Sul Monte Penna dopo la nevicata
Una passeggiata con le ciaspole nel "Mondo di Narnia"
Il camino del Rifugio Monte Penna fuma come un bastimento a vapore e il tetto mostra tutto lo spessore della neve caduta nei giorni precedenti: un metro. La premessa è quella che aspettavo: sarà una gran bella giornata.
Bevuto il caffè e noleggiate le ciaspole si può partire. I 602 ettari di foresta demaniale del Penna sono immacolati, la faggeta è più silenziosa del solito, tutto è attutito, quasi per non alterare quel sottile equilibrio creato dallo spesso manto nevoso.
Solo camminando con le ciaspole è possibile cogliere la neve “vergine”, alta, soffice e pulita, segnata solo dalle impronte di qualche animale di passaggio. Le strade sono trasformate in piste battute, chilometri di sentieri idonei anche per lo sci di fondo, oltre che per passeggiare in tutta tranquillità, compresa la strada per raggiungere il rifugio “Faggio di tre Comuni” (temporaneamente chiuso).
Siamo ancora lontani, il sole si abbassa e il vento gelido si alza, meglio tornare verso il caldo vin brulè che ci aspetta al rifugio di partenza, anche se nessuno sembra temere il freddo, proprio come laggiù a Narnia.
FOTO: il Monte Penna imbiancato
Bellissimo! Un panorama meraviglioso!!!
Anche io lo ricordo tanto freddo ma tornerei volentieri!!!!
Puoi per favore mettere anche le foto con la neve all'alba, che sicuramente avrai fatto??? o pensi di farle a breve? che l'alba sul Penna con la neve secondo me sono una cosa fantastica...
Sono stato tante volte "int'a Penna" tra i 65 e 55 anni or sono, ma mai d'inverno.
Ora queste stupende immagini mi fanno venir voglia di ripartire! Mah..... temo che dovrò accontentarmi delle foto.
Foto meravigliose.... Un paesaggio da incanto. Nonostante i 200 Km che mi separano dal Penna il breve commento sulla passeggiata e le foto di un posto che è entrato nel mio cuore mi hanno rallegrato questa giornata!!! Complimenti!
Era la montagna del piu' alto Dio dei Liguri, Penn, il Dio delle alture, anche per loro, che non sapevano il significato di stress, inquinamento e caos, salire significava comunicarsi con il Sovraterreno, il Divino. Cio' che affascina lassu' e' appunto questo piu' che quella bella statua di bronzo. Il celo stellato sopra di me.... cosi' diceva il buon Kant, be' ,ti invidio un po' caro Gigi. Buone escursioni.
Non ho parole! Ho chiuso gli occhi dopo aver letto e guardato: mi sembrava di sentire sulla pelle quell'aria salubre e 'fèn-na' dei nostri posti, ho sentito i rumori del silenzio ovattati e arcani e il mio cuore si è colmato di un'emozione che non so spiegare.... Quando ho aperto gli occhi e ho visto le immagini 'di tanta magnificenza' mi sembrava di essere lì, anche se tanto lontana e... idealmente sono tornata bambina, quando mamma mi imbacuccava e mentre 'mè menèiva coa lesòra' sentivo le sue esortazioni: -và piàn e ne stàte bagnà che dòpu te vè u pichettu ai pè....
Questa volta non commento, ma esprimo solo invidia per una giornata che deve essere stata veramente un dono unico della "nostra" natura...... e, complimenti al solito esaustivo servizio fotografico!!!!
Gigi, riguardando la foto del testo, sulla cima del monte, sembra ci sia un presepio: la natività a proteggere: nessuno se n'era accorto?