo in cui si prendono le decisioni e si aggrega il consenso. Comunque la si pensi in proposito, si tratta di un tentativo di andare oltre la democrazia delegata che, a quanto pare, funziona poco e male. Resta il fatto che l'espressione di voto e la scelta dei propri rappresentanti è la condizione minimale perchè il patto di cittadinanza ( il Contratto Sociale di Rousseau) abbia un qualche valore e il cittadino possa sentirsi parte dello Stato.

    La riforma costituzionale voluta da Renzi, indipendentemente dagli aspetti di merito, riduce, oggettivamente, i già angusti spazi nei quali il cittadino può esprimere se stesso e novellare il legame con lo Stato e le sue istituzioni. Togliere l'elettività del Senato e ridurlo ad assemblea di nominati è un vulnus per me insopportabile. Il fronte del SI conta sulla "pancia", sul fatto che per questa via, si ridurrebbero i costi della politica. Se l'obiettivo è questo si possono fare molte riduzioni drastiche: a cominciare dall'evitare la replicazione di enti ed Istituzioni coi medesimi compiti e funzioni.

    Si potrebbe ridurre drasticamente il numero di parlamentari, sia alla Camera che al Senato. Non siamo piu' nell'ottocento, quando i molti parlamentari erano giustificati con la frammentarietà territoriale, le difficoltà di comunicazione. La verità, e qui si apre un altro capitolo, è che questa riforma è una delle tante armi di distrazione di massa. L'economia va male, il Paese è in uno stato di default latente. Ciò è dovuto a ragioni storiche, a ritardi incolmabili nello sviluppo, a scelte sbagliate del passato. Allora, non riuscendo a conseguire risultati in questa direzione, si opta, in via surrettizia a distrarre l'opinione pubblica con questi espedienti. Un classico.

  26. Maddalena Lusardi

    Art. 71, quarto comma. Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno centocinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. La discussione e la deliberazione conclusiva sulle proposte di legge d’iniziativa popolare sono garantite nei tempi, nelle forme e nei limiti stabiliti dai regolamenti parlamentari.

    Art. 75, quarto comma. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.

    1. Gli strumenti di democrazia diretta.
    Una volta li chiamavano così: l'assemblea costituente li concepì per garantire l'iniziativa popolare, sia di abrogazione che di proposta di legge.
    Se la revisione dell'art. 57 è giustificata dal risparmio di spesa, la riforma di questi due articoli non appare giustificabile da nessun punto di vista.

    2. I numeri.
    Da cinquantamila firme a centocinquantamila firme per una proposta di legge di impulso popolare. Non che sia impossibile reperire centomila cretini in più che firmano.
    Quanto al referendum abrogativo, felicissima formulazione della legge di revisione: norma incomprensibile alla prima, seconda, e terza lettura.
    In ogni caso, non era più semplice - che ne so - togliere il quorum? Ah no, è vero, siamo in Italia, e la metà degli italiani di solito non va a votare. Tutto sommato manco ce la meritiamo, la democrazia.

  27. Giuseppe Lusardi

    Siamo alla fine della Seconda Repubblica ? Lo decideranno gli italiani. Questo referendum sulla riforma costituzionale, non a caso partorita al Nazareno insieme all'Italicum , è figlio del bipolarismo bastardo consolidato negli ultimi vent'anni. Io voto NO perché voglio un cambiamento reale , per uno Stato più moderno, con regole chiare, col potere decisionale nelle mani dei cittadini. A questo servirebbe l'Assemblea Costituente. Oppure è meglio un ritorno al passato, quello della cara vecchia Carta Costituzionale. Buon voto a tutti.

  28. Claudio Agazzi

    Ciao Remo

    Io ho un modo di parlare un po' perentorio, me ne rendo conto. Quando dico che ho capito è perché IO credo d'aver capito.
    Ho tanti difetti ma sono il primo a chiedere scusa e a cambiare opinione quando mi rendo corto d'aver torto.

    Per me è sufficiente sapere che la camera che avrà voce in capitolo su tutto quello che riguarda le leggi europee non è eletta dai cittadini. Mi basta e mi avanza anche se tutto il resto non è da meno.

    Mi terrorizza che ci sia qualcuno a Roma che decide chi è senatore e chi non lo è. Mi terrorizza che questa persona che diventa senatore lo diventi sulla scorta di un accordo ben preciso con chi l'ha nominato.

    Dove è la rappresentanza del popolo?

