Il 2 novembre al Colle San Marco

I nostri morti si chiederanno che succede? Per favore, un po' di quiete!
In questo giorno non vado al cimitero, di proposito, troppo trambusto. Sono passato di lì e anche senza entrare ho avuto la percezione di cosa succedeva tra quei vialetti di Bosso o di “Mortella”. Tornato a casa ho letto casualmente le sensazioni della mia amica Lorella Aviano e in quelle poche e bellissime righe ci ho ritrovato tutto quello che mi era passato per la mente un momento prima.

Che bello il cimitero il 2 novembre, tutto vestito a festa, pieno di fiori e di gente.
Chi si ferma, chi passeggia tra i viali, ognuno con un ricordo dei propri cari.
I morti si chiederanno "che succede?". Un po' irritati: "Per favore, un po' di quiete!"
Ma poi,  sono sicura, anche loro saranno felici di rivedere i propri familiari, i propri amici, persino i detrattori, gli onesti, gli avari, per un giorno che nell'anno non ha pari.
"Non siate tristi! vogliamo un sorriso sul vostro viso!" Sembran dire davvero a chi per loro ha un pensiero: "Gustatevi la vita che avete... con tutti i cinque sensi se potete. Ogni momento siamo con voi, per ogni affanno... vi siam vicini ogni giorno dell'anno”.

Ha collaborato a questo post:

2007 - Tra i vialetti di Bosso


4 Commenti
  1. Anna Maria

    Bellissimo pensiero... io non amo andare in questi giorni, però mi è capitato di pensare... "il cimitero pieno di vita!!".... e forse è un modo di avvicinarci con serenità alla morte...

  2. Virgy

    Bellissimo il nostro cimitero vestito a festa! In questi giorni sono stati 21 anni che è morto mio padre, il primo di novembre c'era stato il funerale........... Da quel giorno è raro che che io non ci vada, è un modo x me di sentirlo ancora più vicino

  3. Dolores

    Quest'anno non ho potuto esserci a Scopolo e 'i miei' saranno stati gli unici ad avere i fiori finti...... ma sanno che sono sempre con me.....
    Quando sono in paese, vado ogni giorno per un saluto e la mia gente sa che non ne posso fare a meno... mi sembra altrimenti di far loro un torto: -te nà de chè e de là e te dèvi truvà u tèmpu anca per nòn.... (sei andata di qua e di là e devi trovare il tempo anche per noi) ed io mi sento in pace.
    Un po' scostato dal centro abitato, lì senti i rumori lontani e ovattati e a 360° quel meraviglioso panorama montano tanto caro a 'loro'e a me: il Pelpi, il Penna, il Tomarlo, il Pellizzone, il passo delle Pianazze, il Castellà, la Caramèla, u Gròpu e ancora il Pelpi.......
    Qualche richiamo del falchetto a cerchio sul cielo, qualche frettolosa scia e la mente lontana.....
    Quest'anno mi mancava l'incontro muto, ma anche l'odore della mia casa, le castagne i firò-si, la mia gente, la mia terra...

  4. Remo Ponzini

    Ho molto apprezzato la poesia di Lorella Aviano e gliel'ho manifestato anche su facebook. Ha usato un linguaggio sereno, rassicurante come se i nostri defunti fossero li ad ascoltarci. E' una ragazza che tracima di umanità, che si dedica al prossimo con grande trasporto e generosità.
    Spero di poter leggere quanto prima la raccolta delle sue fiabe per bimbi e delle sue poesie che spesso ci dispensa sul social network.

    Anch'io sono uno di quelli che difficilmente varca l'ingresso del cimitero preferendo pensare miei cari quando i ricordi mi riconducono a loro. Le poche volte che entro non lo faccio mai nei giorni dei defunti ma quando il cimitero è semi vuoto ed i frastuoni sono lontani.

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