
E' a Bedonia, al Bar Lucia, che l'ho rivista. Da molto tempo non la vedevo così, tutta sola, triste e malinconica. Generalmente è circondata da tante altre amiche. Guardandola mi ha fatto anche un pò pena. Era sabato sera e nel bar c'era bella musica e parecchie persone. Malgrado non esprimesse la sua solita esuberanza, il primo pensiero è stato quello di afferrarla ugualmente, sì con due mani, accostarmela alla bocca, stringerla tra i denti, conoscerne il sapore, il profumo. Dedicargli il giusto riconoscimento insomma. Stavo per fare tutto ciò quando mi è sovvenuto un dubbio, un ricordo è stato un attimo rinunciare a tutte quelle mie vogliose intenzioni.
"Al Bar Sport c'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: 'la meringa è un po' sciupata, sarà il caldo'. Oppure: 'è ora di dar giù la polvere al krapfen'. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pasta bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio. Subito nel bar si sparse la voce: 'Hanno mangiato la Luisona!'. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sè la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata."