Questione di fibra

Il collegamento con internet veloce in Valtaro è ormai una necessità
Sapete cosa mi colpisce? Che quando frana una strada o ci rotola sopra qualche sasso sono tutti lì a rilevare il problema con servizi TV, interviste e titoloni sui giornali: "Strada bloccata, frazione isolata", allora tutti in Provincia e Regione a protestare del problema, poi il giorno dopo arriva la ruspa e tutto è risolto. Quando invece si parla di interruzione per un’altra importante "strada", per questa intendo quella digitale, rilevante tanto e quanto quella tradizionale, allora il "blocco" non fa notizia. Ad esempio, mandare a casa una decina di dipendenti perché la linea ADSL è rimasta muta per 2 giorni o sopportare un mese di Banda Larga malfunzionante, per non dire ferma, è considerata routine, uno stato di fatto a cui sottostare silenziosamente, certo, perchè nessuno ne parla.

Tutte situazioni che accadono per una condizione di precarietà digitale, da molti anni ci siamo dentro tutti e tutti sappiamo bene che la nostra zona è servita malissimo dal punto di vista dei collegamenti internet, ad esempio la linea ADSL non è disponibile nel Comune di Compiano, così come una buona parte dei territori dei Comuni di Tornolo, Albareto, Borgotaro, Bedonia e Bardi. La colpa principale di questa carenza è dei gestori nazionali che non investono in zone poco remunerative per gli azionisti, oltre a tutti i Governi che non hanno mai fatto nulla per colmare questa mancanza.

Tra le tante necessità ricorrenti oggi in Valtaro e Valceno, soprattutto per non accelerare lo spopolamento, non sono più le strade ad alto scorrimento, bensì le infrastrutture informatiche, le vere autostrade dello sviluppo. Non disporre di tali servizi significa impoverire ulteriormente la già malandata attività economica montana.
La nostra Regione offre finanziamenti per abbattere il "Digital divide", soprattutto nelle zone appenniniche, ma in questi ultimi anni si è mai tentato di ottenerli per collegare alla fibra ottica almeno i centri urbani? E’ una domanda, non una provocazione, se qualcuno volesse rispondere.

Quanto sia importante disporre di una linea veloce basta guardare cos’è accaduto alle tredici ragazze del Call-Center con sede a Bedonia, da qualche giorno traslocate a Borgotaro per poter usufruire della fibra ottica, peculiarità a loro indispensabile per un’espansione lavorativa futura, sia per il volume d’affari che di dipendenti.
Non so se questa “sottrazione” di lavoratori sia più o meno importante di una frana, se questo stato di "Divario Digitale" possa essere sostenuto ancora per molto o se vedremo scendere a valle ulteriori risorse umane… per ora l’unica certezza è che io, come tanti tanti altri, continuiamo a mendicare quel benedetto Mega al gestore locale di turno… sempre se le linee non sono intasate, disturbate o mal funzionanti.
Questione di fibra - Seconda puntata Questione di fibra - Terza puntata


43 Commenti
  1. Enrico

    Precisiamo anche che a Borgotaro del collegamento a fibra ne usufruisce la scuola, il comune e l'ospedale mentre i cittadini vanno a manovella

  2. Barbara Cavalli

    "Per me si va ne la città dolente,
    per me si va ne l'etterno dolore,
    per me si va tra la perduta gente"
    oppure
    "Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate"..."

    Svegli tu, sicuramente Dante non se la prenderà...

  3. Remo Ponzini

    C'è qualcosa che non mi quadra in questa ricostruzione.
    Siamo certi che il motivo del trasferimento sia proprio la mancanza della fibra ottica ?
    Ho l'impressione che le motivazioni possano essere diverse da quelle enunciate pubblicamente. Questo "trasferimento" mi fa pensare che ci possano essere delle trame sottostanti assai oscure.
    Tutta colpa delle società di telecomunicazioni che non vogliono investire in Bedonia ?
    L'unica cosa certa è che la nostra Pieve ha perso posti di lavoro a beneficio della "sorella maggiore" di Borgotaro.
    Perchè tutta questa orditura è stata fatta in modo così silente da passare completamente inosservata ?
    Non faccio accuse; chiedo spiegazioni.

  4. Giovanni D.

    Le Valli Italiane rispetto al resto del territorio, sono come i fanti senza scarpe lanciati all'attacco delle mitragliatrici nemiche. Già come territorio coperto, l'Italia, è indietro rispetto ai meno progrediti Europei. Si parla di Gbts come fossero noccioline e noi tante scimmiette ammaestrate che fatichiamo ad avere una connessione reale che ci possa far vedere un film senza strappi.
    In poco tempo la copertura sarà totale!!! Viaggerete veloci come la luce!!! Tanto le aziende son costrette a rallentare a meno che non si trovino in quelle posizioni territoriali che con pochi soldi hanno potuto raggiungere e servire.
    Credo che siamo anche a rischio nei confronti Europei per i ritardi. Non so come si potrà snellire la burocrazia con gli intoppi esistenti... ma ci siamo abituati, le promesse sono state fatte! I finanziamenti circolano, i lavori vanno al contrario.....
    La serietà è soltanto un'utopia.

  5. GiacoPino

    Segnalo l'ennesimo esempio di come in Italia il concetto di concorrenza e liberalizzazione dei servizi sia una mera utopia. Abito in un piccolo comune come la stragrande maggioranza delle persone, stanco della chiavetta ho fatto domanda per avere l'ADSL: risultato, il mio paese (come tanti altri), non è coperto dal servizio.
    In seguito alle numerose richieste di cittadini ed aziende private, l'amministrazione del comune si è attivata, promuovendo una raccolta firme da presentare alla Telecom, che ha "preso atto" delle firme stesse, rifiutando comunque la fornitura dell'ADSL senza altra spiegazione.
    In parole povere, l'ADSL non c'è (e non ci può essere) per il semplice fatto che la Telecom ha occupato entrambe le "bande" per il normale traffico telefonico. Questo significa che, ovviamente, anche le altre compagnie (Tiscali, Fastweb ecc) non possono a loro volta offrire il servizio, per il semplice fatto che la Telecom non può affittare la "banda" preposta all'ADSL.
    In conclusione, trovo ridicolo (ed anche offensivo) quando ormai in buona parte dell'Italia si sta diffondendo la fibra ottica, interi paesi siano costretti a viaggiare a passo di lumaca per colpa di una vergognosa "scelta tecnica" della nostra benemerita compagnia ex nazionale di telefonia, che occupa (suppongo legalmente purtroppo) entrambe le "bande" dei cavi telefonici, impedendo inoltre alle compagnie rivali di offrire i propri servizi, in spregio a qualsivoglia legge sulla libera concorrenza, ma soprattutto alle esigenze dei cittadini e delle ditte. Buona notte a tutti!!!

