Ghè d'la néva a Borgter?

Il famoso detto popolare parmigiano non passa mai di moda
Eppure non c’è l’oceano di mezzo, tanto meno le Alpi, tra noi e Parma saranno sì e no una cinquantina di chilometri.
Proprio per questo motivo la percezione delle stagioni, sia qui che giù, non dovrebbe essere tanto diversa: gli alberi sono ricoperti di fiori, da settimane non si vede una nuvola in cielo a pagarla oro e la temperatura pomeridiana è ben al di sopra dei venti gradi… ma nonostante questa premessa la percezione della realtà è differente.

Dico questo perché ogni volta che vado in città e scambio due chiacchiere con qualche persona scatta la fatidica domanda: Ghè dla néva a Borgter ?
Questa è proprio una consuetudine che va avanti da decenni e in tutti i periodi dell’anno, sì, anche a ferragosto.
L’interrogativo me l’hanno posto anche qualche giorno fa, per ben due volte (e infatti mi sfogo un po’), nonostante quel giorno il termometro del Centro Cavagnari segnasse 26 gradi!

Io la prendo sempre in ridere, ma a sto punto mi sorge il dubbio… non è che la gran parte dei parmigiani sarà convinta che la Valtaro sia posta tra le vette delle Dolomiti?


24 Commenti
  1. Enrica S.

    Parla in questo modo chi si ferma ai luoghi comuni sul montanaro, chi invece va oltre l'apparenza e viene a conoscere il nostro Appennino, non ne può più fare a meno e si compra la seconda casa o ne affitta una tutto l'anno perchè vuol venire a festeggiare Capodanno al calore del caminetto, a respirare un po' tranquillità e di aria buona durante i weekend, o a coltivare i propri hobbies. D'accordo, capita specialmente in inverno di essere guardati con sospetto a Parma se si hanno "le scarpe grosse" perchè qua c'è mezzo metro di neve oppure sentire battute come quella riportata ma non ti curar di loro e passa...sono persone che ignorano nel senso che non hanno ancora avuto la fortuna di conoscere le nostre magnifiche valli (recessione a parte).
    Conosco persone che impazziscono per i ristoratori della valle e che dicono che da noi si mangia bene e si spende poco...

  2. Franco Brugnoli

    Per tanti anni, ogni mattina, mi sono recato a Parma. Prima, quando studiavo e poi, per lavoro. Per cui, questa frase della neve, mi è arcinota. Anzi, ricordo il primo giorno che ho preso servizio, nel palazzo direzionale delle Poste, in Via Montebello, un'anziana signora, già in odore di pensione, mi disse:
    "Oh, lei viene da Borgotaro? Chissà quante belle caprette avrete lassù...".
    A me, che con "Heidi" non avevo nulla da spartire, sono girate ovviamente le palle.
    Ricordo che si vendicò un mio collega (che sarebbe poi divenuto, di lì a poco, assessore allo Sport a Borgotaro), il quale, nel periodo estivo (in luglio e agosto, quando si rasentavano a volte i 40 gradi), ogni mattina arrivava a Parma e li anticipava dicendo loro: "T'è durmì stanòt".
    Bella vendetta, no?

  3. Beppe

    A domanda del "beeeep" urge risposta del "beeeep" !
    Prova a rispondere:
    "NO, ma vedo c'ì stupid, à Pèrma, ì nason sempar pù......."
    Effetto garantito, testato ripetutamente.

  4. Giacomo

    Basti pensare ai parmigiani, milanesi, ai "cittadini in genere" che hanno la casa in valtaro quando la raggiungono per i ponti lasciano la città dicendo: "vado fa fare il week end in montagna..."

  5. Giuliano M.

    A me chiedono: Ghe d'la neva a Berdi? - Ma son miga a Berdi! - Alora gh d'la neva a Bersei? - An son miga ed Bersei! - Alora, ghe d'la neva a Borgter? - Ma son a Bedonia e ghe bel temp pù che in pianura!