    Vuoi cambiare la costituzione? Togli il senato e permetti ai CITTADINI di eleggere i propri rappresentanti alla sola camera senza che questi siano nominati in liste bloccate.

    Tutto il resto è barzelletta (PER ME SIA CHIARO).

    Ricordati che io sono per il dittatore illuminato ma caro Remo questo dittatore è più socialista dei socialisti :).

    Altra cosa. Non ritengo indicativo per un governo il numero di leggi approvate durante il suo mandato. Meglio una sola ma valida che centinaia balorde.

    Sempre mio convincimento ci mancherebbe.

    PS 45%si - 55%no

    :)

    PS del PS domani non ci sono. Passo appositamente domenica mattina per venire a votare. Ti offro la colazione

    Ciao





  29. Piero Rizzi Bianchi

    Certo, l'illimitata arroganza e sete di potere di Renzi, venditore di piatti sbeccati a un mercato di periferia, ma anche il pasticciaccio incredibile del Senato, sarebbero già argomenti bastevoli; ma a farmi dire, domani, un "NO" a cento echi sarà soprattutto una cosa che mi sta veramente a cuore, come la salute e la qualità della vita.
    Con i cambiamenti proposti, infatti, grazie all'assurda "clausola di supremazia", l'intera attività delle nostre Regioni sarà di fatto limitata e soggetta al controllo "schtatale", ossia "de Roma" -compresa la voce più importante, che è la sanità pubblica: e quello che ora, nelle nostre Lombardia, Veneto ed Emilia, è un modello di gestione virtuosa ed efficiente andrà, così, fatalmente a marcire per ingrassare i soliti magnoni imboscati nei sottoscala ministeriali: NO, NO e poi NO!!!
    Osservo poi anche da questo dibattito che i sostenitori del "Sì" sembrano in netta minoranza, in realtà perché non se la sentono di sostenere Renzi apertamente, ma sperano comunque di togliere dal fuoco le castagne (i tanto strombazzati "vantaggi" delle "riforme") con lo zampino del gatto: senza accorgersi che qui sul fuoco ci sono solo castagne matte, e che il gatto, una volta ottenuto il suo scopo, la zampata potrà rivolgerla, addirittura LEGALMENTE, contro il pivello popolo italiano.
    Sapremo sfuggire a questa trappola? Auguriamocelo, poiché le trappole, quando poi scattano, fanno gran male.

  30. Dolores

    Sarà che quando 'scrive' Remo, rimango rapita, io che la penso come lui, sottolineando la prima parte del suo discorso del 1' messaggio, voglio dire che prima o poi DEVO conoscerlo!!!!
    Con pacatezza, cultura e buon senso, senza mai prevaricare le idee ed opinione degli altri si distingue sempre, in ogni argomento, come non pochi! La mia stima più sincera!

  31. Remo Ponzini

    Grazie Dolores, non merito tanto anche perchè mi capita di debordare dalla retta via. La conferma di ciò la trovi appena sopra nello scambio di link con il signor PK che contrastano con la pacatezza che mi hai riconosciuto. Ricambio la stima e l'affetto. Capiterà di conoscerci personalmente. Ciao.

  32. Gp

    Siamo tutti consapevoli che una riforma qualsiasi, ci sono gli ESPERTI che emettono (pensano loro), pareri giudicandoli a seconda della convenienza e idea politica.
    Ma in ogni è una base di partenza, e cambiamento dopo 50 anni e che tutti bianco o rosso vogliono almeno a parole. Ora pero' i volponi che hanno la sedia o poltrona sicura, non la vogliono. Sinceramente da D'Alema, Berlusconi, Bersani,e company, se stiano tranquilli vadano pure in pensione e lascino lavorare i giovani. Io comunque voto SI, poi miglioreremo tutto quello che serve.

    p.s. 58% SI - 42% NO.

  33. Pk

    @Ponzini...

    contrastano con la pacatezza... ho solo postato una miniatura del millenio scorso, lei invece è caduto nella volgarità, che vuole, dove non ce n'è non se ne pretende.

  34. Remo Ponzini

    Caro PK, usando lo stesso tuo metro anch'io ho postato una celebre statua di Cattelan che sta di fronte all'ingresso della Borsa Valori di Milano.

