Università: ecco il mondo che ti aspetta

Ore trascorse sul tasto F5. Server sovraccarichi e studenti in fibrillazione per le nuove immatricolazioni
Due giorni di ordinaria follia. È quanto hanno vissuto i futuri studenti impossibilitati a iscriversi all’Università di Parma perché i server dell’ateneo erano sovraccarichi: “Il servizio non è al momento disponibile a causa dell'elevato numero di utenti collegati. Si prega di riprovare più tardi. Grazie”. L’avvenimento è anche finito in prima pagina sulla “Gazzetta”.

L’attesa per l’apertura delle iscrizioni era già fissata da mesi, era per il 20 luglio alle ore 12, ma nonostante tutto nessuno è riuscito a formalizzare l’immatricolazione. Solo alle 18 è giunta la resa: “Le iscrizioni sono rimandate al 21 luglio ore 12”. 
Avevo l’incombenza di iscrivere mia nipote perché occupata a un corso d’ammissione (a pagamento). Una lezione l’aveva già saltata proprio per dedicarsi all’iscrizione, non poteva perderne un’altra.
Così oggi, alle 12 del giorno dopo, puntualissimo, davanti al computer c’ero io… stessa storia e stesso messaggio del giorno prima: server in tilt. Ormai sull'indice c'era impresso l'F5 del tasto. 
Solo verso le 13 lo sblocco, rapidamente procedo, poi l’amara sentenza: “Sei stata inserita in graduatoria, ma non sei stata immatricolata causa esaurimento posti”. Così, senza nemmeno un numero cronologico di assegnazione, passaggio fondamentale poiché si tratta di corsi a numero chiuso.

Server sovraccarichi e studenti in fibrillazione… ma quel che è peggio è che è andato in scena lo stesso copione dello scorso anno. L’Università, proprio quella che dovrebbe essere la culla di informatici, ingegneri o matematici, è incapace di gestire anche la minima problematica del suo sito internet… non quello per partecipare alla “Prova del cuoco”. Un pessimo esempio per gli studenti, soprattutto se a capeggiare sul sito c’è lo slogan: “Università di Parma – Ecco il mondo che ti aspetta”. Il paradosso.

A questo punto mi sorge un dubbio… con quali credenziali e chi saranno i fortunati iscritti, quelli che hanno “vinto” con gli stessi criteri di una lotteria? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina!


7 Commenti
  1. Giulia

    Tutte sacrosante verità! Poi ci si stupisce se i nostri ragazzi in valle scelgono sempre più frequentemente altri atenei (UniMore, UniBo..) solo per il semplice fatto che in genere, OGNI COSA, funziona.. Non perfettamente, ma sicuramente meglio!

  2. Carlo S.

    La soluzione per una università che funzioni meglio, per disinfestare il sistema ormai inaccettabile del potere dei baroni è la rivolta degli studenti al sistema ''Tu taci e io ti aiuto''

  3. Remo Ponzini

    Sono rimasto basito, stordito, incazzato nell'apprendere che l'Università di una città come Parma sia così malridotta da avere dei server insufficienti (nel 2016 ???) a svolgere un normale lavoro di routine. Certo che si pensa male. E se fosse stata tutta una messinscena per favorire i soliti cocchi di mamma e papà ?

    Penso che sarebbe d'uopo che qualcuno facesse un esposto alla magistratura. Viviamo in una nazione colabrodo le cui fondamenta del diritto vengono regolarmente calpestate.
    Eppure il noto " Diritto Romano", ancor oggi, fa da basamento alle leggi di tante democrazie. Cito una frase tradotta dal latino:
    « Le regole del diritto sono queste: vivere onestamente, non danneggiare nessuno, dare a ciascuno il suo »

  4. Camila Parada Raineri

    Io, insieme agli altri interessati e alle associazioni di utenti e consumatori, chiederei ufficialmente l'annullamento delle attuali iscrizioni.

    Poi, non capisco, vuol dire che le facoltà a numero chiuso non fanno piú le graduatorie per merito, ma per ordine di arrivo?

  5. ELY

    Esattamente signori Camilla e Remo!!!
    In ordine di arrivo della richiesta. Dobbiamo fidarci della segretaria

  6. Maria Pia

    Da quando ho fatto io università le cose sono cambiate molto. Lauree triennali più specialistiche di due anni, crediti ecc ecc. Una cosa vedo però che è rimasta simile, la burocrazia. Noi facevamo ore ed ore di coda per iscriverci, in fila sotto il sole, lunghe serpentine di studenti con carte da bollo, fogli e foglietti. Se arrivava il tuo turno e l'ufficio chiudeva... Ti toccava ricominciare la trafila il giorno dopo... Ora non si fanno code ma click, però mi pare che la sostanza non sia cambiata!!! Permettetemi però ragazzi di farvi l'in bocca al lupo. Non scoraggiatevi mai!!! Un abbraccio a tutti i ragazzi chi continua e chi si butta nel mondo del lavoro!!!

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