Oggi ti presento ai miei

Un ricordo in "bianco e nero" per rivivere il matrimonio di Luciana e Romolo. La cerimonia si svolse a Tornolo e il pranzo a Pansamora di Bedonia. Era l'estate del 1964
Erano gli anni del “Mellini”, il famoso bar con la “terrazza” sospesa sul torrente Pelpirana che, nei mesi estivi, si trasformava nel locale più in voga del momento. Siamo appunto agli inizi degli anni ’60, e in quella balera ci sono passati un po’ tutti i giovani della valle: era considerato il punto d’incontro “più alla moda” e con il divertimento garantito.

A fianco del bar, dopo l’omonima tabaccheria Mellini-Ambanelli, c’era un negozio di casalinghi (attuale parrucchiera) gestito dalla bella, giovane e bionda, Luciana Scarsella, originaria di Tornolo. Come è legittimo immaginare, nel tempo libero, Luciana si sedeva a quei tavolini lì di fronte per un gelato o un’orzata “Fabbri”.

Erano anche gli anni del boom economico, e l’azienda veneta “Riello”, produttrice di caldaie, inviava i suoi agenti su e giù per l’Italia con l’intento di far conoscere i propri prodotti agli addetti ai lavori. A Bedonia arrivò, a bordo del suo furgoncino bianco, il signor Romolo Ferrari, proveniente da Verona. Dopo aver parcheggiato il suo Fiat 850, con il logo rosso “Riello” stampigliato sui fianchi, entrò al bar Mellini per un caffè. Una faccia nuova in paese si notava subito; se poi anche piacente, il gioco era presto fatto: “Ha visto che bel paese Bedonia? E poi alla sera si balla… proprio qui, sulla terrazza”, gli dissero spavalde e sorridenti le due amiche Luciana e Silvana (Chiappari). Inevitabilmente, sul far della notte, si ritrovarono tutti e tre sulla pista a ballare, al ritmo segnato dall’orchestrina, il twist di Peppino di Capri “A Saint Tropez - la luna si desta con te…”.

Luciana e Romolo, dopo quel ballo fatale, non si persero più di vista. Dopo qualche mese, fatte le dovute considerazioni, lei gli disse: “Oggi ti presento ai miei”. Esattamente due anni dopo, il 24 agosto del 1964, si sposarono nella chiesa parrocchiale di Tornolo. Quella data cadeva di lunedì, e venne scelta per il felice evento in quanto era il giorno di chiusura settimanale della bottega –giornata solitamente riservata per scendere a Chiavari per l’approvvigionamento degli articoli.

A raccontarmi i dettagli di questa bella storia “in bianco e nero” è Maria Pina Agazzi, cugina di Luciana e quindi bene informata sugli avvenimenti, nonché tra gli invitati in quella giornata: “Il banchetto nuziale si svolse -come la gran parte dei Bedoniesi usava fare in quel periodo- a Pansamora, presso la “Pensione Barbieri” gestita dalle sorelle Lia e Anita. Al pranzo, oltre agli amici veronesi, c’era tutta la gioventù bedoniese, e ricordo che la gran parte delle ragazze erano molto eleganti: gonne sotto al ginocchio, cappello e guanti di pizzo”.

È ancor oggi risaputo che le persone frequentavano molto volentieri “Pansamora”, complici il bellissimo contesto immerso nel verde e l’ottima cucina tradizionale: “I gaudenti e benestanti del tempo sceglievano questo luogo anche per fare merenda, e spesso e volentieri tardavano, magari per restare a cena e chiudere poi la giornata con un ballo approntato sulla pista al centro del giardino. Ricordo anche i camerieri, sempre in abito nero impeccabile e vassoio ben saldo sulla mano, uno era Ugo Bassi (il papà di Franca e Giovanna), mentre l'altro Gino Mallero”.

