Le tradizioni del Natale
Quelle sopravvisute e quelle che stentano a sopravvivere
Nonostante tutto e malgrado i molti fatti incresciosi di questi giorni, il Natale porta incondizionatamente gioia e felicità. Fortunatamente dalla sua “energia” ne siamo immediatamente assorbiti. Il periodo natalizio, se pur impalpabile e misterioso, si avverte prontamente nell’aria, sono convinto che sia uno spazio di tempo in ogni modo importante, indispensabile al nostro corpo, alla nostra anima, alla nostra mente, al nostro cuore, ma non al nostro portafogli, sciaguratamente ci sono i regali. Questi ultimi sono una vera delizia per alcuni, ma un vero tormento per altri: “Cosa piacerà a Roberto? Chissà se questo sarà utile a Stefania? Fabio ha già tutto, cosa potrei regalargli? A chi non lo faccio? Ma sì lo farò anche a Sergio”.
Regali, regali, regali. Proprio quelli che levano ore di sonno un po’ a tutti, che a volte ci fanno perdere la ragione, insomma mille incertezze e mille difficoltà per trovare l’oggetto giusto per ognuno dei nostri amici, parenti, fidanzati, mogli, mariti. Anche le settimane che lo precedono sono ritmate da una gran laboriosità che da sempre fa di quei giorni "i giorni del Natale": riaprire le scatole con i pastori; agganciare le palline e accendere le lucine; attaccare ai muri i disegni che i bambini hanno portato a casa da scuola o dall’asilo; aprire i biglietti d’auguri; lunghe telefonate intercontinentali; riporre i regali sotto l’albero… in conclusione tutto ciò che serve a sostenere una famiglia serena.
Tuttavia il Natale è anche caratterizzato da attempate consuetudini di famiglia. Arrivano le ben salvaguardate tradizioni. Sul tavolo ben apparecchiato ci sono i piatti di cui ci siamo sempre saziati, gli stessi di sempre, quelli che preparava la nonna e che ora desideriamo preparare con la stessa cura e passione: far bollire e ribollire lo stracotto per gli anolini; andare a cercare la gallina nostrana; fare la sfoglia e in seguito gli anolini; la gallina ripiena lessata; il lesso di manzo bollito con le verdure; la spongata a base di frutta secca; il torrone duro o morbido e arrivare poi ai più comuni panettoni e pandori. Ma al di sopra di tutto questo ci sono gli auguri, quelli che dovrebbero mostrarsi schietti e sinceri, ancora caldi e appena usciti dal cuore. Un augurio non dev’essere letto o ascoltato come una frase fatta, che quasi non si ascolta o non se ne capisce il significato, un augurio è un segno importante dove si racchiude l’auspicio di tutta la serenità del mondo.