Parigi, la città senza tempo

Mi appariva talmente diversa dalle visite precedenti che mi sembrava la mia prima volta a Parigi. Ci sono sempre andato in inverno, con mani e piedi perennemente congelati, con vetrine sfavillanti e con le migliaia di lampadine che rallegrano Champs-Elysées.
Questa volta è andata decisamente meglio, la chioma degli alberi aveva il suo naturale vigore, le aiole mostravano il colore dei tulipani e i prati dei parchi erano di un verde novello, del tutto immutato invece lo charme parigino.
Ne ho la conferma, ogni volta è una nuova volta. Una città senza tempo.

Grazie alla clemenza del tempo “gambe in spalla”, sono partito dal baricentro della città, dalla silhouette della “Dame en Fer”, proprio da quella torre ideata dall’Ing. Eiffel, quella che doveva essere smontata poco dopo essere stata costruita e divenuta poi l’emblema di Parigi, della Francia.
Passeggiando tra Rue e Boulevard, attorno alla piazzetta degli artisti di Montmartre, si assapora la vita quotidiana di una citta frenetica quanto tranquilla, sì perché basta girare l’angolo, uscire dal percorso turistico, che tutto diventa più umano, meno caotico, come le Brasserie del quartiere latino, più accoglienti e meno sbrigative di quelle conquistate da orde di turisti, e un “Caffè espresso” bevuto a Saint-Germain sembra meno ciofeca di quello che realmente è.

Poi un pezzo di cuore l’ho lasciato al Museo Orsay, non l’avevo ancora visitato, ed è una vera meraviglia tutto quel contenuto “impressionista”, mi ha colpito in particolare un quadro di Monet “La Pie” con tutti quei “bianchi” e quel controluce non lo dimenticherò facilmente; invece l’altra metà l’ho lasciata a Notre Dame dove ho avuto la fortuna di ascoltare un concerto d’organo e quelle note così naturali, quando echeggiavano tra una navata e l’altra, rendevano un effetto incomparabile a qualsiasi amplificatore moderno.

Prima di ripartire, passando davanti alla piramide del Louvre, è stato inevitabile il rimando a un recente articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere: “Tutti i musei pubblici d'Italia guadagnano meno del Louvre”. Incredibile ma vero!

Foto: a spasso per Parigi



15 Commenti
  1. Fausto

    Devi avere dei seri scompensi mentali perchè il cervello umano non può compiere tutte quelle scelte in maniera inconscia senza cedere in qualche altro ramo.

    Il genio paga sempre scotto in qualche settore, il problema è che devo ancora capire dove sia il corto della tua coperta.

    Usare i superlativi stona sempre, ma tu sei paurosamente super stra mega OVER.

    Ora sorridi pure :)

  2. Micol

    Est ce que je peux t’ inviter boire un café a Paris ?

  3. Marika B.

    I commenti di Fausto mi fanno sempre sbudellare (in senso buono ovviamente)!! :) E mi sa che ha ragione.. sono proprio belle!

  4. ValeBD

    Che dire ancora? Tanto di cappello!! e si vede anche che quel Nikkor è quello che ti si cuce addosso alla perfezione, si nota la resa migliore!
    Una passatina, almeno per la torre dal basso, in quei vari programmi nikon che ti dicevo gliel'avrei data causa distorsione che hanno di natura!

  5. Raffaele Roffi

    Sai cosa mi piace che non hai scattato le parti rappresentative e scontate e fruste di Parigi. bravo

  6. Cimotto

    Sono stato a Parigi a metà di aprile di quest anno e una mattina mi sono ritrovato ad aver coniato un nuovo modo di dire... uscendo dall'albergo mi son rivolto alla mia compagna e ho detto : " oggi faccio le foto alla gigi ", ma naturalmente non son venute così bene, però c ho provato.
    grazie gigi

  7. Rita

    Ti aspettavo con questo resoconto. Primo mio viaggio all’estero con il mio fidanzato, ci siamo fermati tre giorni ma la voglia di tornarci è tanta. A Settembre i mie festeggeranno quarant’anni di matrimonio e farò di tutto per indirizzarli su Paris.
    Parigi ha un senso di magico, è il trionfo dell’amore è proprio senza tempo come hai detto tu.

