Enrico: tra canne di fucili e canne da pesca

Notizie dal bedoniese Enrico Rossi nel suo \"buen retiro\" in Sud America
In Ecuador c’è appena stato un tentativo di colpo di stato e a qualcuno, che ben conosciamo, mi sembra già di sentirgli dire: "E ne se queta nò".
Quel qualcuno è il bedoniese Enrico Rossi, poi trapiantato a Borgotaro, che un paio d’anni fa ha deciso di mollare di botto la vita italiana, a suo dire: "Molto frenetica e troppo problematica”, per raggiungere la calda e spensierata terra ecuadoregna.

Eppure non mi sembrava avesse una gran necessità di raggiungere il relax, basta ricordarlo negli anni ’80, periodo in cui a Bedonia ha dato veramente il meglio di sé, nel senso d’infinità di bischerate, per non considerarlo come persona stressata o afflitta da particolari preoccupazioni.

Infatti, ancora oggi, si narra che lasciava la sua “Opel Kadett" parcheggiata davanti al Bar Mellini per delle mezze giornate, nel posto riservato ai taxi e con il motore acceso, solo perché impegnato in una micidiale partita a conchino con Bigö, Meghìn e Brunu dell'Alfonsu.

Ovviamente questo era solo uno dei suoi tanti modi di fare, mentre altri, al limite della credulità umana, sono ormai rientrati di diritto tra le leggende metropolitane bedoniesi. Ad ogni buon conto, caro Enrico, spero, ma ne sono convinto, che i tafferugli di questi ultimi giorni non ti abbiano minimamente distratto dal tuo nuovo passatempo... e le foto che ci hai mandato non evidenziano alcun dubbio di sorta.

Enrico, prima e dopo l'espatrio



7 Commenti
  1. Remo Ponzini

    Confesso che mi è sfuggito un sorriso quando ho visto il baldanzoso Enrico assurgere agli onori di Esvaso. E', a tutti gli effetti, un personaggio esplosivo e super folcloristico; quelli che piacciono al Gigi che l'ha subito ribaltato sul suo blog.

    Per definirlo occorrerebbe una sequela infinita di aggettivi, di nomi e di nomignoli da svuotare un intero vocabolario.
    Quelli che mi sovvengono all'istante sono : istrionico, vulcanico, esuberante, travolgente, birbantesco, eccessivo, impulsivo, sconsiderato, indomabile ecc. ecc..
    La classica canaglia .... sempre fuori dalle righe e da qualsiasi schema.

    Infatti per descrivere il suo carattere bisogna sempre usare il superlativo e non usare mai l'aggettivo " normale ".

    La sua gaudente sfacciataggine e la sua incontenibile irruenza lo portavano a relazionare velocemente con chiunque. L'approccio con l'altro sesso non è mai stato per lui problematico; senz'altro lo poteva diventare per le sue interlocutrici. Sempre spensierato e sempre latitante dalle responsabilità.
    Bastava una apparizione sull'altro lato della strada per vederlo scattare voglioso e furente; il tutto con quel sorriso burlesco e strafottente che lo rendeva simpatico a prima vista. Chi lo voleva doveva accettarlo così: irridente, blagueur e scanzonato
    La sua presenza era sinonimo di allegria e spensieratezza; ed aveva il merito e la capacità di trasmetterla agli altri.

    E poi la decisione repentina di andare in Equador, in un paesino sul mare ai confini con il Perù. Cacchio, quella che per tutti sarebbe stata una decisione improba per lui fu solo una scelta folgorante senza se e senza ma.

    Mi dicono che sia un piccolo ducetto in questo posto sperduto; lo ritengono benestante, in grado di vivere di rendita e, ... udite udite, di alto lignaggio sociale (così avrebbe fatto credere).
    Non è certo il tipo di preoccuparsi dei colpi di stato e delle guerre civili. Presumo che non se ne sia neppure accorto; non è certo il tipo da giornale o da tv.

    Io me lo immagino come un piccolo reuccio venerato e coccolato.
    Sopratutto con molte suddite, magari con il baricentro un po' basso, ma molto affabili e disponibili.
    E per riposarsi dopo tanto dispendio: amaca e pesca.
    Beato lui !!!!!

    Ciao Enrico.

  2. Marco

    Magico Simon Templar. Sempre numero uno, sulla "cresta dell'onda".

  3. TEMPESTA

    LUI come altri che ho conosciuto.........sono ESVASI

  4. Gian Carlo

    Enrico..??... in Equador...??..... Ritorna.... da più di mezzo secolo che conosco il Conte Mascetti, ritengo di affermare che Enrico ritorna.... finita la stagione della pesca ritorna.... la stagione di pesca, una volta andai a pescare con lui; trote, ne prese 18, 18 ne prese, in un posto che non vi dico. Fra auto e scarpinata a piedipidi, tre ore. Io pescai tre scatole di tonno..... Insuperabile.....
    Stammi bene Enrico, che il leone che dentro ti strugge possa un dì rasserenarsi.

  5. Da Enrico da chiavari

    A chiavari, assieme, ne abbiamo fatte di cotte e di crude.....
    mi piacerebbe avere il suo recapito: qualcuno può mandarmelo? anch'io,anni, fa sono stato in equador per nove mesi. però a quito.
    vi ringrazio anticipatamente, saluti a tutti i bedoniesi.

  6. Massimo Garibaldi

    Ma che bello ritrovare Enrico Rossi qui.. CIAO ENRICO.. a presto ? ???

Commenta

Somma e invia : 1 + 8 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Lino Salini e Romano Raggi

Scomparsi due storici commercianti, nonchè protagonisti della vita bedoniese

Matilda: la donna che salvò nostro padre

Ci sono storie che quando le scrivi riescono ancora a farsi sentire dopo 74 anni

Le botteghe di Bedonia

Una mostra fotografica per ricostruire il passato del commercio bedoniese

Stregati dalla Luna

La lunga storia d'amore tra Ines e Louis

La Pergola è lì dal 1789

Dall'osteria più antica del paese al ristorante più blasonato

La Maestra Maura

Un ricordo legato alla maestra Maura Chiappari-Mazzadi

Renato Ponzini: il ciclista campione

La lunga storia del ciclista valtarese: 1932-2014