  6. Massimo

    E' da questa primavera che Comunica funziona solo se gli sono simpatico ma viste le lamentele lascio a voi la conclusione

  7. Donatella

    Praticamente gli ultimi mesi ho pagato bollette senza aver in cambio nessuna prestazione... E ormai la pazienza sta finendo. Meno male che qualcuno ha sollevato la questione... una realtà che viviamo e che penalizza davvero tutti quelli che hanno un lavoro in questa Valle dimenticata da tutti... Bravo Gigi.

  8. Norberto C.

    E' da un anno che mi sono trasferito in Val di Taro in affitto ma non credo potro’ fermarmi , sto già valutando di cambiare posto. Mi rendo conto ogni giorno che l ’isolamento telematico mi porta a scompensi lavorativi, nonostante sia circondato dal verde e abito vicino a tutti i servizi, pero’ dove risiedo mancano i servizi Adsl e Banda larga. Peccato rinunciare ma questa e’ la realta’

  9. Guido Sardella

    Il perché il giorno dopo mandano la ruspa e di internet se ne... disinteressano... non è difficile da immaginare: siamo una valle abitata ormai quasi solo da ottuagenari, cosa importa di internet a chi continua ad andare a ritirare la pensione in mano facendo una mattina di coda in ufficio postale, e che è la frazione demografica che determina l'esito delle elezioni?

  10. Roberto

    Gigi come al solito complimenti per aver anche questa volta centrato il problema....
    signor Ponzini ma di quali trame sta parlando...c'è un bando pubblico vinto che prevede la fibra ottica e un contratto di affitto regolarmente pubblicato sul sito dell'unione dei comuni che parla chiaro (tra l'altro dove il sindaco di bedonia chiede il rientro "forzato" quando (si quando???) la fibra ottica raggiungerà il suo comune.
    Ci si poteva forse pensare prima e meditare sul fatto che i nuovi bandi europei prevedono sempre un certo allineamento tecnologico dal quale siamo decisamente lontani come valle (e non parlo di singoli comuni ma di valle!!!!).
    In fin dei conti parliamo tanto di unione dei comuni e di unire le forze per "contare qualcosa" e poi, come al solito, fermiamo la polemica al fatto che 13 ragazze (di cui la metà di borgotaro) devono andare a lavorare a 16 km da bedonia (cioè a Borgotaro) per avere un lavoro certo per i prossimi 5 o 6 anni (almeno loro!!!!).
    Non sarebbe stato peggio farle andare a parma in treno (a proposito ma c'è ancora il treno per Parma????). Non sarebbe ora di smetterla di "litigare in famiglia" tra fratelli e capire tutti quanti che solo l'accesso allo sviluppo tecnologico potrà dare la speranza a questa valle di non morire definitivamente ... il resto (ambiente, qualità della vita ecc...) lo abbiamo già.

  11. Gilio

    Ancora una volta Gigi hai messo il dito sulla piaga, una delle tante, il problema però è che purtroppo si è alzato il livello di sopportazione del dolore e non solo in questo campo. Inconsciamente ci siamo abituati a vivere dando per scontato che il prezzo da pagare per vivere in una valle come la nostra è il disagio sui servizi come fosse la cosa più naturale del mondo. Due esempi per chiarire:

    1) c'e un treno che tutte le sere dovrebbe partire da Parma alle 18.44 ed arrivare a Borgotaro dove si ferma circa alle 19.45, in media tre volte la settimana viene soppreso, a volte anche quattro volte, l'altro c'è un ora dopo, io lo so perchè lo dovrebbe prendere mia figlia, qualcuno lo avete sentito protestare? Avete visto qualche pagina sulla Gazzaeta o sui telegiornali locali? Chiaramnete è diventata routine. Trent'anni fa con il comitato pendolari in pieno vigore avreste sentito parlare del sit in sui binari in stazione a Parma una volta si ed una altra volta si.

    2) vogliamo parlare del digitale terrestre, a Belforte io vedo solo TV Parma, Entella TV, Videotaro e qualche altro programma di cartoni animati, per il resto lo zero assoluto, non parliamo di segnali TIM, WIND e via si seguito, sopportiamo e se non ci va bene parabola e SKY a pagamento dopo aver già pagato l'abbonamento Rai.

    Ma per evitare di avercela sempre con gli Enti vi voglio raccontare di uno che non per colpa sua porta il 48 di scarpe, che ai tempi che corrono è diventato un piede sufficentemente normale, ed ogni volta che entra in un negozio di scarpe e chiede di vedere un 48 lo guardano come fosse un marziano e se gli va di lusso gli consigliano un sandalo così gli va bene anche un numero in meno perchè le dita possono sporgere, quindi meglio evitare ed andare direttamente a Parma.

    Siamo dunque sempre di più inconsciamente avvezzi a autoromperci i coglioni il meno possibile per evitare incazzature che danneggiano il sistema nervoso sia personale che collettivo e ciò che fa paura è che lo stiamo insegnando anche ai nostri figli che seppur giovani e pimpanti vivono il disagio sommessamente come le galline ovaiole in batteria che non hanno mai provato il piacere di razzolare liberamente in un prato pieno di cavallette.

  12. Carlo Berni

    Intervengo in merito allo spostamento della sede operativa del Consorzio Teres da Bedonia a Borgotaro.
    Il sottoscritto è stato avvisato dal Presidente del Consorzio 3 giorni prima (dico tre) delle elezioni. Il mio rammarico e l' arrabbiatura successiva a questo colloquio era dovuta in gran parte al fatto che in un lungo colloquio di un mese prima non mi era stato comunicato nulla e che invece altri amministratori del territorio conoscevano questa operazione.
    Dopo pochissimi giorni ero già in Regione nella sede di Lepida per cercare di fare partire in tempi rapidi i lavori di prolungamento della rete della fibra ottica da Borgotaro a Bedonia, che sapevo già progettati e finanziati. Contestualmente chiedevo l'intervento dell'Assessore Regionale competente Alfredo Peri, dei Consiglieri Regionali di Parma e dei nostri parlamentari. Il Presidente di Lepida, Mazzini, si è dimostrato persona capace e competente e nell'incontro ha cercato in tutti i modi di rassicurare il Presidente del Consorzio che se fosse rimasto a Bedonia avrebbe fornito, in altri modi e con altri strumenti, la stessa potenza della fibra ottica. Il tutto in attesa di terminare i lavori. Devo dire che il Mazzini si è dimostrato persona anche molto sensibile allo spostamento di posti di lavoro a valle, conoscendo tra l'altro le problematiche occupazionali che Bedonia ha avuto in questi anni.

