Dall'Argentina con amore

Per capire perché Mariela Giorno dona i suoi disegni alla comunità bedoniese bisogna fare un salto indietro nel tempo, al 1925. È da una vecchia fotografia in bianco e nero scattata in quell’anno che inizia la storia.
Tra quei bambini in posa ce n’erano due che fino a quel momento non erano nient’altro che due compagni d’asilo: Anna Sghia e Mario Maggioncalda.

Il tempo di crescere per potersi fidanzare e progettare una vita insieme, solamente che nel 1949 il lavoro andava a braccetto con la miseria e la soluzione era una sola, la stessa di tanti altri loro concittadini, emigrare. Come destinazione scelsero l’Argentina.
Mario "Du Basté" partì per primo in avanscoperta, trovò facilmente lavoro in un’azienda tessile, favorito perché a Bedonia faceva il sarto, così dopo circa un anno lo raggiunse anche Anna e poco dopo si sposarono. Nacquero Antonio e Angela e Buenos Aires diventò così la loro seconda casa.

Da qualche anno Anna e Mario non ci sono più, la discendenza è ora nelle mani della terza generazione: Camila e Melina, Leopoldo e Mariela sono i nuovi testimoni di quelle origini italiane.

Per Mariela, nonostante la giovane età, è la sua terza volta a Bedonia e in questa occasione ha pensato di portare con sé una decina di suoi disegni per donarli alla comunità bedoniese, opere tratte dalla sua tesi di Laurea impostata proprio su Bedonia e che saranno ospitate stabilmente presso la Biblioteca Comunale. Per questo motivo il Circolo di Lettura Primo Lagasi ha organizzato un piacevole incontro tra Mariela, l’Amministrazione Comunale e la comunità bedoniese.

Gesti d’affetto reciproci, nonostante ci sia di mezzo l’oceano, il tempo e le generazioni che passano.

- Versiòn en español
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Para entender por que Mariela Giorno dona sus dibujos a la comunidad de Bedonia hay que hacer un paso atràs en el tiempo, al 1925. Es desde una vieja fotografia en blanco y negro, hecha ese año, que empieza la historia.
Entre los niños que posaban habían dos que hasta ese momento no eran nada más que dos compañeros de kinder: Anna Sghia y Mario Maggioncalda.
El tiempo para crecer, ponerse de novios y proyectar una vida juntos, pero en el año 1949 el trabajo hacìa yunta con la miseria y habìa una sola soluciòn, la misma de muchos otros conciudadanos, emigrar. Eligieron Argentina como destino.
Mario "Du Basté" partiò primero en viaje de reconocimiento, encontrò trabajo facilmente en una fábrica téxtil, facilitado por su experiencia de sastre en Bedonia y asì, después de casi un año, llegó Anna y poco después se casaron. Nacieron Antonio y Angela y Buenos Aires se transformò en su segunda casa.
Desde hace algunos años Anna y Mario ya no están, la descendencia ahora está en manos de la tercera generación: Camila y Melina, Leopoldo y Mariela son los testigos de esos orígenes italianos.
Para Mariela, a pesar de la jóven edad, éste es su tercer viaje a Bedonia y en esta ocasión ha querido traer consigo algunos de sus dibujos para donarlos a la comunidad bedoniense, obras seleccionadas de su éxamen de título centrado justamente en Bedonia y que quedarán expuestas en forma estable en la Biblioteca Municipal. Por éste motivo el Círculo de Lectura Primo Lagasi organizó un agradable encuentro con Mariela, la Administración Municipal y la comunidad bedoniense.
Gestos de afecto mutuo aunque de por medio haya un océano, el tiempo y las generaciones que pasan.

Foto: la storia e l'accoglienza... Fotos: la historia y la acogida...



7 Commenti
  1. In'amiga

    Grazie Mariela la nostra comunità conservera' questo tuo dono venuto dal profondo del cuore.

  2. Ricci E.

    Come me gustano questi cittadini del mondo!!!

