I tanti volti della pittura
Ho notato che alcune tele di Arturo vanno oltre il "cubismo" (Picasso, Braque) per approdare a visioni "futuriste" (Balla, Marinetti), tant'è che non lo avevo mai visto rappresentare scorci di pura invenzione con campagne, alberi, case e composizioni urbane con qualche riferimento alla pittura di Hopper. Il resto dei suoi lavori è un'infinità di facce, doppi volti e maschere in cui ho letto chiari riferimenti al Teatro in una quasi ossessiva rappresentazione scenografica che denuncia una fuga sognante dalla realtà quotidiana. Ogni opera ha la forza del racconto; basta seguirne il messaggio eclissato ma non troppo tra un rosso carminio o un giallo ocra, lungo le molteplici sfumature, le linee, le ombre, le luci a volte improvvise ed abbaglianti.
Mi sono introdotto poi nello spazio di Valentina, giovane pittrice, meno furiosa e più meditativa rispetto al genitore. Su candide pareti escono volti e corpi inscatolati, fusi tra loro, facenti parte di una realtà immaginaria, metafisica, intima e a volte sofferta: probabilmente una testimonianza di particolari momenti di vita vissuta e reinterpretati con dolente leggerezza pittorica. I quadri di Valentina Curà, intriganti, spesso ermetici, rispecchiano il suo sguardo.
Inutile raccontarvi il resto. Questa è solo la mia personale lettura. Posso solo aggiungere: "E' da vedere". I giorni e gli orari d'apertura...
Arturo, parte essenziale di Bedonia, della nostra cultura, dei nostri ricordi. Un artista a tuttotondo. Complimenti, anche alla figlia d'arte.
Le opere di Valentina Curà,al di là della bellezza ,hanno un grande potere: fanno riflettere..cosa rara nella pittura moderna.Grande talento!
... forse non riuscirò a vedere la mostra e di ciò me ne rammarico !
Per fortuna ho avuto modo di aver visto altre opere di Arturo e quindi sono sicuro che anche queste siano più che apprezzabili come pure quelle di Valentina !!!
Per fortuna ho anche avuto la fortuna di conoscere Arturo e le sue poliedriche performance: musicista, scrittore, poeta e cantore in dialetto bedoniese, pittore, regista e spero, ma non ne sono sicuro, di non aver dimenticato qualcosa.
Di un'altra cosa mi rammarico: del suo abbandono di Bedonia !!!
Mi mancano le chiacchierata notturne spesso incentrate sul cinema, le infinite "polemiche" sui fatti di cronaca, sulla vita sociale, sulla politica, sulle sue infinite "provocazioni" !
Grazie Arturo ... grazie ... Maestro !!!
Stefano
Domenica scorsa, ho ammirato la mostra: era presente Arturo che pensavo, lontano nella sua magione borgotares, fosse ormai cittadino e godesse di meritato riposo...
Al contrario, al cospetto dei vividi colori dei suoi quadri, liquidi, mediterranei, ricchi di citazioni, ho appreso dalla viva voce dell'Autore che la vena pittorica bedoniese non si era fermata; anzi,
Arturo, a volte, quando l'ispirazione artistico-pittorica ruggeva, dipingeva fino alle due notturne.
Di Valentina conoscevo la bella copertina del romanzo autobiografico paterno "Piccole passioni" e per me i suoi quadri in mostra sono stati rivelazione.
Una rivelazione, alla Bacon o alla Tony Mutzlinger, tratti di realta', senza illusioni, che non pensavo essere in una artista dal viso sereno di Valentina.
Una rivelazione di come i giovani artisti vedono la realta' che ci circonda, come quella del quadro del "Lager" sul tetto, o quello della trasfusione .
Due Autori che vale la pena di conoscere, per conoscerci.
P.s: Spero che alla prossima mostra in Valtaro, Arturo metta anche qualche suo disegno a china dei potenti volti montanari (visti alla mostra degli anni '80 alla pensione ex Biolzi).
Ciao Stefano, a Te, a Tua moglie, a Simona e a Tua Madre , auguri di Buon Natale e sereno anno nuovo. Claudio M.
Nell'ultimo giorno dell'anno ho voluto concedermi un momento di puro piacere e quale migliore occasione della mostra di Arturo e Valentina Curà "I tanti volti della pittura".
Appena entrata sono stata subito catturata e avvolta dai colori caldi e intensi dei quadri del pittore bedoniese. Le tele, la carta, il legno fanno da terreno per le pennellate e per i tratti di penna che tracciano ora volti umani, ora paesaggi di terre lontane che trasportano l'osservatore in un mondo fatto di sguardi, maschere, case, cielo e terra in cui ciascuno di noi può trarre emozioni, esperienze e vissuti assolutamente personali. E Arturo è proprio un maestro nel condurre le persone nel suo mondo fatto di luci e colori a volte accesi, a volte sfumati, ma sempre comunicanti grande pacatezza e meditazione che solo le espressioni dei suoi personaggi sanno trasmettere.
Una vera scoperta è stata per me Valentina, la figlia di Arturo, che per non smentire le leggi di Mendel, dimostra di avere un talento innato e sicuramente da coltivare con passione e impegno. I tratti e i soggetti della sua visione pittorica sono diversi da quella paterna, ma altrettanto affascinanti e invitanti ad una attenta osservazione.
Ovviamente non sono una critica d'arte nè la mia vuole essere una recensione giornalistica, ma vorrei semplicemente invitare coloro che ancora non lo hanno fatto ad andare a visitare questa mostra che difficilmente a parole si riesce a raccontare.
Un saluto e ancora complimenti a Valentina e Arturo Curà.