    Nel frattempo l'Unione dei Comuni e i Comuni non facenti parte, deliberavano l'affitto dei locali della ex sede della Comunità Montana al Consorzio, con l'impegno e la clausola che una volta arrivata la fibra ottica a Bedonia le ragazze vi dovevano ritornare a lavorare. In tal senso si legge la determina del Dirigente dell'Unione, mentre sono ancora in attesa di un documento politico che ribadisce il concetto e che è già stato concordato con il Sindaco di Borgotaro. Contestualmente la proprietà del Consorzio che non conosceva bene i dettagli dell'operazione, dopo un incontro con il sottoscritto, deliberava anch'essa in tal senso. E di questo devo ringraziare molto i soci. Quest'ultimi hanno riconosciuto il ruolo fondamentale che il Comune di Bedonia ha avuto in questi anni per la prosecuzione regolare dell'attività, e avere riconoscenza non è da tutti in questi periodi.
    La prossima settimana avrò un incontro con Lepida per verificare meglio la tempistica dei lavori, per verificare il rilascio dei permessi e qui ringrazio i Comuni di Albareto e Compiano per la puntualità.
    Mi auguro che tutti facciano la loro onesta parte. Questa la ricostruzione dei fatti.

    Il mio giudizio è che qualcuno aveva deciso di trasferire il Consorzio indipendentemente dalla fibra ottica, perchè su questo bando ci si lavorava almeno da 5 o 6 mesi e averlo saputo prima, così conferma anche Lepida, avrebbe cambiato molte cose. Ora si tratta solo di mantenere la parola data e firmata.
    Credo che Esvaso e i suoi lettori potranno essere garanti di ciò.
    L'operato dell'Amministrazione Comunale di Bedonia è quotidianamente a difesa dei posti di lavoro, e lotterà per ripristinare una "scorrettezza" anche nella convinzione che continuare a spostare tutto a valle sia una politica miope e di breve periodo.
    A disposizione, un saluto a tutti.

  13. Merlo da tetto

    Caro Gigi e cari tutti.. in pentola bolle altro non c' è solamente la questione della fibra che arriva a Borgotaro

  14. Remo Ponzini

    Ringrazio il Sindaco Carlo Berni per le precisazioni che ha fornito. Spero che con l'arrivo della fibra ottica a Bedonia il Consorzio ritorni nella sua sede originaria.
    I timori che ciò non possa accadere non li ho certo fugati totalmente ma spero che anche i cittadini vigilino sul rispetto degli accordi. Non dimentichiamoci che Bedonia è il paese della vallata che ha perso il maggior numero di posti di lavoro negli ultimi cinque anni.

  15. Beppe

    Sono anni e anni, forse dieci, che la fibra ottica mi passa davanti a casa!
    Hanno procurato alla sede stradale, l'ennesima trincea, in molti posti ancora visibile da tanto bene è stata richiusa ed asfaltata a dovere, ma come tante altre cose, anche la fibra PASSA E VA... Va dove? Al plesso scolastico vicino la ex-ceramica per esempio, ove all'interno del quale il pc più giovane forse gira ancora su WINDOWS95 !!!
    Perché nessuno parla dell'impianto presente da anni sui tetti dell'Ospedale S. Maria o dell'apparato installato da anni sul Pelpi, apparecchiature costose ed all'avanguardia ma mai utilizzate o utilizzate per pochi eletti qualche minuto. Poi STOP. Fine delle trasmissioni....
    Sono costate migliaia di Eurini di soldi pubblici e perché non vengono utilizzate ???
    In valle esistono due aziende in grado di fornire connessioni WI-FI, solo una è conosciuta ed è oramai stracarica di utenti, l'altra vivacchia sulla passione di alcuni cittadini locali ma ha le ali tarpate... e non spicca il volo. Come mai ???

  16. Giovanni

    Buongiorno,
    Noi invece come ditta (e anche a casa) abbiamo provveduto a togliere tutte le linee telefoniche fisse e Adsl stanchi di pagare caro, poco servizio, interruzioni e compagnia bella.
    Abbiamo optato per un bellissimo cellulare da 15 euro con sim da 10 euro/mensili e una chiavetta 7GB/mese che costa 120 euro/anno.
    Totale risparmio: 800 euro/anno in media, servizio molto migliore, nessun obbligo, nessuna truffa, nessun rompi che ti vuole attaccare su contratti farlocchi..
    Devo dire che noi come piccola ditta possiamo fare così, sicuramente le ragazze del centro dati hanno altre necessità e la soluzione nostra non va certo bene.
    Se qualcuno vuole venderci qualche contratto telefonico dopo le ultime esperienze deve firmare di suo pugno una penale che gli facciamo sottoscrivere in caso di truffa o servizio non corrispondente all'offerta.
    Giovanni

  17. PK

    @Beppe....

    "In valle esistono due aziende in grado di fornire connessioni WI-FI, solo una è conosciuta ed è oramai stracarica di utenti, l'altra vivacchia sulla passione di alcuni cittadini locali ma ha le ali tarpate... e non spicca il volo. Come mai ???"

    Si vede che COMESER è figlio della serva :-(.... sono 3 le ditte :-)

    copertura COMESER in allegato

  18. Lorella Aviano

    Omamma la fibra ... guarda che hanno rifiutato (fastweb) anche nella zona milanese in una palazzina di 2 famiglie motivazione: il gestore non paga i lavori se le utenze non sono tante quante quelle di un condominio.
    Il problema internet per quanto mi riguarda in valle: ho chiesto a Telecom perché non è attiva l'adsl a casa mia dato che il telefono ce l'ho...mi hanno risposto che è l'amministrazione comunale(?) a dover far pressione con Telecom se voglio che sia servita la zona ... emh ... ho chiesto la linea wi-fi per la mia abitazione (Progetto8) non mi hanno nemmeno richiamata, a un vicino di casa che li ha contattati precedentemente hanno detto che non si muovono se non ci sono 10 contratti (quindi un utente dovrebbe fare per loro, gratuitamente, anche da agente di vendita). In pieno centro a Bedonia c'è (di nome) il servizio gratuito Guglielmo .... gran bella cosa se solo funzionasse!

