La croce di Scopolo
Riposizionata sul colle la croce lasciata dai missionari nel 1946
Cristina, Mariarita, Adriana, Giulio, Piergiorgio, Carlo ed altri hanno così preso la balla al balzo e sono passati dalla teoria ai fatti: la croce è ora impiantata, benedetta e illuminata (grazie al dono di materiale e lavoro dell'Elettrotecnica Bertani Giuseppe).
Siamo a Scopolo, una piccola frazione dell’Alta Val Ceno di Bedonia, abitata stabilmente da una manciata di persone, ma non per questo prive di iniziative, particolarmente attive quando si tratta di mantenere vivo il passato e le tradizioni del paese. È anche per questo motivo che Ida Albianti, una “Viandante” della Valceno, ha voluto donare un piccolo pensiero, un intreccio di parole e affetto di seguito riportate, a tutti gli abitanti di Scopolo.
Un tempo le nostre chiese di montagna venivano illuminate da due missionari che, insieme al parroco, per una settimana, risvegliavano nell’animo semplice e autentico dei contadini i fondamenti della fede cristiana. Perché il Vangelo divenisse pratica di vita e ci si ricordasse dell’esperienza missionaria, si erigeva una croce di legno davanti alla chiesa, o presso una cappella di devozione. Importava la più ampia visibilità della croce e del significato che essa recava ai passanti, ai residenti vicini e lontani.
Così è avvenuto a Scopolo, luogo destinato dalla natura ad emergere su ampio orizzonte: più di settanta anni fa fu collocata la croce missionaria sul poggio della “Costa” come richiamo alla preghiera e alla fede che “sposta le montagne” per la gente della val Lecca e di un buon tratto della val Ceno.
Molto tempo è passato e molte le sentite preghiere recitate sui grani del rosario dalle nostre nonne e mamme, da chi, nel silenzio della casa o durante la fatica nei campi, rivolgeva fiducioso lo sguardo alla croce. Fino a quando la stessa non viene spostata per salvarla dalla inclemente rovina del tempo.
Tutti ne avvertono l’assenza, orfani di un segno “storico” caratteristico di Scopolo.
Poi il miracolo: nell’agosto 2016 una nuova robusta croce lignea viene innalzata al posto della prima; subito ornata, nel solido basamento, d’ortensie o d’altre corolle di stagione e benedetta! Dotata di illuminazione led, anche di notte splende alta sul colle, a conferma della fede degli abitanti di queste belle valli appenniniche.
Un miracolo di tempo e di armonia: qualcuno ha lanciato l’idea, altri si sono messi subito all’opera; chi ha risolto un problema, chi un altro; ci sono stati entusiasmo, accordo e concordia; si è creduto in un segno sacro e caro alla popolazione. Anche questa è fede viva, splendente!
Ora si vorrebbe dire grazie a tutti quelli che si sono impegnati in questo progetto, ma i loro nomi li sa il Cristo, di cui la croce è testimone; i loro nomi, come la generosità del cuore, li vedono i nostri cari, che ora non sono più qui e che, in questa terra aspra e gentile, hanno vissuto e lavorato, hanno sofferto e sperato, iniziando e concludendo ogni giornata con il segno di croce.
Gratitudine, memoria e preghiera siano luce per tutti.
Questo post è dedicato a Dolores Belli e Cristina Vincenzi, testimoni del loro amore per Scopolo, trasmesso frequentemente anche su questo blog per mezzo dei loro commenti.
Hanno collaborato a questo post:
GRAZIEEEEEEE!!!
Mi hai commosso Gigi, non solo per avermi dedicato insieme a Crì, questo post, con le immagini del mio caro paese e delle belle parole che rispecchiano davvero l'animo dei miei paesani che cercano di mantenere vivo il paese e l'unione. Ma, mi ha fatto tanto piacere vedere che tu ti sei accorto della mia 'presenza' costante e fedele e non come un fantasma di passaggio...
Il profondo attaccamento alle mie radici mi è stato trasmesso dai miei genitori e nonni che sono nati lì e che si è moltiplicato quando ho dovuto lasciare Scopolo e così è successo a tutte le persone che sono state costrette a farlo.
Il senso di appartenenza è talmente radicato che DEVO tornare appena posso, a cercare le tracce del passato, ricordare e far rivivere le vecchie tradizioni... e tornerò... Turnerò, finchè puderò... finchè u Signure u me lasserà...
Poco più sotto la croce, c'è una bellissima e antica cappelletta con la statua della Madonna col Bambino Gesù in braccio... ora mèta di devote visite, un tempo era tappa fissa del viandante della strada dei Lavajèn che 'era' la strada principale che univa le frazioni:Pilati, Violoni, Firè,Manoli,Casello e Zucconi dalle altre sottostanti: Scopolo centro, Galli, Franchi, Lavorè e quelle a valle, sulla riva del Ceno: Mulino e Lecca.