  3. Leopoldo

    Que hermoso Marielita!!! Mucha gracias Gigi una presentación hermosa

  4. Giuseppe Serpagli

    Che commozione rivedere (o sentir parlare di) due amici di una generazione più anziana di me e persone veramente buone come l'Anna de Sghia e u Mariu du Bastè!
    Nel 1981, durante un viaggio di lavoro (allora vendevo occhiali italiani in giro per il mondo) a Buenos Aires, andai a mangiare da loro nel bel appartamento che avevano dalle parti dell'Ambasciata di Francia (se ben ricordo). Ovviamente l'Anna, che parlava un dialetto perfetto e non stentato come il mio, mi preparò tortelli d'erbette e altre bedoniesità. Furono ore bellissime di grandi ricordi: per parlare ora solo di quelli che già allora non c'erano più: la Laurina (madre di Mario), u Zanon (fratello di Mario), la Bettina (mia nonna materna), mio zio Rino Gavaini che anche lui s'era trasferito in Argentina pressapoco ai tempi di Mario e nella sue lettere diceva spesso di sentire la mancanza del "suo" Pelpi in una megalopoli affascinante ma piatta come Baires, ecc. Complimenti e grazie a Mariela.
    Peppino Serpagli (Milano)

  5. Remo Ponzini

    Appena lessi la notizia che questa dolcissima ragazzina sarebbe venuta dall'Argentina a donare una dozzina dei suoi quadri alla Biblioteca di Bedonia rimasi doppiamente meravigliato. Sia per il suo gesto nobilissimo e sia per l'appartenenza alla storica famiglia Sghia a cui sono sempre stato profondamente legato. Infatti Anna Sghia (la nonna) fu la mia madrina di battesimo.

    E' stata una cerimonia semplice, quasi informale ma estremamente intima ed affettuosa. Dopo la presentazione del Presidente Alberto Chiappari c'è stata la consegna del gagliardetto del Comune di Bedonia dell'Assessore al Turismo e Cultura Prof.ssa Maria Pia Cattaneo. E' stato un momento bellissimo e molto emozionante. La Mariela, pervasa da una emozione profonda, è scoppiata in lacrime estendendo la commozione in tutti i presenti. Confesso che anch'io mi sono ritrovato con gli occhi lucidi.

    Era un quadretto da libro Cuore. Ho colto in questa ragazza la coesistenza di sensibilità artistiche e morali, la capacità di simpatizzare e di esternare i suoi sentimenti intrisi di gentilezza, affabilità, finezza. Doti rare in un mondo dove impera l'egoismo e l'indifferenza. In Argentina da due generazioni e venuta per ben tre volte in Italia nonostante la sua giovanissima età. Evidentemente i suoi genitori ed i suoi nonni le hanno inculcato l'amore per la terra di origine che Lei, in perfetta simbiosi, ha colto come un valore da salvaguardare.

    Ieri sera, salutandola, le dissi che chiunque fosse entrato in quella stanza non avrebbe potuto fare a meno di ricordarla.
    Grazie Mariela. Ora abbiamo il dono dei tuoi quadri ed il dono di averti conosciuta. A presto.

  6. Lorella Aviano

    Non ho potuto partecipare all'inaugurazione ma è stata per me una grande opportunità poter conoscere Mariela durante l'allestimento della mostra in biblioteca lunedì pomeriggio. La mia impressione è stata di avere davanti una persona bellissima, che mi ha parlato del suo amore per Bedonia trasmessole dai nonni che sempre le raccontavano di questi luoghi: me ne ha parlato così intensamente che la storia mi ha commosso pensando a come le persone possono portare nel cuore i luoghi dove sono nati e come riescono a tramandare questo amore anche a chi è tanto lontano. Disegni e xilografie sono molto belli al punto che ho voluto scattare qualche foto per avere un ricordo anche visivo della giornata passata insieme che mi ha lasciato così tante belle emozioni!

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