    Quindi io mi chiedo: i contributi dove sono? E quelli che hanno preso i contributi ma non fanno funzionare il servizio rimangono impuniti? Pappati i soldi chi si è visto si è visto? Che si deve fare? Una class-action?

  19. Giacomo Poma

    Qui in montagna (Valmozzola) è peggio, non abbiamo neanche il telefonino. L'internet lo prendo col satellite, pero' costa caro per una capacita' limitata (2GB al mese). Va bene, c'e il piacere dell'aria fresca.
    Ma se il telefonino prende male, e' tutta colpa non del governo o della Wind ma dei ecologisti che hanno paura della luce del sole e delle tecnologie nuove, e dunque anche delle antenne di telecom per le quale la potenza autorizata in Italia e la piu bassa nel mondo svilupato.
    Quando torno in Thailandia nella famiglia di mia moglie in un paese piu' sperduto di Valmozzola, l'Internet lo prendo facilmente con una chiavetta e costa poco piu' di un sorriso. Ma i taliban verdi non ancora sono arivati li, per fortuna.

  20. Alberto Squeri

    Il problema è reale e lungimirante, ma se in loco, con l'avvento del digitale terrestre, non riesco a vedere neanche i canali rai (che mi obbligano a pagare) e la vodafone mi abbandona da montemoggio alle piane di carniglia...... cosa mi posso aspettare da questa modernissima tecnologia che nella nostra amata vallata non avanza?????

  21. Remo Ponzini

    Caro Alberto, nella nostra zona la società che offre maggiore copertura è senza dubbio la TIM. Io faccio spesso la strada Bedonia- Chiavari ed ho la copertura quasi totale con esclusione di circa un km. nelle cave di Carniglia.

  22. M&M

    Bravo Gigi! É una cosa che ci tocca da vicino! Non so ad Albareto paese, ma nelle frazioni sulla fondovalle che collega Borgotaro a Bedonia (cioè la via principale della valle) non c'é ancora l'ADSL (nel 2014???).
    La cosa strana è che già per ben 2 volte, l'ultima un paio di settimane fa, mi hanno contattato un gestore di telefonia, indicandomi che le cabine e gli allacci ci sarebbero, dicendomi che addirittura si parla di fibra ottica 20 Mb e che si può fare l'allaccio. Io a loro dico che ne sarei molto contento visto che mi servirebbe per lavorare meglio, ma spiego che siccome qua c'è la società Comunica che gestisce la diffusione internet, magari non c'è stata la necessità di attivare Adsl, e che spero non ci sia un nesso. Loro mi dicono che non ci dovrebbe essere problema ad attivare, ma dopo indagini e controlli approfonditi mi richiamano e mi dicono che in effetti non si può, e che secondo loro dobbiamo muoverci a fare una petizione per sbloccare la cosa, soprattutto se il fatto è stranamente legato a Comunica.
    La Prima volta invece, ti parlo di un paio di annetti fa, venne addirittura un tecnico Telecom a controllare fisicamente la cabina e mi disse che era una cosa veramente strana che il comune di Albareto non desse il via ad utilizzare una risorsa del genere. Anche lui perplesso insinuava ad un "inciucio" con Comunica.
    Io cerco e NON VOGLIO pensare a nessun inciucio ma vedo che come me, tante persone riscontrano disagi notevoli. Ho letto gli altri commenti e spero vivamente che ci si dia una mossa! Come si può parlare di valorizzare le eccellenze della valle per portare famiglie a vivere in valle nel futuro prossimo invertendo il flusso di esodo, quando non possiamo garantire neppure i servizi fondamentali per comunicare, lavorare e quindi vivere??!
    Come può pensare un giovane di mettersi in proprio in una valle che non gli fornisce neppure internet per comunicare e vendere on-line? I giovani della valle come sempre saranno costretti a scendere a valle per lavorare, faranno famiglia in città e la valle diventerà sempre di più un ricovero per pensionati!
    Io non sono nessuno ma ci tengo alla mia terra e alla mia valle! Chi può si muova per tempo per favore!

  23. Davide Galli

    Condivido con voi una mia mail del 5 giugno 2012 a Romeo Broglia, allora responsabile LTT e credo incaricato della Provincia per lo sviluppo della Rete Telematica. A seguire pubblico la sua risposta, data l'esplicita autorizzazione e condividerne il contenuto.

    Gentile Romeo Broglia,
    faccio seguito al veloce scambio che abbiamo avuto alla fine del Convegno Lions del 19 maggio scorso dove ci siamo detti che avremmo approfondito.
    Metto in copia anche Andrea Pontremoli (non solo come A.D. Dallara ma anche come "motore" storico dei progetti per Bardi e la Val Ceno), il presidente Lions Val Ceno Luigi Fecci e il Consigliere Regionale Gabriele Ferrari. Tutte persone che da sempre lavorano e credono nella possibilità di sviluppo del nostro territorio attraverso l'informatica e la telematica.

    Come accennavo durante il convegno negli ultimi anni abbiamo assistito a un rallentamento, se non a una vera e propria stasi, rispetto alla spinta iniziale data dalla grande visibilità dei vari progetti lanciati a Bardi (scuola@bardi, BardiWeb, ecc...). Dalla situazione di quasi parità competitiva ci siamo ritrovati al punto di partenza: un gap infrastrutturale che limita la competitività di chi ha investito e lavora qui e che oggi renderebbe praticamente impossibile il trasferimento di realtà simili alla nostra.

