C'era una volta a New York

"Mordere" la grande mela è come svegliarsi dopo un sogno
La prima volta a New York, non è cosa da poco, specialmente raccontarla. Sì, è una delle rare volte in cui il foglio bianco mi trasmette soggezione. Vorrei sbatterci dentro tutto ciò che ho visto, quello che mi ha impressionato. Vorrei raccontare di come si possa girare un film stando tranquillamente seduti su una panchina… è facile da fare, basta immaginarlo, basta ripercorre le scene già viste dentro a centinaia di film: C’era una volta in America, Gli Intoccabili, Ghostbusters, Manhattan, C’è posta per te, I guerrieri della notte, Taxi Driver, King Kong, Sex and the city… e questi sono solo i primi che mi vengono in mente.
 
Poi arriva la città vera, quella dove non si perderebbe neanche un bambino (tanto meno Bonetti). Le strade a scacchiera e numerate sono l’uovo di colombo, nemmeno se sei fresco di giornata ti serve una mappa per trovare un qualsiasi indirizzo, basta solo guardarsi intorno, leggere e camminare.
Non so quanto abbia camminato, ma riguardando le scarpe… tanto! Non mi sono fatto mancare nulla: farmi scansare dalla gente che esce frettolosa dalla metro; avvolgermi nei profumi di hot dog dei venditori ambulanti; far parte della bolgia incessante di Times Square; ascoltare il suono familiare delle sirene della polizia e delle ambulanze; ammutolirmi davanti al cantiere di Ground Zero; muovermi dentro a quell’invasione di taxi gialli; farmi intimidire dall’ombra inquietante dei grattacieli di vetro e cemento; rimanere esterrefatto dalla lunghezza delle Limousine; attraversare il ponte di Brooklyn (quello della gomma); passare davanti a Wall Street, al Madison Square Garden e ai teatri sulla Broadway; salire al mattino sull’Empire State Building (nel giorno del suo 80° compleanno) e poi di notte sul Rockfeller Center… semplicemente passeggiare a Central Park e dimenticarmi per qualche ora di essere nel cuore della Grande Mela.
 
Se però mi chiedessi: “cosa ti è piaciuto di più di New York?”. Probabilmente risponderei: tutto quanto. Mi è piaciuto il rispetto e la cura del verde pubblico, la pulizia stradale, la percezione di sicurezza per le strade (sia di notte che di giorno), il timore che i cittadini hanno verso i poliziotti e quindi il rispetto delle regole civili, la funzionalità dei mezzi pubblici, le bandiere nazionali ad ogni porta e ad ogni ufficio, vedere esultare gente comune alla notizia apparsa su i monitor di Times Square: “O S A M A   B I N   L A D E N   I S   D E A D”… fondamentalmente la sensazione che lo stato sia al servizio dei cittadini e non il contrario.
Non solo. Mi sono emozionato a leggere i nomi dei miei bisnonni sui registri di Ellis Island e mi hanno suscitato emozione le storie, anzi le vite da rospi, vissute e poi raccontate dei nostri emigranti, ma che oggi sono tutti collocati in posti di rilievo e, fatemelo dire, che hanno contribuito a far grande una città come Nuova York.
 
Forse un qualcosa che mi ha colpito più di altre c’è. E' stata un’idea, a dir poco utopistica e fantasiosa, ma presa al balzo e quindi realizzata dall’ex Sindaco Giuliani. Si trattava di demolire una ferrovia sopraelevata, costruita in ferro negli ’30, in disuso dal 1980 e poi dimenticata, la High Line appunto. La scelta è stata di non demolirla per realizzare un giardino pensile, con relativa passeggiata (è una zona poco trafficata), che attraversa per una decina di chilometri Manhattan. Passeggiare tra quei binari, oggi tramutati in forme armoniose, tra quella miriade di fiori, erbe e piante autoctone, sedersi sulle panchine o sdraiarsi su dei carrelli tramutati in sdraio prendi sole, si ha la sensazione che l’uomo sia ritornato protagonista della città, di quel luogo di eccessi. La vera notizia però è un’altra, la spesa per realizzarla è stata la metà rispetto a quella di demolizione.

