Il crinale di Masereto
Una camminata sul crinale che divide la valle del Taro da quella del Ceno
Lascio la macchina fuori dalla frazione di Boio e m’incammino lungo il fil di costa che da Masereto porta a Prelerna, e oltre. Il paesaggio è suggestivo si alternano zone aspre e calanchive con verdi praterie; anche le piante attirano la mia attenzione… dagli alberi da frutta, tutti in fiore, si passa a boschi di quercia e faggio, che, se non fosse per il sottobosco, che pulsa vita grazie all’edera, alle primule, alle viole, alle orchidee, sembrerebbero morti, privi come sono di alberatura.
Sono presa da questa posto, mi lascio trasportare prima dalla natura e poi dal panorama… mi giro a destra e vedo la vallata del Pessola, Castelcorniglio, Specchio e in fondo il ponte Fopla sul torrente Ceno, mi volto a sinistra e c’è Solignano, il fiume Taro e così risalgo sino ai monti, dvanti a me si distinguono i monti Prinzera, Orsaro e Marmagna. Sono talmente intenta a guardare quà, là, laggiù, lassù che qualcosa nell’andata mi sfugge, non al ritorno: una croce nera, di ferro, alta su promontorio.
Appena la vedo rimango senza parole, è così bella che sembra appesa al cielo, un tutt’uno. Incuriosita salgo e con il naso all’insù l’ammiro. Arrivata, il mio sguardo cade ai suoi piedi, alla data che è incisa nel cemento: 01 Novembre 2006. Il primo pensiero va a chi non è più tra noi e poi alle persone che con semplicità l’hanno innalzata, senza scrivere targhe, senza far rumore… lasciando al pellegrino il libero arbitrio di fermarsi, pensare, riflettere, ricordare. In un momento come questo, dove tutto fa “rumore”, è bello constatare che ci sono ancora persone che hanno grande rispetto verso gli “altri”.