Il carnevale di Bedonia
La sfilata bedoniese del "martedì grasso" - Edizione 2004
Il martedì pomeriggio bedoniese si è sempre differenziato per l’ottimo lavoro messo in pratica dalle scuole elementari e dall’asilo, quest’anno però quel lungo corteo, fatto di bambini e genitori ben agghindati, è accresciuto ulteriormente grazie a moltissimi altri gruppi e carri distinti da un forte spessore creativo.
Come già detto l’impatto maggiore è sempre rappresentato dalla vigorosa attività dei ragazzi e docenti delle scuole del comprensorio. Il tema che hanno trattato quest’anno è stato la raffigurazione dei personaggi tratti dalle favole più note: Peter Pan; Alice nel Paese delle Meraviglie; Camelot; La Carica dei 101; Biancaneve e i sette nani”.
Una nota di riguardo, senza nulla togliere agli altri, la merita il drappello della corte veneziana; abiti di velluti e broccati, copricapo di piume e gioielli, portantine e nobildonne hanno fatto rivivere nuovamente gli sfarzi e l’autorevole sovranità della Serenissima che dominava nel Settecento; a seguire il gruppo dei “Minatori”, con tanto di lanterne e carrelli di carbone; il video musicale di Michael Jackson tratto dall’album “Thriller”; i quattro elementi della Terra; il corteo papale con relativa scorta di guardie svizzere; un accampamento di “Pellerossa” provenienti da Bardi; il folto gruppo di “Spagnoli” giunti da Compiano e Sugremaro; una classe di “alunni” un po’ attempati resa possibile dal Centro Sociale Bedoniese; Asterix & Obelix; “L’isola dei Famosi”; il “Festival di Sanremo”; le scatole di pasta “Barilla”; il team al gran completo dei rallysti e tantissime altre maschere, tutte quante originalissime e simpaticissime, davvero bravi, bravi e bravi!
Poi, con le prime luci del tramonto, sono state assegnate le targhe ricordo a tutti i gruppi partecipanti, dopodiché si è dato fuoco alla catasta di legna, la “vecchia”, per bruciare il carnevale; i balli attorno al grande falò sono poi proseguiti fino a tarda serata e qualcuno già diceva: "Duman l’è merculedì sgurlotu, tutti i vecci i van de trotu, i pÄnsena da ne a balÄ, ma l’è feniu carneve".