    Ma vediamo di ripescare un po' di ironia e di piantarla li di rimbeccarci. Non ho mai avuto nulla di ridire con te...anzi ti ho sempre apprezzato per il tuo humor tagliente. E quindi non ho certo intenzione di iniziare ora. Facciamo una risata.
    Come diceva S.Francesco : PAX et BONUM.
    Ciao.

  35. Ettore Rulli

    Le previsioni di voto danno il NO in vantaggio di pochi punti sul SI. Però a giudicare dalla cerchia Esvaso la vittoria dovrebbe essere schiacciante. Comunque da domani ci sarà un gran casino e .... vorrei vedere tra un anno quanti tra coloro che qui hanno indicato testardamente NO, quanti faranno il "mea culpa".

  36. Gianpaolo Serpagli

    Caro Esvaso,
    è da molto tempo che non ti scrivo, ma questa mattina sono stato invogliato a farlo da una persona che entrambe stimiamo e allora mi sono deciso. Ho letto attentamente le tue argomentazioni e mi permetto di considerare alcuni punti.

    Domani non votiamo su Matteo Renzi, ci sarà tempo e modo per farlo, sia come presidente del consiglio sia come segretario del PD. Domani si vota la riforma costituzionale.
    Nel nuovo articolo 117 non c'è una voglia centralista ma c'è una volontà di fare finalmente chiarezza tra le competenze tra stato e regioni. Sai quante volte nell'amministrare si incappa in questi dubbi? Praticamente sempre. E quindi finalmente si avranno gli stessi parametri di cure sanitarie in tutto il paese e finalmente si andrà verso una sburocratizzazione. Mi spiego meglio. In Italia abbiamo 20 criteri diversi per quantificare la pericolosità del colesterolo piuttosto che del diabete oppure 20 sistemi diversi per chiedere il permesso di trasporto eccezionale oppure ancora 20 sistemi diversi per chiedere una licenza di ambulante. Credo che il sistema debba essere rimesso a posto e questa è l'occasione.

    Sulla sindrome della paura ambientale: non credo sia giusto e al passo con i tempi che per fare un'infrastruttura di interesse nazionale bisogna passare da non so quanti enti e normative diverse che spesso vengono ovviate con la decretazione d'urgenza o non so quale altra diavoleria legislativa. Un sistema più ordinato non renderà "d'urgenza" o "eccezionale" qualsiasi opera, ma tutto avrà un passaggio ordinario come è giusto che sia.

    Tu dici che la riforma è stata voluta solo da una parte. Non è così, in verità si è cercato in tutti i modi di coinvolgere le altre parti tanto che nelle votazioni parlamentari i voti sono andati scemando dopo l'elezione di Mattarella, quindi per puri calcoli politici non per il merito del problema. Ma, aggiungo, proprio il voto di domani, fortemente voluto da chi la riforma l'ha portata avanti, decreterà come è previsto dalla costituzione se potrà passare o no.

    Sul populismo del premier eletto dal popolo, non mi vorrei soffermare. Ma ti contraddici. Se rispetti questa costituzione avrai ben presente che in Italia non esiste il premierato o il presidenzialismo, ma siamo e restiamo una repubblica parlamentare. Questo è sempre successo soprattutto quando c'erano i De Gasperi e i Togliatti che tu rimpiangi. Al tempo non c'era neppure un'indicazione nel simbolo: cosa che per'altro il PD non ha voluto inserire alle ultime elezioni politiche.
    Sull'operazione cervelli mi astengo, ho troppo rispetto degli elettori e di me stesso per pensare che un secondo in più o in meno in televisione faccia cambiare idea a qualcuno.

    Quindi invito tutti a leggere bene la scheda su cui si voterà. Da una parte c'è il tentativo di ammodernare il paese, di ridurre il numero dei parlamentari, di avere un Senato in cui vengano portate le istanze dei territori, di dire fine al bicameralismo paritario, di mettere chiarezza sulle competenze tra stato e regioni, di ridurre lo stipendio dei consiglieri regionali e rapportarli a quello del sindaco del comune capoluogo di regione (cosa che in Emilia è già in essere), dall'altra parte non c'è il disastro, ma non si cambia niente e si resta nello stesso sistema in cui siamo ora con le nostre lentezze e lungaggini e con il rimpianto di avere avuto l'occasione di cambiare e di non averlo fatto.
    Quindi fate voi e buon voto a tutti.