    Noi stessi siamo in forte difficoltà: a seguito della ristrutturazione e al trasferimento nella nuova sede dalla località Grezzo a quella di Noveglia (scelta anche perché è presente una centralina Telecom predisposta per l'Adsl) non siamo più dotati di linee HDSL. Avevamo una linea 4Mbit e da mesi attendiamo anche solo una vaga risposta relativamente al trasloco di quella linea che stiamo continuando a pagare a vuoto da 7 mesi per non perdere IP, configurazioni, ecc... Con i costi che Le lascio immaginare.
    Ci parlano di implementazioni da fare sulle linee e sulle centraline, senza darci tempi di massima di nessun tipo. Fra l'altro la rete commerciale di Telecom è stata da poco completamente esternalizzata e sono saltati tutti i normali rapporti cliente-rete e allo stesso tempo ci si rende conto che gli uffici che si occupano di infrastrutture e assistenza tecnica sono completamente scollegati dai commerciali. I rapporti che ci avevano permesso di trasferire il contratto quadro nazionale di Coop Italia e portare la prima Hdsl a Bardi sono praticamente inutilizzabili, dato il caos in cui sembra riversare Telecom in questo momento.
    Per fortuna abbiamo trovato una soluzione di emergenza nelle linee satellitari Tooway Open-Sky, grazie alla convenzione della Regione Emilia-Romagna.
    Soluzione comunque molto limitata, anche se abbiamo aderito al pacchetto più costoso e performante: siamo passati da una capacità di trasferimento di 1600 Mb all'ora a circa 400. Per i nostri ritmi di lavoro medi siamo molto limitati. È fra l'altro molto frustante aver avuto a pochi chilometri da qui e nello stesso Comune una situazione accettabile e non averla inspiegabilmente più.
    Mi chiedo quindi se ci siano contatti istituzionali e progetti in corso per ulteriori implementazioni, dopo tutti questi anni in cui le persone non possono più nemmeno farsi installare un'adsl in casa. Sento parlare di fibra ottica arrivata in Comune, forse sì o forse no.
    Ci era stata prospettata una rete di diffusione dei ripetitori di Comunica per il Wifi-N anche nelle principali frazioni, poi ad ogni contatto la risposta è sempre stata legata alla "vista rispetto ai ripetitori sopra a San Siro a Bardi", dove addirittura anche una discreta parte del paese capoluogo non riesce ad avere il servizio. Nemmeno quando ci siamo offerti di coprire a nostre spese l'investimento iniziale di un ripetitore per la nostra zona abbiamo ricevuto anche solo una risposta.
    E comunque è tutto molto lontano dalla possibilità di avere linee stabili e minimamente performanti poiché non riusciamo ad avere, nemmeno pagando venti volte tanto, un decimo della linea da 20Mb che hanno installato a mio padre pensionato a Piacenza per poche decine di euro al mese.

    Ai convegni ormai faccio fatica a trasmettere positività e ottimismo e mi pongo anche il dubbio etico se sia il caso di invitare altri a seguire la nostra strada.
    Rimango convinto della scelta e della qualità della vita che un territorio come questo (a meno di drammatici errori di devastazione ambientale di cui si sente parlare) può offrire.
    Ma allo stesso tempo mi chiedo se è davvero così difficile portare VERE strade informatiche in montagna?
    Mi chiedo anche se lo si voglia ancora o davvero.
    Se la risposta è sì perché non aprire rapidamente un tavolo di lavoro dove si cercano di individuare soluzioni, si decidano azioni di pressing sulle aziende di telecomunicazioni o nei confronti dei vari attori istituzionali dei processi? Ognuno potrebbe mettere sul tavolo i propri contatti, il proprio ruolo e la propria esperienza.
    Altrimenti cosa dobbiamo fare noi che tentiamo di fare impresa in montagna in questo settore? Far finta di non sentire quello che ci viene detto quando tentiamo di parlarne a un rappresentante politico locale? Tentare altre strade oppure rinunciare?

    Lo chiedo a Lei che si è a lungo occupato del settore, ma lancio la provocazione anche agli amici che ho coinvolto in copia a questa mail.
    Ognuno di noi ha contatti pesanti e spero che Lei e gli altri non abbiano la stessa sensazione di "muro di gomma" che provo ultimamente.

    Da parte mia ovviamente tutta la disponibilità a lavorare per trovare soluzioni concrete, per non vanificare quella che è stata una scelta imprenditoriale e di vita.

    Cordiali saluti.

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    DAVIDE GALLI
    Responsabile Servizi Digitali
    per la Comunicazione di COOP ITALIA
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  24. Davide Galli

    Ecco la risposta di Romeo Broglia del 15 giugno 2012.
    Chiedo aiuto a tutti, Romeo compreso, per fare il punto della situazione sui lavori promessi da Telecom e dalle istituzioni. Come cittadini abbiamo il diritto, ma anche il dovere, della verifica.
    Per dovere di cronaca devo dire che purtroppo il tavolo di lavoro fra istituzioni e imprese che proponevo non è mai stato aperto e quindi la mia proposta/disponibilità è caduta nel vuoto. Anche se devo ammettere che da quel momento in avanti il clima con alcuni rappresentanti politici valtaresi non è stato disteso, perché il precipitare degli eventi mi ha portato a trovarmi su posizioni molto distanti da loro su tanti aspetti.

    Caro Davide,
    rispondo con ritardo alla tua mail perchè volevo raccogliere le informazioni giuste e sopratutto aggiornate.
    Tra tutte le iniziative intrapprese quella che mi sembra più promettente è quella legata al progetto INFRATEL.
    Si tratta di un progetto che prevede un intervento della Regione/Lepida per incrementare la disponibilità di tratte di rete in fibra ottica che, messe a disposizione degli operatori di telecomunicazioni, permetterà loro di erogare ai cittadini connettività in modalità XDSL, una volta adeguate le relative centraline.
    La Regione e Lepida hanno già fatto la loro parte. E' stata posata fibra ottica lungo tutta la SP che da Varano Melegari arriva fino a Bardi. Questa è già attiva al punto che la parte ...pubblica.. collega già i Municipi di Varsi e Bardi.
    La notizia positiva è che in questi giorni la fibra è stata consegnata a Telecom e sono stati già eseguiti i relativi rilegamenti.
    Le informazioni che arrivano da Telecom sono le seguenti: nell'ultimo quadrimestre dell'anno sono già programmati i lavori di adeguamento delle centrali della Val Ceno. Nell'ordine: Bardi, Varsi, Vianino. Per entrare nei dettagli mi hanno confermato che questi lavori si realizzeranno tra settembre ed ottobre in quanto intendono già a partire da ottobre iniziare la commercializzazione alla clientela.
    Queste, che riporto, sono informazioni raccolte con molta difficoltà ma in qualche modo ufficiali. A breve saranno caricate sul Sito di Telecom.
    Quindi, forse, siamo sulla strada giusta. Speriamo.
    Se vi fossero ulteriori dettagli sarà mia cura comunicarli.
    Per tutti gli altri temi che sollevavi nella tua mail, mi riservo di mettermi in contatto con te per venirti a trovare e parlarne. Nessun problema se vorrai condividere le nostre ..chiacchiere.. anche con altri.
    Per quello che posso fare, sono a disposizione.
    A presto.
    Romeo

  25. Mauro Delgrosso

    Prospettiva, una totale mancanza di prospettiva. Ecco cosa ci manca in Valtaro e in Valceno. Abbiamo un bellissimo territorio, ricco di risorse, anche umane, potenzialmente valide, ma pecchiamo di prospettiva, di programmazione, di visione.