Ehh... sti merican!
LINK: e poi Philadelphia

FOTO: i tanti volti di New York



43 Commenti
  1. Fausto

    Giuro che mi viene da piangere.

    Hai un dono.

  2. MARIKA

    I LOVE NYC ... OGNI ANNO DEVO ANDARCI ... E' UNA SORTA DI DIPENDENZA ORMAI ...OLTRE AD AVERE PARTE DELLA MIA FAMIGLIA LA' ... LA CITTA' è VERAMENTE UNICA AL MONDO !!!!

  3. Nicola

    Direi che il tuo post riporta molto di quello che Frank "The Voice" dice nel forse banale ormai, ma altrettanto reale ritratto di New York nella sua canzone forse più famosa, e dato che le foto nonostante l'argomento fosse difficile, mi sembrano davvero degne... ti omaggio della frase che mi piace di più all'interno di quella canzone... "If I can make it there, I'll make it anywhere..." se ce la fai a New York ce la fai dappertutto...

  4. Valentina

    Grazie,
    le tue foto mi hanno provocato emozioni fortissime... mi è quasi sembrato di essere lì vicino a te mentre le scattavi... mi hai fatto conoscere una città che vorrei tanto visitare...
    Multietnica, colore, tranquillità, caos, sicurezza, homeless, no smoking area (in un parco!!!).. infinita ma raccolta...

    GRAZIE
    Un bacio

  5. Elena

    Caro Gè,
    che dire... con i tuoi scritti e le tue foto mi fai rivivere i miei viaggi, le emozioni vissute e che vivono nella mia mente e nel mio cuore. Grazie davvero!

  6. Buba

    Magnifiche immagini Esvaso. Hai colto la città dove nascono e muoiono le mode..... la città che ispira ogni senso, non da meno lo shopping, impossibile non essere accontentati. Da sempre New York detta stili e new look. Bellissima girarla piedi o in bicicletta…. Solo così riesci a coglierne il suo vero volto, il suo fantastico sex appeal. Ci tornerò!!!

  7. Chicchi

    Uauuuu che vortice di emozioni ... sei unico Gg, attraverso il tuo post ed i tuoi scatti sublimi sei riuscito, ancora una volta, a portarmi virtualmente in giro per il mondo.
    Grz.

  8. Cri Cri

    Partirei oggi stesso!!!! ma davvero!!!!!
    foto sublimi, ce ne sono alcune davvero meravigliose che lasciano senza parole, e te lo dirò la prima volta che ci vediamo!!!! stavolta i complimenti te li devo a voce!!!!
    io non riuscirei a gestire l'emozione di essere li e allo stesso tempo catturare immagini, e ricordi cosi azzeccati.
    La mia massima stima.

    Ps: dai Raggi, dimmi che come al solito faccio complimenti!!!!

  9. Lorella

    beh..grazie! Grazie per le descrizioni, per il cuore che ci metti in questi scritti. Io non ci sono mai andata a NY ma è stato un po' come passeggiare lì .. leggendo le tue parole.

  10. Katia

    Hai ragione che è facile sentirsi parte di un set cinematografico è successo anche a me e consiglio a tutti di viverlo perchè è una sensazione straordinaria e unica.
    Vedi New York e poi muori

  11. Ruggero

    Cara Cri Cri la cosa che mi ha colpito di piu' nel tuo intervento è la tua ultima frase "La mia massima stima"...mi lascia sbigottito proprio perche' so che GG vede con ansia il tuo arrivismo fotografico insieme a quello di Marika o Valeria!! E poi c'è Fausto Bianchinotti...insomma state diventando davvero tanti a cercare di spodestarlo!!
    Invece di criticarlo gli fate i complimenti?? Ma che tipo di concorrenti siete??
    Ad esempio: la foto numero 139...direi che non centra un "tubo" con il resto!! E poi non ha fatto neanche una foto ad un "Hot Dog" con salsa che cola ai lati, che è il massimo simbolo dell'alimentazione sana e corretta americana!!
    Il resto Cri Cri te lo diro' pure io a voce!! :-)