A testimonianza di quella bella giornata, sono state messe a disposizione le fotografie contenute nel classico “album di nozze”, molto probabilmente scattate amichevolmente da qualche invitato.
Ce n’è una in particolare che mi piace tantissimo, poiché rispecchia a fondo quegli anni, tanto da far ricordare il film I vitelloni di Fellini. Si tratta di un gruppo di ragazzi, palesemente abbandonati sulle “sdraie” del giardino, con tanto di occhiali scuri, nell’intento di celare alla bell'e meglio il pesante “fardello” di quella giornata.

Ringrazio quindi i loro figli, Silvia e Paolo “di Como”, per aver esaudito la mia richiesta, ed aver così contribuito a far rivivere questa classica giornata “anni ’60”, e nel contempo per aver ridato vita a luoghi leggendari e a persone ancora care ai Bedoniesi.

Hanno collaborato a questo post:


L'abum di nozze, con il Mellini e Pansamora



8 Commenti
  1. Silvia

    Grazie di cuore Gigi. Ricordi riportati perfettamente, mi è sembrato di sentirli ancora dalla voce della Luciana. Che emozione!

  2. Isa

    Ma che spettacolo di prima mattina!!! Bellissime foto... in cui ho trovato tanti volti conosciuti... una giovane ed elegantissima Maria Pina, la mia maestra Laura, la Duina... e riguardando con più attenzione chissà quanti altri ne troverò! E quanto era bello "Pansamora" un locale da fare invidia a ben più famosi luoghi di villeggiatura!

  3. Nicola Cattaneo

    Spettacolare ricordo familiare, che come giustamente fai notare, coinvolge e riporta a una comunità, ormai quasi scomparsa, ma che vive in queste immagini e parole, per cui siamo grati a tutti quelli che hanno collaborato al post...
    Solo che in tutte le foto... anche cercando... manca Renato... dato che amava molto le feste, la compagnia, mi viene il dubbio che fosse sempre in giro con gli amici di allora a brindare e ridere... e per questo sia sfuggito alle foto... ora con questo nostro ricordo probabilmente ricominceranno i brindisi dove sono ora... con Romolo sicuramente partecipe, e Luciana al centro della festa!!!

  4. Graziella

    Che bella! Raccontata come un film. Direi complimenti agli sceneggiatori ma a volte la realtà è più affascinante.

  5. In'amiga

    Riconosco tra gli altri il Comm. Ghiorzo con la moglie, Duina e Lino Ambanelli, il giovincello Franco Cattaneo e tra I Vitelloni Franco di Ninon, Titì Rossi, Sandro Sozzi, Pietro Marcenaro, Gigi Tedaldi.
    Grazie grazie di questo bel salto nella dolce vita della nostra Bedonia

  6. Paolino

    Grazie Gigi emozioni e ricordi....sempre a Bedonia.

  7. Cecilia Bordone

    Grazie per aver fatto rivivere a mio padre Claudio, cugino di Luciana, momenti felici di gioventù, ormai lontani, ma indelebili nel cuore e nella mente.

  8. Antonella Camisa

    Che eleganza a quei tempi! Belli gli sposi, gli invitati, le foto.. e come sempre, il tuo racconto, Gigi.

Commenta

Somma e invia : 15 + 5 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Il granoturco di Costantino

I periodi di siccità come quello appena terminato, nel bene o nel male, ci sono sempre stati: vediamo quindi in cosa si confidava nel passato

Vivere bene in montagna

21 eventi in tre giorni per spiegarvi chi siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare

Fate silenzio: ci sono le elezioni

Un silenzio imbarazzante aleggia sulla Valtaro, eppure ci sono le elezioni

Ritorno al futuro

E se un notiziario del 1988 ti scaraventasse in un passato che non è nient'altro che l'oggi e forse anche il domani?

La panchina del Penna

È nata in questi giorni una diatriba sulla collocazione di questo manufatto e relativi confini di appartenenza

Giallo Ranuncolo

Una passeggiata tra i campi gialli della Valtaro