Le case con le palle

In Valtaro sono presenti dei fabbricati con caratteristiche davvero curiose che richiamano i trulli
Nel passato la popolazione rurale dell’Alta Valtaro viveva in fabbricati che presentavano quasi sempre strutture simili a quella qui riportata: al piano terra la stalla, il porcile e i vani per gli attrezzi agricoli; al primo piano la cucina e le camere, assenti i servizi igienici, sostituiti dalla stalla. L’acqua veniva quasi sempre attinta al pozzo.
Il materiale da costruzione veniva ricavato sul posto, dalle cave di pietra o dal dissodamento dei terreni e come legante veniva usata la calce.

Generalmente la scala era esterna e coperta. Le facciate, generalmente, erano prive di intonaco, le finestrelle ridotte, i pavimenti di tavolato di castagno o quercia, soffitti con travi e tavole. Le pareti divisorie costruite con il sistema a "canniccio": ossia un intreccio di stecche di castagno ricoperto poi con malta di calce.
Quella descritta è la tipologia più comune, ma c’erano, e tuttora sono riconoscibili, alcune tipologie con caratteristiche particolari, tali da potersi distinguere dalle altre.

Si riscontrano, infatti, diversi esempi di case appaiate, a pochi metri l’una dall’altra, perfettamente identiche, con tetti ricoperti di "piane" o "ciappe" in arenaria, a quattro spioventi terminanti a punta, sulla quale di solito si trova una "palla" di pietra.
Esempi di questo tipo si trovano alla Piana del Molino (bivio per Albareto) e in località Isola di Tiedoli. Anche nel quartiere San Rocco, in località detta Sassonia, fino a qualche anno fa, esistevano quelli che venivano chiamati "trulli": due case appaiate, identiche con le caratteristiche sopra accennate.

Proprio dal nome della località (Sassonia) c’è stato chi ha cercato una spiegazione a queste strutture abitative che, pare, siano esclusive della nostra zona. La Sassonia, come si sa, è una regione della Germania orientale e si crede che gli antichi proprietari dei fondi sui quali sorgono, e sorgevano, queste tipologie fossero di origine tedesca, o discendenti addirittura della famosa Casa Sassonia, dinastia che conta molti principi e regnanti.

E’ comunque strano che molte di queste strutture sorgano in proprietà appartenenti ad una nobile famiglia locale (Albertoni-Picenardi) che aveva rapporti di parentele con famiglie d’origine tedesca, quale quella del barone De Moll che lasciò in eredità ai borgotaresi il Groppo di Roccamurata.

Ha collaborato a questo post:


Un esempio di casa posta alla Piana del Molino - Albareto



0 Commenti

Commenta

Somma e invia : 15 + 5 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Il senso della Malvasia

L'evoluzione enologica parmense: quando non basta essere "Food Valley"

Una storia vera

1.570 km percorsi sul suo trattore, dal nord dell'Olanda alla Valtaro

Piccoli agricoltori nasceranno?

L'intento è di aprire a Bedonia un nuovo indirizzo scolastico, quello di Agraria

Duccio: la forza della natura

La vita per Edoardo Moglia inizia a 85 anni, un giovane dentro, armato di inesauribile entusiasmo

Scalini, vigneti e sudore

Una giornata per scoprire le tradizioni di una terra tanto bella quanto complicata: la costa ligure di levante

Il vino della Val di Vara

Nel piccolo paesino di Carro si produce da qualche anno vino di qualità, tra cui una vera sorpresa: il Vermentino

Rosso Belforte

Un'altra storia della nostra campagna, questa volta dedicata al vino