  12. Arturo Curà

    Credo che su New York sia stato detto e fatto tutto ma, una volta che ci si arriva, vieni soggiogato dagli spazi, dal movimento ininterrotto, dal brulicare di gente di ogni colore che non vedrai mai più. New York ha il fascino dell' immenso giocattolo che ti cattura e ti sorprende ad ogni passo, che immediatamente è tuo e dove non ti senti estraneo. New York è "il film" per eccellenza e questo generoso ammonticchiamento di scatti fotografici ne tracciano il filo conduttore: splendido lavoro, caro Gigi.
    Dopo un paio di foto mi hai fatto pensare a Woody Allen e al suo cinema diretto ( almeno una volta lo era ) dove la realtà è immediata, naturalmente vista con il filtro dell'occhio/obiettivo. A parte le sequenze obbligatorie delle grandi vedute, hai saputo cogliere un'umanità che si fa teatro di situazioni, espressioni, quotidianità misteriose che vivono in simbiosi con i telefonini. Emozionanti gli scatti sugli "homeless" a raccontare la seconda faccia della Grande Mela.
    Proprio un réportage esaustivo. Dopo la settantaduesima foto avrei voluto andare avanti.
    Grazie per il regalo.

  13. FIORELLA

    Sei riuscito a farmi dare un morso alla grande mela

  14. Barbara Cavalli

    Mi farò coraggio e la prossima volta verrò con te! Ci credi? Io poco ma è bello sognare. Bravissimo

  15. Roberta Camisa

    Non ti farò i complimenti perchè sono superflui e sottintesi, ma esprimerò una grande invidia (buona, ovvio) sia per la meta del viaggio (ci sono stata quasi venti anni fa, c'erano ancora le Twin Towers, le cui foto fatte allora sono state ingrandite ed appese nel soggiorno dopo l'11 settembre), che per la tua arte.
    Che dire: NY è più di una mela, è la zucca di Cenerentola che ti trasporta dentro una favola: i set dei film, Tiffany, Brooklyn, i mega-grattacieli, Ellis Island ecc ecc.
    Grazie per le tue bellissime foto e l'altrettanto bello scritto.
    Suggerimento per Fausto: il valtarofotoclub potrebbe organizzare il terzo incontro non virtuale con Gigi che ci offre una full immersion nell'America del nostro immaginario?
    E' una proposta..........

  16. Remo Ponzini

    - Dove sei ?
    - Sotto il ponte di Brooklyn !

    Questa fu la prima sferzante emozione che il Gigiastro (o topo-gigio) mi fece pervenire rispondendo al mio sms.
    Ma il nostro cagliostro mica era li a fare il barbone; li fotografava con un obbiettivo lungo mezzo metro.
    Lui in frac con farfallino, fiorellino all'occhiello e panciotto e gli altri a questuare ed a spulciarsi l'un l'altro.
    Ma devo riconoscere che sei riuscito a far sorridere anche loro e, di sottecchi, pure il ... Ruggero.

    Veramente eccelsa l'idea di trasformare quella vecchia linea ferroviaria sopraelevata in un lunghissimo viale pensile adornato di verde e di fiori totalmente a disposizione dei pedoni. Hanno saputo convertire un ammasso enorme di ruggine in smaglianti lingotti d'oro.

    Ti sei trasformato in un poliedrico globetrotter recentemente. Hai iniziato con le avventure chisciottesche in Olanda infilzando mulini a vento; hai proseguito gracchiando con le rane nel Delta del Po' e per finire sei andato a svolazzare tra i grattacieli della Grande Mela.
    Mo' fermati un pochino e vedi di organizzare quella famosa cena del forum che ormai saprà di stantio.

    Grazie per le foto. Anche questa volta sono state le donne ad inondarti di complimenti. Ma che ci fai ???
    I miei te li accantono ripromettendomi di riservarteli per i momenti di magra.
    Ciao.