  6. Roberta Camisa

    Carissimo, lodi lodi lodi a questo post!
    Permettimi una piccola correzione: non ti chiedono:“Ghè dla néva a Borgter ? ”, "Ghiv' dla néva a Borgter?", come a sottolineare una condizione di possesso esclusiva di noi montanari (precisazione: Borgotaro 411 m slm).
    Tu pensa che io da più di 10 anni abito a Parma praticamente tutta la settimana, cosa credo ormai risaputa dai miei colleghi, ma non c'è verso, in inverno la fatidica domanda viene ripetutamente posta, e io tutte le volte devo rispondere: "Mah, per quello che no so o per quello che mi dicono al telefono...". Quest'inverno però ho avuto dei piccoli momenti di godimento quando ho più volte risposto che ce ne era di più a Parma che a Borgotaro perchè, se non l'evevano capito, era neve che veniva dalla pianura!
    Vorrei aggiungere che ad agosto-settembre attaccano l'altra solfa: "I nasson i funz a Borgter?" (chiedo perdono per il barbaro dialetto) e tutte le volte a rispondere: "Non lo so, non ci vado e non li mangio neppure", come se tutti avessimo stampato in fronte il patentino dei cercatori di funghi!
    Aggiungerò un carico da 90: io ho cugini che abitano a Parma e dintorni, che spesso invitiamo a venire a trovarci a Borgotaro; risposta classica:" Eh sai dobbiamo organizzarci, sai a venire in montagna e poi sai è un po' lontano!": chissà come faranno tutti quei pendolari che la strada la fanno tutti i giorni da decenni!
    Ultima cosa: un grazie a Beppe per il suggerimento della risposta, che adotterò!
    ciao a tutti

  7. Titta Savio

    Divertentissima e acuta osservazione, Gigi!!!!!
    confesso che anch'io, quando penso a Voi, non Vi faccio parmensi quanto piuttosto gaudenti abitanti di vallate splendide, ricche di Cultura e di Storia, attenti alla gastronomia e con una qualità di vita alta ma "a sè".
    Quasi degli "apolidi geografici" che hanno saputo curare e mantenere vivace questo scorcio di nord Italia.

  8. Giacomo

    Negli anni sessanta ho insegnato, per tre anni, a Parma. Da dicembre in avanti, un giorno sì uno no, mi sentivo rivolgere la solita domanda: C'è neve al Borgo? A rivolgermela era il mio unico collega: Bruno Salati. Unico perchè le nostre due classi erano relegate in locali di fortuna, staccati dalla sede scolastica. Un mattino, di quelli con tanta brina, ma con un azzurro che non vedo mai altrove, sono partito per Parma, ma giunto a Solignano mi sono trovato immerso nella nebbia. Sono così arrivato a scuola con un poco di ritardo. Il collega, che aveva gentilmente controllato la mia classe, mi venne incontro, quasi preoccupato. "C'era neve su?". Ero un poco irritato per il viaggio e per il ritardo, così ho risposto in malo modo: "No! Gh'è un su cuzì"!, accompagnando le parole con un gesto che indicava sì la rotondità del sole, ma anche qualcos'altro.

  9. Remo Ponzini

    I commenti che ho letto sono molto significativi e fotografano nel migliore dei modi l'atteggiamento dei parmigiani nei confronti di noi "montan".
    Mi sono anche chiesto se queste espressioni colorite (!) con cui ci accolgono rappresentino solo un modo di rompere il ghiaccio o altro. Ma la reale percezione non si discosta affatto da quella che avete manifestato.

    Che infastidisca un pochino questa presupponenza mi pare assodato. Tendono a mettersi in cattedra i cittadini ma noi poveri montanari potremmo fargli presente che, oltre all'aria, abbiamo pure un fine cervello.

  10. Loretta

    Ciao a tutti... credo sostanzialmente che tutti i cittadini facciano queste domande a dir poco fastidiose perchè a parlare è l'invidia... forse loro non possono permettersi di vivere in 'montagna'... e forse non ne sarebbero neppure capaci, poveri...

  11. Arturo Curà

    La fatidica "Ghiv' d'la neva a Borgtèr" sigla alla perfezione certo gigionismo teatrale ed altezzoso del cittadino parmense che è un po' sbragone, votato alla spiritosaggine a tutti i costi e che, come molti quadrupedi, segna il proprio territorio orinando in giro per definire i sacri confini tra Pianura e Montagna. Allora... il parmigiano prima ti squadra, sbottona la patta e sparge i primi spruzzi, poi fissandoti ti fa la domanda metereologica da un milione di dollari. Se la risposta è negativa si cruccia, se invece gli racconti che ci sono almeno due metri di neve, gli si illumina il volto e parte la seconda domanda: "Ma i lupi... ci sono i lupi?".
    Gli leggi negli occhi il piacere del dramma e nella voce il graffio del melodramma verdiano perchè "Verdi", vi dice tutto ammiccante in si bemolle, "è come il maiale: non si butta via niente!"
    Che bella differenza! Da noi in montagna, con neve o senza neve, dare del maiale a qualcuno è roba da denuncia, nella città di Maria Luigia dare del maiale a Verdi è una sciccheria.
    Che strana città nebbiosa!