    Leggo con interesse, e confesso anche un po’ di stupore, l'intervento di Carlo Berni, ma soprattutto l’intervento puntuale e tecnico dell’amico Davide Galli, uno dei pochi ultimi resistenti (dovrebbero dargli una medaglia!). Romeo Broglia, nel bene e nel male (solo chi fa, può sbagliare, chi non fa mai nulla, non sbaglia mai!), è stato l’unico filo conduttore illuminato di un tentativo di cambiare le cose in montagna, attraverso le “nuove tecnologie”.

    Questi post mi hanno riportato, con il pensiero, drammaticamente, indietro di qualche anno; erano mesi, anni, che non volevo pensarci: le sconfitte, si sa, non si ricordano mai volentieri. Invece, ecco le memorie che riaffiorano, portandomi a quando, proprio in un periodo dell'anno come questo, insieme ad altri due piccolissimi imprenditori, fondammo Comunica; una specie di consorzio di imprese, creato per rispondere ad un bando della Comunità Montana, che cercava disperatamente e con "urgenza" (segnatevi questo termine: “urgenza”) dei partner tecnologici e operativi che si prendessero carico di portare ai privati, presenti in montagna, la ADSL wireless, usando la base della rete pubblica (rete Lepida), occupandosi in toto di quello che viene definito come "l'ultimo miglio".

    E poi, mi sono ricordato anche di un altro periodo, quando intervenni, per non disperdere preziosi e validissimi posti di lavoro, presenti in un data center in crisi, con sede a Bedonia, dove si elaboravano cedoline cartacee per le banche locali (questi "benefattori", avevano delocalizzato il servizio in Romania, bontà loro!) e dove ci lavorava, insieme ad una ventina di madri di famiglia, la compagna di un mio bravissimo socio, anche lui preoccupato dalla situazione: con altre dieci imprese informatiche di Parma, coordinate da un'associazione di categoria delle PMI, ci inventammo il Consorzio Teres.

    Sia Comunica, che il Teres, per me, per mia decisione, sono da anni un capitolo chiuso; non conosco le loro attuali situazioni: con le mie informazioni, mi fermo lontano nel tempo. Mi rendo però conto, alla luce di quanto succede, che il clima politico, fatto di disunione, di dispettucci, di rivalse, di tradimenti, di incompatibilità caratteriali, di incompetenza, di faciloneria, di piccoli affari di bottega, è rimasto lo stesso; se non peggiorato. Un clima che rende impossibile la vita di qualsiasi impresa, di qualsiasi attività imprenditoriale, che debba in qualche modo confrontarsi quotidianamente con un sistema pubblico. Ci vuole “pelo sullo stomaco” e tanta fortuna per proseguire in certi matrimoni, ovviamente di solo interesse.

    Allora, passavano i mesi, le cose restavano ferme. Per poi accelerare, a comando, sotto elezioni o in prossimità della visita di qualche ministro o dirigente europeo: via, come soldatini al fronte, bisognava correre, risolvere, inventare, e sempre tutto di corsa. Per mesi fermi, con costi che si accumulavano; poi, tutto da fare in ritardo e in fretta, mai con la giusta calma e ponderazione. Sempre e solo interventi contingenti, senza nessuna prospettiva, solo per tappare buchi, per gestire emergenze. Un punto di vista opposto, quello degli amministratori locali, che, al contrario delle imprese, si sono sempre sentiti gratificati e autorizzati a definirsi pubblicamente vincitori. Un copione locale ripetuto, negli anni: urgenza per l’emergenza discarica, per l’emergenza trasporti, per le strade e frane, per l’emergenza acque, per l’emergenza Montagna 2000, per il percolato, per l’emergenza crisi delle fabbriche delle ceramiche, per i “motorini”. Emergenza nel dover sapere che si impiantano decine di “parchi eolici”, che “altrimenti si perde il contributo/treno/commessa”. Sempre urgenze, legate alle emergenze. Comunica partì benissimo, con grande entusiasmo, con la volontà di portare servizi innovativi ed efficaci in montagna, l’utopia di farcela grazie alla banda larga (e-learning, sorveglianza attiva del territorio, prevenzione idrogeologica, mkt digitale, telemedicina,...): ben presto scoprimmo, a nostre spese, che nelle intenzioni dei più, dovevamo però solo fare un po' finta, senza troppa convinzione, con pochi numeri. Per far fare bella figura ad un convegno, non servivano tanti abbonati, bastava qualche milanese o inglese che ne parlasse bene. Sarebbe bastato che ci si fosse accontentati, barcamenandoci in qualche modo.