  37. Milanetti

    Non è mia abitudine partecipare a discussioni su internet, forse perché ritengo se ne stia facendo abuso e che molti scrivano senza pensarci troppo. Forse si dovrebbero rileggere Platone e Umberto Eco che non erano esattamente degli sprovveduti. Faccio qui un’eccezione, pensando all’importanza del momento e perché qui ne va del futuro di figli e nipoti.
    Questo referendum sconvolge il Paese perché molta gente si trova in fondo impreparata ad affrontare problemi che non riguardano soltanto i piccoli giardini e previlegi di molti di noi. Il referendum chiede soprattutto di rifiutare o accettare l’inizio, anche se certamente difettoso, di una democrazia più moderna e non bizantina, ossia adatta a individuare e seguire le strategie migliori per affrontare il mondo globalizzato e difficile in cui viviamo, i cambiamenti politici dell’Europa, l’enorme disparità nella distribuzione della ricchezza, il boom demografico dell’Africa, le ondate di migranti che tutti sappiamo sono solo all’inizio, e i reali pericoli di guerra e di epidemie.
    Votare senza avere una visione globale dei problemi credo sia molto pericoloso. Chiedo quindi a ciascuno di rifletterci bene.
    Non provo simpatia personale per Renzi, certamente un po’ arrogante e presuntuoso, e neppure per la raffaellesca Elena Boschi, ma certamente li preferisco ai matusalemme di una volta che poco hanno capito del mondo che stava cambiando e ci hanno lasciato mal messi.
    Quando si compie una scelta politica non ci si tura mai il naso. La politica in generale e tutte le leggi sono sempre frutto di un compromesso. Niente è mai perfetto, ma arriva il momento in cui qualcosa deve cambiare, altrimenti saremmo ancora al vecchio impero romano, con schiavi e liberti e senza nemmeno la bicicletta.
    Voto SI.

    Emiliano Mutti (Milanetti di Nociveglia)

  38. Piero Rizzi Bianchi

    Incredibile leggere di "testardamente no" che dovranno fare "mea culpa": chi si è intestardito nel portare avanti una riforma studiata su misura per incollarsi con l'Attack alla sedia del potere è il sig. Renzi; il "mea culpa" lo faccia piuttosto chi domani, invece di opporsi a questo obbrobrio, se ne starà a casa!

  39. Giuseppe

    Sono personalmente impegnato a difendere quello che ho,quello che mi è stato garantito da altri, non mi fido di chi possiede ricette miracolose che allontanano da me il medico che me le prescrive.VOTO NO .I diritti non vanno messi in gioco così.Non si può dire alla gente che lo si fa per risparmiare occorre dire chiaro che lo si fa per "fotterla".Vogliamo risparmiare ?Tagliamo gli stipendi dei politici del 10% ed è fatta.Viva la costituzione e l'Emilia Romagna.

  40. GABRIELLA

    Sono con te perche' anch'io la pensavo così:vedevo in Renzi,giovane e propositivo, una svolta o meglio uno scossone alla politica vecchia e stagnante di tanti anni che ci ha governato. Per cui, dopo l'ennesima delusione in materia, voto NO.E che Dio ci aiuti soprattutto per il futuro dei nostri figli...

  41. Pk

    @Rulli

    ...tra coloro che qui hanno indicato testardamente NO, quanti faranno il "mea culpa".

    perché? la mia idea non cambia per salire sul carro dei vincitori.

  42. Luciano/il milanese

    "voterei la modifica costituzionale qualora fosse condivisa da Destra-Sinistra e Centro" !!!
    Ma quando mai! Ma quando mai in un paese come il nostro si potrà verificare una situazione del genere. Resteremmo per l'eternità nel pantano in cui siamo.
    Non faccio e non ho mai fatto follie per Renzi ma lo considero il minore dei mali.
    Voterò SI e, se si realizzasse la sua maggioranza, sarebbe una conquista della società civile.

  43. #iovotono

    Uno scandalo in questa “guerra all'ultimo voto” è la lettera di pressione ai propri dipendenti a firma della famiglia Ferrarini, grande industria di prosciuttifici nel reggiano e vice Presidente di Confindustria, dove ha espresso spudoratamente il suo appoggio alla riforma costituzionale. Un metodo da Gestapo, pensate se lo avesse fatto Mediaset cosa sarebbe accaduto, facilmente una rivoluzione europea ma contrariamente all’amica di Prodi e Delrio è bonariamente concesso. Una lettera di una violenza inaccettabile per dei poveri lavoratori. Quando si dice una fetta di prosciutto sugli occhi!!!! #iovotono
    http://www.reggiosera.it/wp-content/uploads/2016/12/1.jpg

  44. Claudio Agazzi

    Buonasera

    Ancora alcune considerazioni.