  12. Maria Pia

    Sorrido sempre a questo tipo di domande, ma non nego che con un po' di perfidia, qualche volta, ho sfruttato a mio favore questa situazione.
    Alla fine di agosto,con altri colleghi mi recavo "in pianura" per le nomine scolastiche. Quando i "Cittadini" (e non lo dico con spregio!) sentivano che sceglievamo Borgotaro, o peggio ancora Bedonia, Bardi, Tarsogno o Albareto, ci guardavano con occhioni grandi chiedendoci: Ma sai dov'é?
    - Certo ci abito! - Ah ma davvero? e Nevica tanto? e noi per risposta - Certo tantissimo, anche due metri da novembre a maggio..... E loro: -per fortuna che li scegliete voi i posti in montagna! E noi, ridendo sotto i baffi : NO per fortuna che NON li scegliete Voi!
    Per concludere mi piacerebbe puntualizzare, che questi commenti mi han sempre divertito, ma credetemi, in Val Taro e Val Ceno si può abitare, e per muoversi non serve il gatto delle nevi, ma un'automobile qualsiasi. D'inverno basta mettere le gomme anti neve, anzi, un suggerimento, mettetele anche in città, a volte le nuvole non si accorgono di sorvolare la pianura e versano dei bei fiocchi bianchi anche lì.

  13. Brontolo Né

    E' tutta una questione psicologica che deriva da molto lontano... per quelli della pianura valicare l'appennino ed andare verso il mare, voleva dire partire per terre lontane.
    Da Parma ad Albareto sono circa 80 km da percorrere in poco più di un'ora
    Da Albareto a Sestri Levante circa 55 Km da percorrere in poco più di un ora
    Come tempistica siamo a circa metà strada ma ancora bassi, prima d'arrivare al passo delle Cento Croci a circa 1060 m slm ce ne è ancora tanta di strada da fare.
    A quei tempi voleva dire addentrarsi nei boschi, che dalla pianura si vedono ancora oggi senza limiti, voleva dire soffrire freddo, camminare con la paura di qualche incontro non piacevole, e durante la piccola era glaciale verificatasi nel medio evo e protrattasi fin quasi ai giorni nostri, addentrarsi nell'alta valle del Taro era certamente proibitivo per chi non era ben temprato e si sa le nomee son dure... durissime a morire!
    Da qualche parte questa benedetta neve ci deve pur essere ... ed allora dove se non nelle valli "lontane" e così la fantasia si scatena, lassù c'è la neve! il ghiaccio! ci sono i lupi ed i montanari, meglio star lontani!
    Non sanno cosa si perdono, meglio così! per quanto mi riguarda almeno una volta all'anno, per me meglio da Dicembre a fine Febbraio mi ci faccio un bel fine settimana, e come dico sempre, si respira quell'aria "antica", vera, sincera, che rende la valle unica; naturalmente senza nulla togliere agli altri periodi in cui la valle assume connotati diversi, ma sempre molto particolari per soddisfare il carattere di ognuno di noi, sembra lo faccia apposta.
    Lasciate che credano in quello che si immaginano, e chi, come me, possiede un bel paio di baffi, dietro quelli sorrida nel dichiarare : SI! TANTA NEVE E TANTI LUPI, ma anche cervi, orsi, e sapessi le vipere!
    Un po come quando qualcuno si interessa incuriosito al fatto che le mie figlie sono adottate e la prima domanda è sempre la solita : ma sono sorelle? ed io sempre rispondo : si certo, ma di padri e madri ignoti, e l'altro risponde sempre: certo si vede si assomigliano! (se i padri e le madri sono ignoti come si fa a sapere se sono sorelle? impossibile, eppure oramai nella loro testa indagatrice la risposta era già formata)
    Così per la neve a Borgotaro, qualsiasi risposta diate non ha importanza... la neve c'è! ed allora buon divertimento con le risposte più argute di questo mondo.
    A proposito mi stanno dicendo che ieri è passato lo spazzaneve... ma forse era il 1° Aprile!

  14. Claudio M.

    Quando si andava a giocare a calcio in pianura, negli anni '60, i tifosi di parte avversa, immancabilmente, ci accoglievano con il grido : "Montaner".
    I nostri capitani Carlo Serpagli o Luigi Cattani ( "Cedro" ) ci avevano insegnato a non rispondere alle provocazioni, o tutto al piu' a sussurrare, vicino ai calciatori avversari: "Mangianebbia".
    Ora la nebbia in pianura non c'è piu'...

    P.S: Stamani sulla "Gazza" ho letto un bell'articolo di Franco Brugnoli sul mitico, intramontabile, "Cedro" - Luigi Cattani: Ciao Cedro (Luigi).

  15. Stefano B.

    Un post simpaticissimo hai fatto centro ancora una volta, comunque anche a me e' capitato tante volte e a dire il vero mi dava fastidio perche' mi da va un senso di inferiorità anche se per i parmigiani penso sia normale dire quella frase, comunque la nostra montagna noi ce la teniamo stretta.