    E invece, purtroppo per noi, eravamo bravi nel nostro lavoro: gli abbonamenti divennero in pochi mesi centinaia, quasi una rivolta contro la Telecom (poveri illusi, noialtri!). La banda intanto, non bastava mai; gli apparati, caso strano, in un mondo open-source, erano compatibili, per scelta pubblica, solo con quelli di una certa ditta israeliana; apparecchiature che erano anche difficili da acquistare e sempre costosissime (aumentavano, invece di scendere di prezzo, come accade normalmente nel settore tecnologico). I pali dei ripetitori, quando non erano fatiscenti, erano di privati, oppure erano soggetti a restrizioni, per accordi con altri gestori. I prezzi degli abbonamenti, li decidevano a Bologna, e guai a metterci un cent di guadagno. Ne saltava fuori una alla settimana, passavi da un problema ad un altro, senza respiro. La Telecom, poi, mieteva abbonati dove ci guadagnava di più, nei centri dei comuni, mentre noi dovevamo collegare le famiglie “in culo al mondo”. Eravamo in trappola, come dei topi: era qui che si doveva stendere fibra, che si doveva investire, liberalizzare, abbattendo i costi di acquisto della banda, che si doveva potenziare il settore, a favore di tutti; il mercato c'era, le aspettative erano al massimo, le aziende disposte a venire in montagna, pure; il momento, grazie anche al grande battage pubblicitario di attività come quelle sviluppate a Bardi, era giusto. Invece, niente di niente. Si è continuato con la guerra di logoramento, con un basso profilo, abbandonati di fatto da chi ci aveva chiesto di intervenire: a Borgotaro, per citare un fatto, probabilmente per uno dei tanti errori di progettazione (la montagna è 3D, non 2D, a Bologna devono ancora capirlo in tanti!), per passare in un tratto di un podere di proprietà di un paio di vecchie arzille signore, ci fermammo per almeno un anno. Sei mesi ad aspettare l'accordo e quindi altrettanto per il collegamento! Con centinaia di utenti che premevano, con le banche sul collo per rientrare dagli indebitamenti, con il malumore di chi lavorava senza troppe gratificazioni al progetto. Intanto, come tradizione, si facevano convegni e incontri. Anzi, qualcuno che oggi starnazza, invece di unire le forze, di far gruppo, mentre lottavamo per sopravvivere, favoriva l’arrivo, di soppiatto, di altri concorrenti (deboli, oltretutto), a loro volta da “sistemare per benino nel fondo schiena”, una volta sfruttati per fini elettorali. Il vecchio “dividi et impera”, la solita guerra tra poveri. Usati e poi buttati via, alla prima occasione.

    Il Teres, grazie ai complessi "riti relazionali tipicamente locali", ai ritardi nel portere tecnologia, nel dare seguito a piani operativi stabili insieme, alla solita politica del tira-e-molla, finì per sfiancare i dieci imprenditori parmigiani, che avevano tutti tanto altro da fare (alcuni, oggi, sono ai vertici di strutture molto importanti). Mollarono l'investimento appena se ne prospettò la possibilità (alcuni stramaledendo il giorno che avevano messo piede in Valtaro, su mio consiglio), favorendo il subentro di soci locali, che, ancora oggi, penso portino avanti l'azienda. Indovinate un po' quale era uno dei problemi immediatamente riscontrati all'avvio del Consorzio Teres? Indovinate quale era la prima richiesta che facemmo, per poter lavorare? Ve lo dico subito: la banda, la fibra ottica, le linee di comunicazioni sicure. Su questo tema, si parla, si discute, si pontifica, da almeno un quinquennio. Ma i risultati, sono sempre questi. Non aggiungo altro, sono stato lunghissimo, ma certi temi, certi problemi ricorrenti, vanno spiegati con una certa precisione. E ci sarebbe ancora tanto da dire, magari insieme a qualche altra voce, anche molto più informata della mia.

  26. Matteo Mariani

    Carissimi Davide e Mauro, potrei contattarvi di persona ma, vista la possibilità di divulgare l'argomento e di coinvolgere altre persone, vi scrivo direttamente su questo interessante articolo creato da Gigi.
    Secondo voi quale può essere quindi la soluzione? Come devono muoversi le persone comuni? (non ho volutamente scritto "Come devono muoversi le Valli?" avendo un po' perso speranza di vedere a breve termine i muri mentali abbattersi).
    Ho visto diversi interventi competenti ma a dir la verità penso sia ancora un po' nuvoloso come argomento. Spero che qualcuno ci sappia dare con più chiarezza delle risposte costruttive! Quali zone sono ancora di fatto scoperte? Quali potrebbero essere le mosse giuste per rendere questa Valle "agibile" almeno parlando di Web? Quantifichiamo il problema e cerchiamo di trovare i punti di attacco per risolvere questa situazione RIDICOLA!

  27. PK

    Ciao gigi,
    bello questo post, belli soprattutto gli interventi, belle le considerazioni degli addetti ai lavori, belle le storie, le motivazioni, le analisi delle cause, i possibili sviluppi...

    mi piacerebbe poter parlar chiaro ma non posso... Capisci ammè... parlar chiaro su quanto più volte letto, il divario digitale (lo dico in italica lingua visto che solo lui sa parlare in inglese), sul fatto che questo costituisce un freno al nostro sviluppo, bene, però mi sembra tanto strano che questi che hanno mirabolanti soluzioni siano quelli che stanno dalla parte del problema, davvero, mi sembra tanto, ma tanto strano.

  28. Mauro Delgrosso

    Alessandro Signorini (PK, per chi non fosse a conoscenza del nick), spiegati meglio: perchè "non puoi"? Non sei anche tu diventato direttamente parte in causa da un po' di tempo? Mi sbaglio o lavori per il provider di servizi ADLS Comeser? Mi sembra che il tema sia troppo importante per essere liquidato con battute a metà o per lasciare troppe incertezze. Chi sarebbero quelli che stanno dalla parte del problema? Cerchiamo di essere sul pezzo. Grazie.

  29. PK

    Porcaputtanaeva, mi son dimenticato il link

    notare la data: 2004 ben 10 anni fa... buonanotte stampa, buonanotte popolo bue

  30. PK

    Sono circa le 06:00 locali, 04:00 UTC, e mentre approfitto della propagazione favorevole delle prime ore del mattino verso il Sud America provo a rileggermi il link postato... non va più, strano!
    Fortuna che c'ho lo stamp :-)