    Il risparmio indicato con la riduzione dei parlamentari corrisponde circa allo 0,006% del bilancio dello stato. Sarebbe come dire che un negozio che fatura 100.000 € all'anno decide di cambiare lo statuto per risparmiare 6€ all'anno. Cavolo risparmiali in un altro modo no?

    Sul discorso sanità, un membro di un collegio dei revisori di una ASL del Veneto mi ha paventato il rischio che con l'accentramento del potere a Roma di fatto ci si possa trovare con un prelievo di fondi nelle regioni dove le cose sono gestite meglio a favore di quelle gestite peggio. Non ci sarebbe nulla di male se questo servisse a migliorare il servizio ovunque. Di fatto potrebbe ridurre la qualità del servizio nelle regioni migliori e non necessariamente (visto come vengono gestititi là i fondi) migliorarlo in quelle peggiori.

    Infine. Avevamo l'occasione di cambiare cose importanti come l'eliminazioni delle regioni a statuto speciali, oppure accorpare alcune regioni. Perché questo non è stato fatto?

    Io per lo 0,006% di risparmio annuo non stravolgo una costituzione decantata in tutto il mondo.

    Solo singoli pensieri ma a me fanno riflettere.

    Claudio Agazzi

  45. Graziano Chiappa

    Buonasera,

    io sono d'accordo con Gigi.

    Io sono uno di quelli che diede "fiducia" alle imposizioni di Monti, mi dissi e dissi sui social che se servivano lacrime e sangue per salvare il paese io ci stavo (potete controllare la mia bacheca), fui poi uno di quelli che sostenne Renzi dal suo primo scontro con Bersani quand'egli era ancora intento a smacchiare il giaguaro. Sostenni che finalmente era arrivata una persona che sarebbe andata contro il sistema, contro i poteri forti, che avrebbe ridimensionato lo schifoso mondo politico (che parte dai sindaci e arriva al Presidente, nessuno escluso), che avrebbe dato il via ad una splendida Italia 2.0 ma oggi mi rendo conto di aver sperato invano, di aver abboccato come molti alle solite fantomatiche promesse di un giullare da baraccone, di aver socchiuso gli occhi per le solite folate di fumo negli occhi.
    Quando qualcuno scrive poi "non è un voto di pancia" io dico invece che lo è e lo sarà poichè l' altezzosità di Renzi è stata quella di impostarla come una riforma personale e non costituzionale ("io contro tutti") che ha spaccato in 4 un paese prima che unirlo, come invece doveva essere.
    Quando sento dire che non esiste premierato sorrido in quanto mi sembra assurdo che una costituzione permetta ad un sindaco di trovarsi, grazie agli inciuci da lui tanto "schifati", ad essere a capo del governo e addirittura di riscrivere la MIA costituzione avendo preso solo qualche migliaio di voti dai cittadini Fiorentini...
    io non lo accetto e per questo dico NO

  46. Sonia Fulgoni

    Sono le ultime ore prima del voto e io sono certa di quello che andrò a votare. Spero che non succeda come in USA con tutti gli artisti schierati e poi ha vinto Trump. Non ci sarebbe da sorprendersi perché la brexit insegna. Spero che gli italiani per una volta mi stupiscano in positivo e votino in blocco per il no

  47. Loretta

    Sono preoccupata anzi ho paura per quello che domani si potrebbe decidere...Ma per carità la costituzione nn si deve toccare !! Quante giovani vite e sacrifici sono costati si nostri predecessori per raggiungere il risultato che la mia generazione e quella dei miei genitori e dei miei figli hanno goduto fino ad ora. Non cambiamo in peggio non torniamo indietro...ecco volevo solo esternare una brutta sensazione. Buona serata a tutti !

  48. Daniele Uboldi

    Mi sono chiesto, piu' volte, in questi mesi, perchè mai un governo di centro-sinistra (con o sena trattino?)si sia attardato così tanto sul tema della revisione della Costituzione, come se fosse caput di tutti gli annosi problemi italici.
    Ricordo i tempi di Craxi. E' stato il primo a porre il problema della governabilità, del Parlamento "lumacone" e "chiacchierone". Il primo, si intende, con un peso istituzionale, perchè altri prima di lui, come Licio Gelli, proposero ( leggi: tramarono), perchè la Costituzione, troppo intrisa di valori socialisteggianti e troppo consociativistica venisse cambiata. Tutto si può discutere e tutto si può cambiare: anche la Carta fondamentale della Repubblica. Ma a che fine, per andare dove, per favorire chi, per delineare quali percorsi?