  17. Martina Bertacchi

    Gigiiiiiiiiiii! CIAO! cioè sono pazzesche!
    ma come fai?
    davvero bravo e cavolo che bei posti :)

  18. Italo Ravenna

    Caro GGG,
    mi sono preso il tempo questa mattina appena sveglio di leggere il tuo post. Ed ora con la dovuta calma, mi sono fermato ad ammirare la Città che non dorme mai.
    Le tue foto parlano da sole, sai quanto amo gli Stati Uniti e chissà che in un tempo non tanto prossimo possa andarci a lavorare. E oggi, come 11 anni fa ( la prima volta che misi piede nella grande mela, dove le Torri gemelle ancora sovrastavano lo skyline dal battery park e i negozi Apple non erano ancora una realtà), mi hai fatto rivivere la città a colori. Piena di magia... Si, perchè New York in primavera ma come in ogni stagione, vive di colori e profumi unici. E rivederla così splendente sotto i raggi del sole primaverile, e non sotto le luci brillanti e sfarzose ma finte, del natale, ridia a questa città un valore ed una energia, che anche chi la visita abitudinariamente ti da la voglia di tornarci all'istante.
    Grazie GGG (per chi non lo sa, sta per Grande GiGi), Dovrei aggiungere una G.
    Il resto preferisco tenerlo per la nostra cena!

    Italo

    Ps: ti chiedo un piacere... Si può avere in formato grande la foto della mela e il lampione dell'Apple store sulla 5^... Grazie;))

  19. Saretta

    Compliments! Leaving New York never easy...

  20. Arturo Curà

    Mi scuso per l'errore. Invece che "settantaduesima foto" avrei dovuto scrivere "duecentosettantaduesima".
    Preoccupanti avvisaglie di senilità alla porta?
    Forse sì.
    Ciao, Gigi.

  21. Claudio m.

    Aspettavamo da giorni il tuo reportage.
    Stupendo il B.n. e il colore accostati delle foto : catturata l'anima della Grande Mela.
    Suscitata la voglia di tornare a N.Y. City il prossimo anno, anche per salutare i nostri parenti che non vediamo, mio fratello ed io, da anni.
    Ciao e grazie. Claudio m.

  22. Amelia

    Foto BEL-LIS-SI-ME!! Eh si, sei proprio riuscito a farcela respirare quell'aria di NY...thank you very much.

  23. Fausto

    Ora le ho riguardate meglio e ti posso mandare con molta più calma a quel paese, sapendo che anche li saresti in grado di ritrarre il meglio.

    RABBIA, INVIDIA E COMPASSIONE (quest'ultima è per me).

    Roby, cosa vuoi commentare... eheeh sta chi l'è arte non ha bisogno di commenti.

  24. Corrado B.

    non sono BEL-LIS-SI-ME ..... ma .... ME-RA-VI-GLIO-SE !!!! :) .... che spettacolo .... ogni volta mi stupisci sempre più ....

  25. Daniela

    Gigi se dovessi cambiare lavoro uno è assicurato, vai a New York a vendere questi poster che faresti fortuna.

  26. Marco Biasotti

    N.Y. è una città fantastica, un sogno e, allo stesso tenpo un'incubo.
    Ci sono stato una ventina di anni fa (c'erano ancora le torri, (sig), con le tue meravigliose foto hai colto l'essenza di N.Y., complimenti.!

    Ah, ho notato il gran numero di foto ai poliziotti, ti dò una notizia, mio cugino, Biasotti Michael è capo della Polizia di N.Y. e presidente dei capi della Polizia degli States (vizio di famiglia, si vede), se me lo dicevi che andavi ti avrei dato il telefono.

  27. Marco Biasotti

    eh,eh,eh, ......ho riguardato bene le foto.
    La 267 à spettacolare, benvenuto GE.!

  28. Gigi Cavalli 'GE'

    Marco, sapevo di questo tuo illustre cugino, tua sorella me l'aveva detto, ma non solo, una sera abbiamo cenato a un ristorante dei "nostri", nel senso che i due proprietari sono di Bardi e di Ostia e il direttore di Caneso (Albino Serpagli), quest'ultima persona l'ho conosciuta ed è simpaticissima, cordiale, di gran classe e grande amico proprio di Mr. Biasotti, infatti mi diceva che va spesso lì a cena, al "Palm" appunto.
    Una curiosità sul ristorante: il nome "Palm" non è nient'altro che un errore di pronuncia dei due nostri conterranei. Quando arrivarono a New York e andarono a registrare il nome per aprirlo avrebbero voluto chiamarlo “Parma”, ma entrambi non sapevano l’inglese e dalla loro pronuncia uscì un “Palm” e così fu interpretato anche in futuro, oggi però fa parte di decine di ristoranti della loro catena che hanno realizzato in tutti gli Stati Uniti, da Chicago a Las Vegas.