  8. Sylvie Galvani Camisa

    Beau commentaire sur cette promenade au coeur de Paris et de très belles photos!!!!

  9. Stefania

    Parigi!!! Questa citta' e' nel mio cuore. Non posso starle lontana per molto tempo. La vedo e la rivedo sempre con grande stupore. Piu' la conosco e piu' ho voglia di conoscerla. Non mi basta mai. Grazie per queste bellisime foto.

  10. Remo Ponzini

    E’ la capitale europea che ho maggiormente visitato (5 o 6 volte) ma i ricordi più belli sono quelli della prima volta dell’Aprile 68. Ero un baldo giovanotto ancora spensierato e, nei limiti del possibile, non mi feci proprio mancare nulla.

    Iniziai con una splendida cena nel ristorante della Torre Eiffel da dove si godeva di un panorama notturno da mille e una notte. La sera successiva nel quartiere di Pigalle (Moulin Rouge) ed a seguire in luoghi sempre diversi per poi terminare,ultima sera, nel quartiere Latino dove mi mescolai in mezzo ad una variegata gioventù studentesca che parlava tutte le lingue. Era la sera del 30 Aprile ed il giorno successivo presero vita, proprio da questo sobborgo, i noti moti del 68.

    Trascorsi anche un pomeriggio di evasione andando a giocare a “ petanque “ (boccie di ferro su campo sconnesso) in Place de la Nation. Subii diverse sconfitte (li ci sono dei veri campioni) e feci altrettanti giri al bar a pagare dei “pastis” (liquore all’anice) con il risultato che mi presi una sbornia sonora. E’ tutt’ora uno sport popolarissimo in Francia e nel filmato linkato da Giovanna c’è una breve visione di questi giocatori.

    Gigi ha riportato una notizia, purtroppo veritiera, sugli incassi dei visitatori del Louvre. Lessi anch’io quell’articolo di Gian Antonio Stella e rimasi inorridito. Con tutto il patrimonio artistico/culturale che abbiamo UN SOLO museo francese incassa di più di TUTTI quelli italiani (ne abbiamo 4.739).
    Mi sa che anche in questo campo ci sia un fiorente latrocinio. C’est l’Italie …. direbbero a Paris. Poveri noi.

  11. Marino

    Gran posto parigi, ci ho vissuto un mese, non da solo, e ci sono andato molte volte, non da solo; ma la città più bella da vedere with a lady is praga.

  12. Arturo Curà

    Noi, italiani straffotenti, ignoranti, maleducati e mafiosi siamo anche capaci ( li ho sentiti... li ho sentiti...) di criticare i francesi e le loro città che sono ben curate, dove le cartacce non ristagnano nelle strade, dove ogni minimo monumento, chiesa, teatro vengono curati con dedizione e assoluto rispetto, dove i governi non tagliano sui costi dell'arte ad onore e gloria di quel cretino di 3 Monti quando ha esclamato dall'alto delle sue cattedre bergamasche: "Con l'Arte non si mangia!".
    Ecco un esempio di come è l'andazzo italiano, caciarone e disattento ( parlo soprattutto della classe dirigente ) ma anche il volgo, siamo sinceri, non scherza affatto!
    Ed è così che il Louvre, dentro cui mezza quadreria è italica, raccoglie in moneta da solo il doppio dei nostri musei alla faccia di chi fa scempio di un anfiteatro a Pompei rifacendolo di sana pianta col CEMENTO ARMATO, opera somma del sommo poeta BONDI quand'era ministro della cultura in lussuriosa attesa di finire i suoi giorni ( spero assai presto ) dentro il grande mausoleo di Arcore.
    Grazie, Gigi, per le belle( alcune bellissime ) inquadrature tra cui una rossa scarpina-pantofola che solo una "parigina" come la signora professoressa Anelli avec merveilleuse nonchalance oserebbe portare. Che meraviglia!
    Quando diventeremo un paese civile griderò Viva l'Italia. Per ora mi tocca cantare "Alons Enfants de la Patrie" vergognandomi come un ladruncolo di periferia.

  13. Claudio Agazzi

    Ciao Gigi.

    Le tue foto sono molto, molto più belle di Parigi.

    Complimenti davvero e grazie

    Claudio Agazzi

  14. Paola

    Ma che bella Parigi sarà che ho ricordi appesi indelebilmente alla torre Eiffel??

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