    La Costituzione è un mezzo, non un fine, per rendere piu' democratico, piu' egualitario, piu' vicino ai bisogni dei cittadini lo Stato e i suoi poteri. Siamo appena usciti dal 150.mo dell'Unità. Forse che l'occasione è stata utilizzata per una disamina, anche culturale, sugli obiettivi raggiunti, sui fallimenti, le promesse mancate, le premesse fallaci? No, niente di tutto questo. Eppure l'Italia è un paese che non cresce, con un'economia in dissesto, non competitiva nello scacchiere mondiale. Un paese fermo, incapace di uscire dalla crisi. Incapace di dare risposte ai giovani, di mettere mano agli squilibri demografici, di preconizzare un futuro per le aree deboli e desertificate dei territori montani, così come risolvere i problemi della vivibilità nei centri urbani.

    Un paese incapace di fermare il consumo di suolo, l'inaridimento dei terreni, la desertificazione. Allora una domanda si pone: davvero la mancata soluzione dei problemi, la voragine del debito pubblico, la mancanza di avanzo primario nel bilancio dello Stato dipendono dall'invecchiamento della Costituzione? Io credo di no. Credo invece che, proprio per l'incapacità di aggredire e risolvere i problemi di fondo, si parli d'altro, per deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi reali. Insomma: la solita arma di distrazione di massa. Potendo voterei un doppio NO: uno sul merito e uno sul metodo. Il voto, si sa, è uno solo. Perciò non mancherò di caricarlo di tutto il significato che ha.

  49. Octavia B.

    Seguendo la regola della democrazia, un lusso che cittadini in alcune parti del mondo non conoscono, oggi vado a votare. E vado a votare NO per assicurarmi che non divento uno dei suddetti cittadini. Già abbiamo al commando un uomo che nessun ha votato.... Lo stesso uomo che propone di cambiare la costituzione in un modo che nemmeno i costituzionalisti riescono a comprendere!
    Per chi ha intenzione di votare Sì, sono d'accordo con voi, bisogna cambiare, il cambiamento ci vuole e come! Ma vi faccio notare che anche AMATRICE è cambiata, il che vi fa capire (spero) che non tutti i cambiamenti sono a beneficio dei cittadini. Quindi vi chiedo di riflettere attentamente e chiedervi se avete DAVVERO capito le proposte di modifiche alla nostra costituzione e il loro impatto. Se la vostra risposta è "Non del tutto", "Non lo so", "Credo di sì" o "No, ma l'importante è cambiare" o altre cose simili, prima di tutto, chiedetevi perchè non vi è tutto chiaro, la sola risposta è che non vogliono che vi sia tutto chiaro, perchè se lo fosse, anche voi votereste NO.

  50. Piero Rizzi Bianchi

    Forse un dibattito politico non è il contesto più adatto per complimenti personali; ma, poiché comunque ne sono già stati fatti, anche in questa sede, vorrei a mia volta complimentarmi con la sig.ra o sig.na Octavia per la finezza avvolgente dei suoi ragionamenti: che mi avrebbero catturato, se non fossi stato già straconvinto per il NO. Chissà: anche la protagonista del celebre romanzo di Goethe, "Affinità elettive", si chiamava appunto Ottavia... :)

  51. Sonia Berni

    Stamane ho fatto il mio dovere e ho scelto di votare il futuro dell'Italia. Meglio la costituzione attuale che una costituzione raffazzonata e furbesca che peggiorerà la democrazia del nostro paese investendo su futuri senatori che rappresenteranno la politica e non il popolo. Non si può girare la testa dall’altra parte di fronte a chi vorrebbe rovinare l'Italia e assestargli il colpo di grazia. Ho votato NO per mia figlia e per le generazioni future.

  52. Esvaso - Gigi Cavalli

    Ieri è stato aggiunto un nuovo articolo alla Costituzione italiana, il 140: "Chi troppo vuole nulla stringe".

  53. Esopo

    Complimenti a Gigi: miglior sintesi della giornata (e dell'intenso dibattito che l'ha qui preceduto) non si poteva fare...

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