    A guardare la foto 267 mi hai fatto proprio ridere… non sapevo di aver fatto fortuna senza saperlo. Che abbia anch’io qualche zio d’America che mi vuole bene?

  29. TEMPESTA

    Bella ed unica in holiday.....veloce e crudele in work non da tutti!!

  30. Marika Bernabò

    Bè sono proprio belle!!!! Bravo!!!! Con questi scatti riesci a trasmettere NY a chi come me non l'ha mai visitata!!!
    Attimi fantastici!

    Ps Ruggy!?!?!?!? Mica siamo concorrenti.........!!!!! E poi i complimenti se li merita proprio con questi scatti, perciò perchè criticarlo?!?!? Piuttosto, sarebbe il caso che iniziassi a scattare foto anche tu.....

  31. Gian Carlo l'appenninico

    Carissimo Gigi... ho visto, scrutato e meditato.

    Tu hai detto..." La prima volta a New York, non è cosa da poco, specialmente raccontarla. Si è una delle rare volte in cui il foglio bianco mi trasmette soggezione. Vorrei sbatterci dentro tutto ciò che ho visto, quello che mi ha impressionato."

    Penso che non ci siano parole e il miglior commento sia ascoltare la musica di Duke Ellington e la sua orchestra..."Harlem"..."Satin doll".... o qualche poesia di Charles Bukowski o qualche suo aforisma.

    "Ecco il problema di chi beve, pensai versandomi da bere.
    Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare;
    se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
    e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa".

    Grazie Gigi ...mi hai comunicato emozioni e quindi festeggio....

  32. Remo Ponzini

    Caro Gigi,
    nel coacervo eccelso di immagini che ci hai mostrato sono rimasto particolarmente colpito dai volti emblematici dei vari personaggi che popolano questa metropoli.
    Nella presentazione hai parlato di " come si possa girare un film stando seduti in panchina " ed a supporto anche il maestro Arturo si è espresso dicendo che " New York ti cattura ad ogni passo .... e che è un film per eccellenza ". Mi fate pensare ad un immenso teatro dove ogni abitante recita con naturalezza un copione che nessuno ha scritto ma che tutti declamano.

    Sul momento ho pensato che fosse sufficiente ciondolare per le strade cliccando a destra ed a manca quasi che costoro fossero li, bighellonanti, ad attendere di essere inquadrati dai vari Gigi in transito. Ma poi ho capito che per fare un lavoro accurato come il tuo ci volesse una capacità innata ed una reattività intuitiva davvero ragguardevole.

    Permettimi di fare un breve accenno a due foto particolarmente caratteristiche.
    La prima è la n. 98 che tu hai anche posto, molto accuratamente , in copertina. Rappresenta un fustone di colore che tra abito, camicia, cravatta, cappello, calze e scarpe deve valere almeno 20mila dollari. Potrebbe essere un giocatore di basket o un ... gigolò ma quello che conta è la peculiarità dell'immagine e le sensazioni che suscita.
    Per contro, ed in antitesi a questo ribaldo, mi è piaciuta moltissimo la n. 127 che rappresenta un barbone questuante con un cartone recante la scritta: " sono un senzatetto con polio ". Quello che mi ha stupito è il sorriso timido ed al contempo beffardo di questo vecchietto.
    Gli hai allungato 10 dollari per questa inquadratura ??? Sarebbero stati meritatissimi.

    Grazie.

  33. Gigi Cavalli

    Ciao Remo,
    la foto del "fustone nero" è tra le dieci che piacciono di più anche a me, ecco il motivo del perchè è ricaduta in copertina. Ci trovo un'ambientazione tipica di NY, come se fosse un'ambientazione tratta da un fotogramma di un film di Spike Lee (mi perdoni se mai dovesse leggere questa nota).
    Ai senzatetto che ho ritratto, nella zona di Manhattan comunque non sono molti, anzi si incrociano di rado, ho sempre chiesto preventivamente il consenso alla foto (non è che sono lì a fare le belle statuine a favore dei fotografi), però non tutti accettano l'obolo, tranne ovviamente quelli con il cartello in cartone, ma anche questo fatto che alcuni senzatetto non accettino qualche dollaro mi ha veramente stupito.

