Se il pensiero andasse a ritroso, anche solo a un anno fa, a ricordare i titoli dei quotidiani o i servizi dei telegionarli, ci sarebbe da chiedersi se tutte quelle notizie che allora ci sembravano perlomeno preoccupanti, oggi sarebbero solo episodi all’acqua di rose? â¨
La vita mi ha insegnato a ridere quando c’è da ridere, a piangere se c’è da piangere, a non fingere che tutto vada bene quando va male, a non mostrare sicurezza quando questa viene meno. â¨
Mi chiedo come si fa, in giorni come questi, a progettare, a costruire o semplicemente a pensare o a sognare? â¨
Ma a una giornata così detta “normale” ci si potrà ancora sperare?
Qui l’unica certezza che abbiamo è che andiamo a letto con un mondo e ci svegliamo in un altro.
Sì perché nessuno sa più cosa ci sarà di nuovo da stanotte in poi.
Giusta e saggia riflessione Gigi, condivido il tuo pensiero, l'uomo normale medio è abituato a lamentarsi nella quotidianità di inezie ma di fronte alle tragedie pochi sanno veramente stare a galla e non affondare.
Sicuramente finchè potremo sognare, vivremo dignitosamente anche le nostre miserie, ma purtroppo non siamo allenati a sopportare le sofferenze, ci hanno fatto credere che è tutto easy: il denaro, il successo, il potere, il benessere, tutto e subito, scegliendo le scorciatoie. Ma anche qui vige la selezione naturale, alla fine sopravvive il più adatto. E' impressionante il numero dei suicidi alla ribalta della cronaca, ci dimostra che siamo inesorabilmente fragili.
Non sono in grado di formulare una soluzione che non sia banale, per cui mi astengo dal profetizzare, però sono convinta che siamo quasi arrivati al break even point se a cominciare dal nostro piccolo non cominciamo a mettere i paletti ai danteschi "superbia, invidia e avarizia" le tre faville che tuttora "hanno i cori accesi" e che è ora di finire di dare sempre la colpa agli altri se siamo arrivati a questo punto, le istituzioni le abbiamo volute così ad esempio.
Purtroppo ci sono cose contro le quali nulla possiamo: la natura si sta accanendo contro il nostro Bel Paese con crudeltà e sembra non fermarsi e con questo concludo dicendo che anch'io sono fragile e vivo con l'angoscia collettiva del domani.
Avete ragione, si stanno perdendo le certezze accantonate da anni per una migliora vita. Ci sta crollando tutto addosso, non è un bel vivere se perdiamo la speranza di sognare
Questa mattina il Corriere della Sera riportava, come sottotitolo, un noto motto di Albert Einstein:
" TUTTO è RELATIVO. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio; sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Stiamo navigando in quell'oceano di tremori che il nostro Esvasante ci ha elencato ma oggi mi riesce particolarmente difficile aggrapparmi a quel solito barlume di speranza a cui attingo nei momenti più funesti. Ma tutto è relativo diceva il grande Einstein e quindi anche nel titolo del servizio: "L'alba del giorno dopo", oltre all'aspetto catastrofistico, possiamo trovarci, se vogliamo, un riverbero di luce.
Ho passato un'oretta ad ammirare il panorama della nostra splendida vallata. Il colore verde, con tutte le infinite sfumature, mi appaga, mi rilassa. Ho ascoltato il canto dei molteplici uccelli che, ignari e spensierati, si affaccendano nelle incombenze di stagione. Beati loro... ho pensato provando un pochino di invidia.
Non sono stato colpito da una folata di romanticismo/rincretinismo senile come qualcuno potrebbe pensare. Ho solo riflettuto che sarebbe molto più saggio se ci riappropriassimo delle cose più semplici; quelle che nel frastuono delle nostre vite abbiamo impropriamente dimenticato.
Passeranno anche queste tempeste che si sono accavallate con un turbinio eccessivo. Stiamo pagando un conto molto oneroso ma mamma natura ci ripagherà.
Un saluto confortante a tutti.
Remo.
P.S. Brava Enrica S.. Non so chi tu sia ma il tuo post è ricco di buoni contenuti.
Credo sia sempre stato così GG, cosa ci riserva il domani chi può dirlo?
La prospettiva da cui guardi il domani dipende da come ti senti adesso.
In questo momento non mi vengono frasi particolarmente colte, però il tempo non esiste se non nel presente. Tutto cambia sempre e senza sosta. Una cosa che tu vedi negativa può volgersi in positivo con l'aiuto di tutti.
Siamo in un periodo di svolta questo è vero .. e le svolte non ci permettono di guardare troppo avanti, dobbiamo avere pazienza e camminare passo dopo passo, senza eccessivo timore, senza eccessiva noncuranza; a volte appoggiandoci a qualcuno, altre volte sostenendo qualcun'altro.
E' difficile dare una giusta spiegazione perchè ognuno ha il suo pensiero (meno male.. altrimenti saremmo tutti tristi o tutti felici nello stesso momento e nessuno potrebbe aiutare l'altro in difficoltà)
Queste tue parole mi hanno scossa le ho sentite più vere che mai
"Qui lunica certezza che abbiamo è che andiamo a letto con un mondo e ci svegliamo in un altro. Sì perché nessuno sa più cosa ci sarà di nuovo da stanotte in poi"
Un vecchio detto dei nativi americani diceva "Quando la terra trema significa che ha qualcosa da raccontare..." se la abbino a quanto ho letto qui e la nel tuo post potrei dire forse noi abbiamo un po' esagerato con gli "sfruttamenti" terreni e la Terra vuole darci qualche segnale....
Credo che per chi sappia andare oltre, momenti come questi possano agire da stimolo.
E' ovvio che sopravviverà (con la S maiuscola) il piu forte ... ma non solo : sarà quello con più genialità, il più scaltro, il più coraggioso, ma anche quello che avrà saputo cogliere l'opportunità.
Il non sapere in quale mondo ci sveglieremo domani ci toglie certezze, ma contando in primis su di noi, su quello che sappiamo essere, che sappiamo affrontare ed eventualmente sopportare potrebbe in realtà aumentare le nostre sicurezze.
Nell'ideogramma cinese della parola CRISI sono racchiusi due caratteri uno rappresenta il pericolo, ma l'altro l'opportunità ... cogliamola!
p.s. mi permetto di parlare per esperienza ... ho superato tanti ostacoli e tante notti apparentemente senza alba ...sono diventata pericolosa. ... so di sopravvivere sempre