  16. Marco Biasotti

    Proprio l'altro giorno con uno di questi tizi (che noto essere in riproduzione continua) mi sono preso una rivincita epica.
    L'essere in questione abita a Collecchio e possiede un'impianto fotovoltaico uguale al mio, con uguale esposizione a sud, uguale potenza (20Kw) e identica inclinazione delle falde, per cui paragonabile in tutto e per tutto.
    Ora, quando gli parlai del mio impianto, sorridendo, asseriva che avrebbe prodotto molto meno del suo essendo in montagna, bene, dati alla mano in un'anno di esercizio il mio ha prodotto ben 2862 Kwh più del suo...... ah... avreste dovuto vedere la sua faccia!
    Eh, son soddisfazioni.....

  17. Lina

    Ciao Gigi,
    che fermento per questa frase tanto banale quanto vecchia!!!!
    La cosa mi piace da matti: è la dimostrazione che LO SIAMO DAVVERO MONTANARI per nostra fortuna a mio avviso, e, in un modo o nell’altro lo sentiamo!!!
    … è una frase che riesce ad infastidire ancora anche mio padre … fantastico!!
    ..in questo mondo globalizzato ci sentiamo non solo del nord o del sud, italiani, europei o per i più aperti cittadini del mondo ma attenzione, attenzione “ MONTANARI o di PIANURA”… e ciò almeno da 70 anni sommando la mia esperienza a quella di mio padre... non so per voi ma per me “è cosa buona” !!!
    Il significato della domanda secondo me è cambiato nel tempo : per mio padre fu un simbolo di denigrazione portato dall’idea del diverso progredire della civilizzazione in montagna e collocato nel contesto storico forse è più comprensibile il senso di fastidio, loro hanno vissuto questa discriminazione…
    Quando è “toccato il mio turno” la fortuna ha voluto che le cose fossero abbondantemente cambiate e io l’ho sempre visto come un “segno distintivo”…
    Mi ha sempre dato orgoglio il fatto che si accorgessero che ero montanara perché io me ne vanto!!!
    Evviva Heidi!!!

  18. Fausto

    Personalmente l'ho sempre presa sul ridere, perchè tutto sommato quelli che conosco riconoscono anche le qualità sia delle persone che dei posti.

    Certo, le mele marce che ci fanno sfigurare non mancano, ma non credo che ne siano rimaste poi tante.

    Fino a quando me lo chiedono significa che avrò la fortuna di vivere nei miei monti, e allora risponderò sempre con il buon umore.

    E poco importa se per loro Bedonia, Berceto, Bardi, Borgotaro ecc.. sono tutti esattamente nello stesso punto ;)

  19. Stefania Sala

    Pensate che a me, che abito a Momarola, una ragazza di Roncole (di Bedonia, non di Busseto) ha chiesto: "Quanta neve c'è a Momarola?" e dire che ci separa sì e no 1 km e mezzo...!

  20. NDM

    Oggi mi son divertito con poco.
    All'ennesimo parmigiano che appena giunto dalla città, appena sceso dalla jeep, lamentandosi del caldo della città e felice di poter riposare qui "in montagna" per il weekend- ho chiesto con un sorriso sarcastico:
    "Ghè d'la néva a Perma?"
    ".... segue il silenzio...."
    In stato confusionale, probabilmente non capiva se lo prendevo per i fondelli o se mi era sfuggita la maglietta tutta sudata e i capelli lunghi mezzo centimetro a mò di militare.
    Piccola vendetta da "Paesan" !!!

  21. Micol

    Gigi quanti ti hanno chiesto in questi giorni per farti la famosa domanda??

  22. Fiorella

    Dai ragazzi che oggi è arrivato il momento del riscatto montanaro,.....
    Al ghè dla neva a Pèrma ???

  23. Fiora du curado

    Sì Fiorella ghe n'è anche tropa.
    Dalla finestra ho visto certe scene di automobilisti che non sapevano più guidare. La macchina va usata sempre e comunque anche a costo di piantarsai in mezzo alla strada e poi farsi spingere.
    Le solite lamentele: da noi lo spartineve non si è visto!!!!!!! E' passato lo spartineve e mi ha bloccato la macchina con un metro di neve!!!!!!?????
    Questa mattina mi hanno chiesto: ma come mai è uscita con questo tempo?
    E io con orgoglio ho risposto: sono montanara

  24. Roy

    I Borgotaresi, per i Parmigiani, sono montanari.
    I Parmigiani, a nord del Po, sono terroni.
    Gli Italiani, per i Tedeschi, sono come i Pakistani per noi.

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