  34. Remo Ponzini

    Cacchio Gigi.
    Mai avrei immaginato che esistessero dei "clochard " che rifiutano oblazioni in contanti. Incredibile !!!!
    Mi viene in mente di aver letto, molti anni fa, che alcuni barboni, alla loro morte, , furono trovati intestatari di somme cospicue capitalizzate nella loro lunga " carriera " di mendicanti. Non avevamo la doppia vita di poveri in servizio e benestanti in casa, ma vissero nella miseria e nella sofferenza più estrema. Evidentemente traevano il massimo del godimento nell'accumulo. Una forma di spilorceria assurda elevata al quadrato.

    Potrebbe anche essere che qualcuno di quelli che hai fotografato abbia realizzato il " sogno americano ". Dicono che le vie del Signore siano infinite.

    Anche a te, come già feci con la Martina Bertacchi e con Laura, ho rubato alcune foto per il mio desktop che è in continuo movimento/fermento. Ho spodestato la solita top-model (provvisoriamente) per fare spazio, in questo momento, alla numero 8 dove campeggia un albero fiorito che fa da cornice al lago del Central Park ed ai grattacieli che in intravedono in lontananza.

    Sei un maghetto/maghello con l'obbiettivo ed io faccio la sanguisuga ...senza pagare dazio.

    Ciao.

  35. luciano/il milanese

    caro Gigi, sono al 37° commento: che dire |... è come quando a un convegno parli per ultimo, se non sei veramente "grande" cambi la forma ma ripeti quello che hanno già detto i tuoi predecessori e la platea, annoiata, se ne va. Immagini stupende: mi associo!.
    N.Y. uguale Madison Square Garden, Lisa Minnelli, Woody Allen, 11 settembre, hot dog, New York Time venduto al pomeriggio a metà prezzo, improvvisi temporali violentissimi, taxi guidati da neri per lo più maleducati e. . . . . . . .
    LA MARATONA DI NEW YORK !!
    5 novembre 2006 in mezzo a 36 mila (dico trentaseimila) runners di tutto il mondo c'ero anch'io italiano con profonde radici bedoniesi, sul pettorale "ITALIA".
    Sveglia alle 5 del mattino, trasferta a State Island, due ore di attesa su un prato, il colpo di cannone della partenza e dieci minuti prima che riesci a muoverti.
    20 mila americani tutti insiema cantano "Spangled Banner" mentre i caccia della mitica aviazione militare sorvolano a bassa quota; puoi essere l'antiamericano più incallito ma in quel momento hai la pelle d'oca, l'emozione ti prende la gola e trattieni le lacrime.
    Muscoli freddi. fai circa 2 km sul ponte Giovanni da Verrazzano con panorama sulla baia, e alla fine "coraggio ragazzi ne mancano solo altri 40 ( dicasi quaranta)".
    Poi nel Brooklyn e nel Queens la città di N.Y. ti offre il suo vero fantastico ineguagliabile volto. Folla ai lati delle strade, bambine nere vestite della domenica che offrono uvetta e pezzettini di banana, se corri ai margini devi continuamente battere il cinque. Applausi e incoraggiamenti. Sei contemporaneamente protagonista e spettattore di una grande festa. Agli incroci suonano piccole Band, perlopiù jazz. Alcuni runner correndo riescono a far foto. Circolano personaggi vestiti da pagliacci, orsi, pellerossa, personaggi di Walt Disney.
    Nel frattempo fai i conti con queste dannate miglia dopo che per un anno ti sei allenato coi km !La tabella di conversione al polso non riesci a leggerla, dannazione!! Come starò andando ?! Cambi continuamento compagni di "viaggio", chiaccheri e e ti dici che in fondo non sembra così dura.
    Al 25° km - attraverso il Queensboro Bridge entri in Manhattan e dici il più è fatto ! Mal te ne incolse: First Evenue direz. Nord saliscendi spaccagambe, lunghissima e durissima.
    Prendo fiato, mangio qualcosa. La partecipazione corale della folla è i n i m m a g i n a b i l e , incoraggiamenti fra i più fantasiosi, non ti fermi quasi per non deludere.
    Poi il Bronx, inversione a U e finalmente si punta sul Central Park dove è situato l'arrivo.
    (devo abbreviare perchè restino almeno quei pochi che mi stanno ancora leggendo).
    Costeggi il Central Park in leggera ma sensibile salita con le gambe in fiamme, soffri, pensi solo "chi me lo ha fatto fare", entri nel parco, esci di nuovo e, all'altezza del celebre monumento a C.Colombo, rientri definitivammente per percorrere come una gazzella le ultime centinaia di metri. Nelle tribune ai lati assiepate di gente,( ma saranno lì da 4 ore ?) questa fantastica città ti regala la piacevole illusione di essere un vero campione !
    Stanchezza, fatica, acido lattico, fame, sete, gambe ormai di legno, tutto improvvisamente scompare per far posto a una gioia e a un' incontenibile emozione che ti ripaga ampiamente di tutto. Quando passi la linea del traguardo alzi d'istinto le mani, sogni di aver vinto la maratona Olimpica e il bello è che per un attimo ci credi davvero.
    4 ore e 28 minuti (circa 6 minuti al km di media) 26. . .millesimooooooo, ma tra i primi cento (85°) nella classifica di categoria! Ragazzi: la mia autostima ha guadagnato mille punti. Alla mattina dopo in albergo tutti a caccia del New York Time che pubblica l'intera classifica. In un angolino piccolo piccolo piccolo c'era anche " SERPAGLI LUCIANO ".
    Gigi (ragazzi !)sei ancora giovane, allenati, corri la Maratona di New York e lì farai foto da far impazzire tutti gli amici di ESVASO.