Veniva celebrata spesso la Santa Messa e nel mese di maggio si andava al rosario ogni sera, terminando il ciclo con una processione fino a Pilati dove le preghiere, canti e fiaccole facevano i padroni e piccoli fuochi d'artificio,terminavano la gioia delle promesse ...
Grazie Gigi per aver pubblicato l'articolo e le foto, sai quanto ci tengo a Scopolo....rinnovo gratitudine a tutte quelle persone che materialmente hanno lavorato o partecipato affinché la croce venisse ricostruita. Colgo l'occasione per far a tutti gli amici di Esvaso vivissimi Auguri di Buon Anno e li invito a visitare Scopolo e le sue caratteristiche. Saranno sempre ben accolti. Cristina Vincenzi
Grazie, Gigi: non potevi davvero scegliere una notizia migliore, per terminare bene l'anno vecchio e iniziare degnamente il nuovo. E complimenti a promotrici e promotori di questa iniziativa, che testimonia non solo l'attaccamento a un luogo, ma anche a determinati valori trasmessici dagli antenati, e portati all'umanità da un certo Signore all'incirca duemila anni fa...
E' molto chiaro come tutto ciò abbia un valore, alto e potente, di simbolo e di anelito -e tanto più in questi nostri giorni, così segnati dall'incertezza, dal disordine e dal male.
Noto invece con una certa amarezza, seppure senza polemica, che i lettori di questo "blog", ma in genere quelli di tutto il "mondo virtuale", sono molto portati a partecipare ed esprimersi quando si tratti di criticare (a volte, certo, anche con ragioni), e lo sono invece molto meno quando ci sarebbe da apprezzare e far proprio qualcosa di veramente bello e positivo: segno, anche questo, dell'infelicità dei tempi?
A TUTTI UN LUMINOSO 2017 NEL SEGNO DELLA S. CROCE!
Grazie Sig. Piero per le belle parole, sono per noi un vero incoraggiamento a portare avanti i ns. valori e l'amore per le ns. valli ... a testa alta, come alta e luminosa è la ns. croce, continueremo.
C.
Anch'io ringrazio tanto le persone del mio Scopolo che hanno realizzato questa bellissima croce e che si illumuna ''d'immenso'' anche di notte. Quest'estate altri 3 ragazzi volenterosi del paese,(Lorenzo, Giuseppe, Silvano) hanno costruito anche una bella tavola di legno proprio sotto la croce ed e' stata fissata nella terra cosi' il vento non la puo' portare via.
L'Agosto scorso, quando ci si riritrova tutti, vicini e lontani, il nostro parroco Don Bruno ha celabrato la S.Messa proprio su quella tavola ed io per renderla piu' bella ho fatto un tovaglia a uncinetto di cotone (2 metri x 3 ) ed altre ''ragazze'' hanno adornato l'altare con vasi di fiori.
Alla fine della celebrazione abbiamo cantato un salmo alla Madonna e poi il nostro inno ''Scopolo mio". E' stata una bellissima giornata, anche questa da scrivere nel libro dei ricordi.
Già fatto Graziella, già fatto nel libro-diario dei nostri ricordi:
-- Il 23 luglio 2016.... Carlo che aveva trovato l'albero adatto, Giulio che l'aveva preparata e altri paesani, hanno issato la croce. E' stato molto toccante, quando, dalla piazza del paese, abbiamo visto piano piano, la croce raggiungere la posizione eretta, verso il cielo, a vegliare il paese!
-- Il 13 Agosto veniva benedetta dal nostro parroco Don Bruno in una sentita cerimonia alla presenza di un nutrito gruppetto di fedeli.
-- A fine ottobre, il marito della nostra Luciana dei Pilati, la illuminava: ancora un'emozione grandissima vedere apparire la luce nel buio profondo: una meraviglia che da allora, anima il paese e visibile anche da lontano, come a guidare il cammino, come ad aspettare....
-- Per Pasqua 2017 il tavolo di Silvano, Beppe e Lorenzo era pronto!
-- Il 19 Agosto si celebrava la 1° messa ai piedi della croce sul cocuzzolo. Contornata da numerose panche, circa 70 persone, sferzate da un gentile venticello e con un panorama sottostante DA FAVOLA, erano raccolte in preghiera e molto partecipe specialmente al canto finale di INNI E CANTI e del nostro INNO, prima di fare ritorno a casa, seguendo l'impervio sentiero tra il bosco.
Un ringraziamento a tutti i volontari, a Silvano - Beppe e Lorenzo per il tavolo-altare che servirà anche per i gitanti, a Graziella per la sua tovaglia a filèt e al suo mazzo di erika raccolta nei dintorni....
LA CROCE CHE SVETTA SULL'ALTURA, VOGLIA ESSERE SIMBOLO DI PROTEZIONE - UNITA' E PACE PER TUTTI!