Costalissera e Terra Rossa
Distano solo un paio di chilometri dal centro di Bedonia (quando si è giunti al 'Cristo' si prosegue per la stradina sterrata), ma una volta lassù si è davvero fuori dal mondo. Là mi riaffiorano tanti ricordi, rivedo altrettante situazioni che nonostante gli anni sono rimaste intatte, una sorta di cura prodigiosa contro il tempo che fugge.
Rivedo la stessa pianta di mele dove con il coltellino intagliavo la corteccia per mettere un segno ai periodi della mia crescita; una capanna sull'albero, quasi identica a quella che costruii io, anche se il 'proprietario' di oggi l'ha resa un pò più tecnologica; c'è ancora 'u Negrettu' a tagliare la legna e a trasportarla a casa con il trattore; le stesse pozzanghere da evitare per non imbrattare le scarpe se no a casa erano 'rosari'; i pini di 'Galli' ora altissimi e fittissimi, mentre allora riuscivo comodamente a portarne a casa uno, rinchiuso furtivamente dentro al sacco di patate, per fare poi l'albero di Natale a casa di Ida.
Solitamente mi fermo per una mezz'ora, per la canonica fumata di sigaro, e ho modo di riascoltare anche gli stessi suoni famigliari a quei luoghi: i cani di 'Zucca' che si sgolano a fare lo stesso identico trambusto, si sentono le api come gli aerei passare, poi il canto del 'Cucù' contrastare quell'apparente silenzio e, nonostante sia primavera, sentivo persino le castagne cadere.