Rettangolo d'autore ignoto

Questa facciata non è solo dei proprietari ma è del Paese
Iera sera, assieme ad Arturo, ci siamo soffermati davanti all'ultima opera d'arte nata a Bedonia.
In quella Bedonia "estetica", che, in un modo o in un altro, fornisce da tempo materiale ghiotto per chi voglia usare la critica come oggetto di riflessione. Lasciamo le considerazioni ormai tramontate (ma sempre valide) sui disastri compiuti in via Garibaldi (a partire dai marciapiedi), sul posizionamento (e non) delle statue in pietra e anche le chiacchieratissime e vigorosissime "aiuole firmate" ai lati della Chiesa.

Facciamo due passi verso la piazzetta Cesare Battisti dove da secoli s'incontrano le tristi pavimentazioni in autobloccanti di via Trieste e di via Vittorio Veneto, un tempo rosse e oggi di un rosa stinto post-romantico. Qualche anno fa, proprio qui, è stata restaurata e ridipinta la facciata nord dello stabile che congloba l'arco di sinistra per chi guarda. Se si alzano gli occhi lungo questa facciata non può sfuggire un tratto di muro in ottima vista, facente parte della facciata, però rimasto, come si dice, dov'era e, purtroppo, com'era!

Si tratta di uno stabile condominiale. E lo si coglie al volo perchè i condomini della parte ridipinta in 'rosso sangue di bue', arrivati in prossimità dei vicini, devono aver sospeso la stesura del colore, si vocifera, in seguito a incomprensioni. Hanno curato cioè il loro intonaco lasciando al suo destino il rettangolo grigiastro!
Questa frattura ha qualcosa di surreale... volendo disquisire d'arte, potrebbe essere anche l'esercizio di un pittore in vena di "istallazioni" degne della Biennale di Venezia. Invece è solo il prodotto di una scelta perlomeno balzana, visto che non dovrebbe trattarsi di fatto pecuniario (saranno in tutto cinque metri quadri!). Dietro la parete grigia si deve aver esclamato: "Qui c'è mio e il mio muro non si tocca!".

Il rettangolo incriminato, di un 'non colore preistorico' e testimone di un abbandono straziante, scombussola l'intera facciata, diventa un'azione di protesta, una ribellione 'montanara'... insomma grida ad alta voce il diritto di essere brutto in barba ai passanti e all'intera comunità.
Molti hanno pensato che al momento della ridipintura (e della curiosa decisione) avrebbe dovuto intervenire l'Amministrazione Comunale con una sacrosanta imposizione: questa facciata non è solo dei proprietari, ma è del Paese e una tale contraddizione stilistica non fa bene alla sua immagine di "luogo turistico".

E' comunque il simbolo di quella certa leggerezza con cui a Bedonia si cura il lato estetico delle cose, quell'accontentarsi, quel gusto per il "non finito". In ultimissima analisi la famosa cultura bedoniese: du trattu lì.

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9 Commenti
  1. tatagi

    caro evaso, non voglio fare commenti! Ma ben si sa che ''dunde ghe me' ghe me!......Un tempo Max avrebbe avuto tanti clienti da assistere su '' dunde ghe me' '' . Speriamo venga risolta la questione con il buon senso! ciao e buon riposo!

  2. valebd

    eheheh...pensare che pure la mia nn è da meno...va be nn è dipinta ma è stata restaurata solo su due facciate su tre.....va be si nota di meno hihihihihi

  3. Cat Woman

    Se qui a Pescia se accadesse un simile sgorbio i proprietari del palazzo sarebbero già "ai ferri". perchè devono esistere sempre "altre italie" ma non facciamo tutti parte del BEL PAESE???

  4. Vita

    Ti dirò, caro Esvaso, che a me disturba di più il rosa sangue di bue...
    Non per essere controcorrente, eh?

  5. max

    Qualche metro più in là, un'altra piazzetta, qualche sera fa...
    un'altra musica, e che musica!
    Il trio Briareo ci ha regalato una serata di gran classe.
    Trattare, senza retorica, un argomento duro come la vita degli emigranti nelle miniere di carbone in Belgio non era facile, ma ci sono riusciti. Bella l'idea del grande libro narrante che veniva sfogliato ed accompagnava il racconto con i bei disegni di Terroni.
    Bravissima Giuliana che con i suoi aneddoti e la sua voce ha dato coninuità allo spettacolo: breve come un'emozione, un bel sogno che al risveglio lascia il desiderio di riprenderlo...
    La fisarmonica di Patrizia entra nel sangue, ti introduce nel racconto, cupa, disperata, dolce, allegra, spensierata... come la vita.
    Grazie della splendida serata.

    max

  6. Peonia

    In parte la penso come Vita...
    quei colori sgargianti mi sembrano fuori dal contesto, ma per filosofia dico che ognuno del suo fa cià che vuole...non apprezzo molto la tua filosofia estetica che urla quasi allo scandalo se una facciata e finita solo a metà...secondo me quella casa è bella anche così...

  7. Gianka

    lo scandalo è altro...... molto ma molto peggio la scelta adottata di stendere gli autobloccanti (in cemento) nelle vie più antiche del paese (via trento e via v veneto) e che ancora nessun amministratore abbia pensato di sostituirle!!!!

  8. Marie

    Mentre tu eri sul mio blog, io ero sul tuo... a scrivere la stessa cosa. è stato un piacere, occhiali fantastici, aperitivo arricchito dalla tua conoscenza. io adoro bedonia.

  9. Stefan

    i mali di Bedonia sono ben altri...... a buon intenditor poche parole

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