  36. Remo Ponzini

    Carissimo Luciano,
    questa mattina prendendo un caffè con il Gigi ho saputo del tuo intervento che aveva appena caricato. Mi ha detto: " Ha scritto Luciano un lungo post sulla maratona di New York a cui aveva partecipato nel 2006. Una descrizione splendida redatta in modo esemplare ". Ho capito subito che avevi fatto un ottimo lavoro perchè i suoi toni ed i suoi modi esprimevano ammirazione nei tuoi confronti.

    Ti dirò che appena ho visto la lunghezza del tuo racconto mi sono preoccupato perchè, come anche tu hai rilevato, è risaputo che i contributi non debbano superare le trenta righe.
    Ma invece devo ineluttabilmente ammettere che sei riuscito a trasmettermi una intensità partecipativa così coinvolgente da indurmi a credere di essere li, di fianco a te, a calpestare le strade della Grande Mela. Ti ho " bevuto " tutto di un fiato con piacevolezza assaporando ogni tuo rigo. Non credo proprio che qualcuno possa aver interrotto la lettura del tuo resoconto. Hai saputo ritmare la narrazione scandendola con il calpestio dei tuoi passi e delle tue emozioni.

    Ed alla fine mi sono chiesto cosa avrei fatto io al tuo posto. La risposta che mi sono dato mi ha fatto arrossire: mi sarei fermato, molto vilmente, al primo Pub che avrei scorto sul mio lentissimo cammino.
    Gli applausi sono solo per te; per quello che hai fatto e per come ce lo hai fatto rivivere.
    Vedi di non ritirarti sull'Aventino e di farti risentire. Esvaso ha bisogno anche del tuo apporto.

    Ciao e grazie.

  37. Nico

    Ancora una volta, con le tue foto, hai reso piu' belli anche i ricordi!!!
    vedere attraverso i tuoi occhi rende tutto migliore...

  38. Alvaro

    Ciao Gigi hai saputo cogliere e decrivere in poche parole l'essenza di NY... bravo !
    per non parlare delle foto che, come sempre, trasmettono grandi emozioni.. sei forte!
    grazie per queste emozioni che ci regali Alvaro

  39. Ricci E.

    Mi ha fatto rivere il mio recente viaggio negli USA . Complimenti all' occhio

  40. Micol

    Gigii mi sono persa!! Aiutooo!!! Ho voluto guardare come avevi vissuto N Y perchè a Marzo partirò anch' io

  41. Tiziana Galli

    Che spettacolo presto ci andro' per la prima volta love love love

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