  31. Rino Ceronte

    Non capisco tutte queste lamentele, quando a me un fornitore non mi soddisfa più lo cambio e in questo momento mi sembra che la scelta ci sia inoltre passando da un provider all'altro non si paga se è un nuovo impianto non si paga l'installazione e ci sono sul territorio (borgotaro, albareto, compiano e bedonia) aziende private che offrono questo servizio soprattutto non hanno mai ricevuto finanziamenti pubblici mentre chi ha ricevuto aiuti pubblici dovrebbe portare il servizio là dove non è commercialmente remunerativo.
    I nostri amministratori del resto non sono certo delle aquile, basti vedere la storia della cella "NAVINI" menzionata da PK presentata con enfasi dai politucoli locali nell' aprile 2004 e mai entrata in funzione usata da una sola persona per un anno forse perché era alimentata con una ADSL da pochi mega, una apparecchiatura capace di soddisfare 1000 utenti? Altra genialata installare un trasmettitore con una potenza di 5 watt a 2,5Mhz sul tetto di un ospedale ( faccio notare che il microonde di casa nostra ha una potenza di 1,5 watt) in un luogo dove fanno spegnere i cellulari che hanno una potenza di 500 milliwatt per non interferire con le apparecchiature medicali sai che ridere.
    Meno male che non è mai entrata in funzione a quei tempi dove erano i paladini della salute pubblica per proteggerci dall'inquinamento da onde elettromagnetiche?
    A cosa sono serviti i 100 milioni delle vecchie lire se non avere sull'ospedale questa opera dall'aspetto fallico?
    Ho sentito anche parlare di fibra, qui da noi non la poseranno mai anche perché ci sono tecnologie (ponti radio a 17Ghz) che possono trasportare tanta banda da inondare la valtaro e sono palle che una azienda si è trasferita per scarsità di banda quando a Bedonia paese poteva avere fino a 20 mega anche simmetrici, se non sono informati non è colpa di nessuno.
    La mia impressione è che molti utenti considerano un provider come la bibbia e tutti gli altri sono nessuno in quanto non "allineati" non partecipano alle tavole rotonde di questa maltrattata valle (leggasi leccare il ....) fanno impresa con il proprio denaro e se sbagliano pagano di tasca propria.

  32. PK

    ...a Bedonia paese poteva avere fino a 20 mega anche simmetrici se non sono informati non è colpa di nessuno...

    e ti aggiungo io, venerabile rino ceronte, questo da subito, utilizzando strutture pubbliche senza passare dai privati esistenti e funzionanti

  33. Benito

    Che peccato......è morta qua....mi stavo appassionando....chi tace acconsente..

  34. Matteo Mariani

    Dici bene, peccato davvero che sia morta qua… Chi ha soluzioni si esprima in merito! In pratica, la soluzione è muoversi per "scantare" Telecom e compagnia bella o per "scantare" i Comuni?

  35. PK

    @ Matteo ....

    forse non s'è ben capito, ma non c'era nessun motivo per trasferire il tutto a borgotaro, non c'era necessita che i politici venissero qui a contar balle, i servizi sono possibili fin da subito a bedonia come in tutta la val taro con quanto GIA' speso dalla pubbliica amministrazione, anzi coi nostri soldi... quindi continuiamo per sta strada

  36. Lorella Aviano

    Ma perché dite stronzate? (scusate davvero il termine ma sono stanca) sono dieci anni che combatto con la linea internet. Sento dire che ci sono tutte le possibilità che si vuole e io non riesco ad averla questa cavolo di linea a casa mia se non a costi di base 30 euro + antenna + probabile antennino + + + + eccetera eccetera (e i costi salgono).
    Tutti sul vago: "sì si potrebbe fare" "sì ma cercati una decina di altri utenti che pagano" "sì...ma" eccheccavolo IO HO LA LINEA TELECOM perché non posso avere internet? Perché Guglielmo (gratuito) ha tutta l'attrezzatura installata ma non funziona niente? Spiegatemi tecnici: perché?

  37. Lorella Aviano

    Sig. PK io abito in alta valceno frazione Chiesiola del COMUNE DI BEDONIA. Ora lei farà le sue ricerche poi alzerà le braccia (già lo vedo). Comunque il problema non è dove abito IO perché sono sicura che ci sono altre persone nella mia situazione.
    Non accetto insinuazioni su dove ho la casa, io ho la linea Telecom, vorrei che Telecom servisse me come serve gli altri utenti sparsi in Italia (senza bisogno di antenne e antennine supplementari: non siamo nella giungla nera).

    Vede, sig. PK non si dovrebbe dire che si serve Bedonia se poi si è in grado di servire solo gli utenti che hanno già l'opportunità di scegliere più providers, almeno io credo che non sia corretto.

    Ultima cosa: Guglielmo perché non funziona? Guglielmo serve Bedonia PAESE e con le sue antenne non è capace di tenere in piedi un servizio.

  38. Rino Ceronte

    I contributi pubblici servono a portare un servizio là dove commercialmente non è remunerativo
    Deliberazione n. 101 del 21/12/2010

    LA GIUNTA
    VISTA la determina n. 28 del 26/03/2009 del Servizio Segreteria Generale con la quale è stato approvato il progetto esecutivo per l’estensione delle infrastrutture in rete Hiperlan nel territorio della Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno nell’importo di € 106.000,00 oltre IVA;
    VISTA la determinazione del Servizio Segreteria Generale n. 33 del 16/11/2009 con la quale è stata affidata alla Soc. ENIA S.p.A. di Parma la fornitura e messa in opera della estensione della infrastruttura indicata nel progetto esecutivo soprarichiamata per l’importo di € 105.847,00 IVA esclusa e oltre € 4.000,00 IVA esclusa per oneri per la sicurezza;
    ATTESO che con il suddetto atto n. 33/2009 era stato incaricato delle operazioni di collaudo l’Ing. Marco Orlandini; VISTA la relazione tecnica di collaudo del 13/12/2010 redatta dell’Ing. Marco Orlandini e ritenuto di doverla approvare;
    ACQUISITO ai sensi dell’art. 49, C. 1, del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267 il parere di regolarità tecnica del responsabile di servizio e di regolarità contabile del responsabile di ragioneria;
    Ad unanimità di voti resi validamente nelle forme di legge.
    DELIBERA 1) Di approvare per le ragioni esposte in premessa la relazione tecnica di collaudo in data 13/12/2010 redatta dall’Ing. Marco Orlandini del progetto di estensione banda larga
    approvato con determinazione n. 28 del 26/03/2009.

    A Borgotaro un sistema alternativo a Guglielmo con regolare autenticazione degli utenti è installato dal Bar@cchino in san Rocco (stazione) provare per credere naturalmente li è stato fatto da privati con collaborazione COM@SER che in cambio di pubblicità ha installato l'hotspot e il collegamento gratuito ADSL

    ps.
    con il contributo di cui sopra avrei dato la banda larga non solo in Valceno ma anche alle trote in Taro

  39. PK

    Stai tranqui Rino, mica ti rispondono i vari politici nominati in questo topic, c'hanno da preparare la festa dei giovini DEM ( DIO CHE PIOVA ! ZIO PURCAZZU )

    p.s. e fanno bene a non rispondere tanto alla gente frega na sega....

  40. Gigi Cavalli

    Tanto per avere conferma... ecco un bell'articolo di Gian Antonio Stella dove rimarca la carenza digitale italiana e quindi tutti i problemi, soprattutto lavorativi, che ne comporta.

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